Il consiglio di
lasciarli in pace per un po' di tempo non è servito a nulla e
francamente non si riesce a capire perchè si presti tanta attenzione
all'esame conclusivo delle scuole secondarie superiori, se nello stesso
tempo si briga per togliere valore al punteggio di laurea nei concorsi
pubblici. Sarebbe gradito in materia un certo grado di coerenza.
L'esame che verrà, spostate ad altra data la prova INVALSI e la
valutazione dell'Alternanza Scuola/lavoro, viene semplificato e reso
ragionevole, ma le poche novità devono essere adeguatamente strutturate
e spiegate agli insegnanti e agli alunni.
1) E' buon senso ammettere agli esami gli alunni che presentano
un'insufficienza in una materia o gruppo unitario di materie; chi
conosce le dinamiche interne ai consigli di classe sa che in questo
modo a qualche insegnante di cattiva volontà si toglie l'occasione di
regolare i conti con gli alunni che hanno dato fastidio a prescindere
dal rendimento scolastico e si restituisce all'ammissione il valore di
un atto collegiale di valutazione. Altrimenti si tratterebbe di una
semplice trascrizione di voti e non un giudizio di ammissione;
2) La rivalutazione del credito scolastico è giusta, perchè dà rilievo
all'impegno degli studenti dimostrato in un triennio di studi e riduce
il peso dell'incertezza dei risultati delle prove di esame. In qualche
modo è un apprezzamento del lavoro svolto dagli insegnanti nelle classi;
3) L'abolizione della terza prova non lascerà rimpianti di alcun
genere, ma non era la bestia nera degli esami come impropriamente più
volte viene detto. Chi ha esperienza degli Esami di Stato sa che per le
modalità e i vincoli con cui doveva essere confezionata costituiva il
refugium peccatorum per recuperare un po' di punteggio. Aveva, però, un
pregio. Costringeva i consigli di classe ad elaborare prove
interdisciplinari e gli alunni a misurarsi con esse. Questa feconda e
utile esercitazione si sposta sulla seconda prova che deve essere
pluridisciplinare;
4) Cambia la prima prova e la novità maggiore è costituita dal rientro
del testo argomentativo, altrimenti detto tema, ingiustamente
demonizzato come incentivo alla retorica giovanile;
5) Il ministero ai fini dell'equiparazione dei risultati d'esame a
livello nazionale produrrà griglie di valutazione per la prima e la
seconda prova. Un chiaro restringimento dell'autonomia d'azione delle
commissioni, ma inefficace per raggiungere i risultati sperati, perchè
su 100 punti, 40 sono del curriculum, 40 delle prove scritte, ma 20
sono nella disponibilità della commissione per valutare il colloquio
con propri criteri. Uniformando le condizioni per assegnare solo 40
punti difficilmente si avranno risultati omogenei al livello nazionale;
5) Per avere risultati credibili bisogna cambiare la composizione delle
commissioni di esame; i membri delle commissioni dovrebbero essere
tutti esterni e provenienti da qualsiasi parte d'Italia. Per
risparmiare, unica preoccupazione del ministero, è sufficiente
assegnare una commissione a più classi, fino al raggiungimento della
soglia di 90 o 100 alunni.Come si faceva una volta, prima di Berlinguer;
6) Tutto ciò detto e considerato resta solo di fare gli auguri ai
giovani che affronteranno gli esami.
Una sciocchezza, dopo tutto, rispetto a quello che l'attende dopo nella
vita.
Raimondo Giunta