Il re del creato è sufficientemente stupido perché riesca a spodestarsi da sé stesso. A fronte di un elevato livello di competenze scientifico-tecnologiche, sta la sua incapacità di emanciparsi dai comportamenti istintuali che lo porterà fatalmente all'estinzione. Con una decina e più di stati che posseggono l'arma nucleare, c'è una probabilità "consistente" che entro un lasso di tempo non lunghissimo (parliamo di pochi secoli) in uno di questi stati salga al potere un personaggio irresponsabile che decida di usarla, o che una di queste armi cada in mano di gruppi terroristici. Dando per acquisito che una guerra nucleare comporti la scomparsa dell'umanità, credo che l'apparizione sulla scena del mondo della scimmia antropomorfa autonominatasi "Homo sapiens" debba essere considerato come un accidente di breve durata, devastante per la sopravvivenza delle altre specie e dell'ambiente, ma al quale porrà riparo lo stesso "sapiens", autodefenestrandosi da questo mondo.
Esistono dei fisici che hanno formulato una bizzarra congettura, pomposamente detta "principio antropico", secondo la quale la comparsa dell'uomo rappresenta la raggiunta capacità dell'universo di prendere coscienza di sé; anzi, l'universo è così come è (con quei valori delle costanti fondamentali G, c, h etc., con il Sole e la Terra che hanno proprio la massa e la composizione che hanno) proprio perché quei valori delle grandezze fondamentali, e questi valori della massa di Sole e Terra erano necessari perché potesse sorgere una forma di vita capace di autocoscienza. Bizzarria di un universo che si dà una struttura finalizzata a consentire il sorgere di una forma di vita attraverso la quale lui, l'universo possa essere capace di autocoscienza. Ma siccome il Sole continuerà a fornire energia in maniera "soft" ancora per quattro miliardi e mezzo di anni, è ragionevole aspettarsi che qualche altra forma di vita cosciente e razionale sorgerà ancora [non è necessarip pensare ancora a un primate; come la repentina scomparsa dei dinosauri consentì la moltiplicazione delle specie dei mammiferi, così altri raggruppamenti animali potrebbero essere favoriti dalla scomparsa della nostra specie].
Siccome poi è fatale che la conoscenza delle leggi di Natura porti alla produzione di armi capaci di distruggere chi le ha prodotte, dobbiamo aspettarci che i prossimi miliardi di anni vedano apparire più specie razionali (razionali, non ragionevoli), sia in sequenza (una di seguito all'altra) che simultaneamente. Nel secondo caso, ce ne sarà una che eliminerà le altre (come ha già fatto il sapiens con altre quattro o cinque specie del genere "Homo", nelle ultime decine di migliaia di anni), prima di eliminarsi da sé. E c'è da giurare che mentre gli ultimi individui di ciascuna specie vivranno gli ultimi giorni di quella specie, ci saranno future ipostasi di Hitler, di Mussolini, di Stalin o del dittatore nordcoreano che inciteranno alla guerra per creare un impero "dei mille anni".
Maurizio Ternullo