Casal Bruciato
oggi: le immagini, la violenza, ciò e chi l'ha riempita, alimentata,
fatta esplodere sembrano quasi indicibili, non rappresentabili,ma sono
lì come tentacoli ed artigli minacciosi su di noi. Il ministro dell'Interno ha un'altra idea di ordine e sicurezza e nel
recinto Italia c'è posto per pochissimi.
L'aspetto giuridico di un diritto che non può essere conculcato, quello
di un assegnatario di una casa, che viene invece assalito e minacciato,
si mescola mostruosamente a quello istintuale del rancore
incontenibile, della sopraffazione, direi della ferinità... di un
quartiere in rivolta, sobillato, urlante.
Secoli fa Hobbes ci soccorse
col Leviatano, l'autorità superiore e riconosciuta, che, in cambio di
protezione dalla ferinità e violenza degli uomini gli uni contro gli
altri, esigeva la devoluzione da parte della società di alcune funzioni
e poteri ad esso, quindi il sottomettersi a regole che garantissero il
convivere fra gli individui situati ed organizzati in società.
Oggi nelle nostre democrazie, consolidate affinate, sembriamo invece
tornati alla belluinità ancestrale, il Leviatano non c'è, lo Stato non
c'è, alle vecchie fratture altre se ne sono aggiunte e tornano ad
essere dissotterati vecchi bersagli: i nomadi, i rom e tutti coloro che
ci sono "stranieri"e li spingiamo fuori dal nostro recinto per mare e
per terra come fossero un gregge infetto.
Noi con la nostra celebrata civiltà, le nostre cattedrali, i nostri
musei, l'abitudine alle merci opulente, alle case straripanti di
oggetti, alle città straripanti di bagliori ed ombre. Noi con le nostre
libertà esibite ma offese, noi presi al cappio di una quotidianità
anestetizzante... noi così stanziali da guardare solo i moncherini di
un pensiero spezzato... NOI NON POSSIAMO PIU' TACERE!
Sara Gentile