[…] Non
abbiamo diritto di dolerci degli insegnanti. Un professore di scuole
medie guadagna molto meno di un facchino di porto[…] Non parliamo poi
dei maestri! Nessuno rispetta l’educatore, vittima della
meschinità del mondo sociale che lo ha chiamato al suo ufficio, senza
volontà di rispettarlo e senza fede nell’educazione; tutti poi
pretendono che sia uno spirito eroico! […] il rinnovamento
dell’educazione nazionale esige che diventi centrale il problema della
educazione delle classi dirigenti…
E che meraviglia se gli uomini politici, per i quali non c’è la Patria
ma la loro posizioncella in Parlamento, invece di risanare la scuola,
tendono a inquinarla? […]Bisogna fare i maestri. Bisogna ottenere una
borghesia capace di sentire il valore del problema educativo…[…]
L’abbiamo questa borghesia? No.
( G. Lombardo-Radice, Accanto ai maestri. Nuovi saggi di propaganda
pedagogica, Paravia,Torino,1925[1° ed. 1922]
N.B. Cos’è cambiato che non sia rimasto come prima?
Nuccio Palumbo