Giunge alla
conclusione della sua carriera dirigenziale il Rettore Stefano Raciti,
passando
per le dirigenze scolastiche dell’IIS “E. De Nicola” di S.G. La Punta,
del
Convitto annesso all’IIS “A.M. Mazzei-Sabin” di Giarre, ed infine del
Convitto
Nazionale “M. Cutelli” di Catania negli ultimi sette anni di rettorato;
da
settembre potrà finalmente godere del meritato riposo del guerriero.
Stimato Dirigente, raffinato conoscitore della legislazione scolastica, esperto di gestione e amministrazione delle Istituzioni Educative, sia Convitti annessi che nazionali, particolarmente attento alle dinamiche legate all’inclusione degli studenti e all’ambiente scolastico, si è sempre dedicato con passione al suo lavoro, impegnandosi con perseveranza e tenacia nelle mille sfide che oggi pone il nuovo modello di scuola, altamente competitivo e concorrenziale, tenendo sempre ben presenti le priorità legate agli studenti e a tutto il personale scolastico.
La sua dirigenza al Convitto Cutelli si è mostrata sin da subito appassionata al rinnovamento dell’edificio, un prezioso gioiello architettonico del ‘700, forse un po' logorato dal tempo, nell’intento di restituirgli nuova linfa vitale destinata alle giovani generazioni future di cittadini, provenienti da tutto l’hinterland catanese e non, che ne frequentano le scuole annesse. Usando una metafora potremmo forse dire che il Convitto è un po' come il tempio dell’anima, anima che adesso può esprimersi in tutto il suo potenziale attraverso un corpo sano e curato.
Rinnovare un edificio storico come il palazzo Cutelli, mantenendo in vita la sua unicità e preservandone le tracce del passato non è stato facile, ma per il Rettore Raciti è sempre stata la principale priorità da perseguire. Questa volontà si percepisce anche nei tratti di modernità che contraddistinguono oggi il Convitto: dai pannelli in plexiglass insonorizzanti che sovrastano le nuove aule lasciando intravedere le volte antiche dei tetti, permettendo adesso lezioni indisturbate da rumori esterni, all’ascensore incastonato nella tromba delle scale di servizio, necessario per rendere accessibili a tutti i locali al primo piano, in primis agli studenti con disabilità; ancora alla palestra totalmente rimodernata e ai nuovi laboratori, informatico e fisico-chimico, attualmente in work in progress.
E che dire del meraviglioso restauro agli affreschi dell’Aula Magna o ancora dell’antica biblioteca storica una volta chiusa e inaccessibile, adesso là si può invece intravedere attraverso una modernissima porta a vetri. Anche il vecchio orologio, dall’alto del campanile anch'esso restaurato, osserva il cortile Vaccarini con emozione e stupore soprattutto nelle sere di giugno, durante i Gran Galà che grazie al Rettore Raciti hanno permesso di coronare il sogno dei maturandi del Liceo Classico Europeo. Dulcis in fundo merita di essere citata anche la moderna sala mensa attrezzata con un self-service di nuova generazione, dove quotidianamente si avvicendano i pranzi degli alunni semiconvittori dei tre ordini di scuola annessi al Convitto.
Ancora il vento del cambiamento ha portato pure alla creazione di un vero e proprio polmone verde reso possibile con la promozione del progetto Edu-Green di educazione alla sostenibilità ambientale. Seduti sulle panchine di ghisa, che adesso arredano il cortile Vaccarini, è possibile ammirare alberi da frutto, piante e fiori; nel cortile adiacente la palestra regna invece un giardino verticale e addirittura un orto con pomodori, peperoni, melanzane e zucchine!
Tutto ciò è avvenuto favorendo un’intensa attività di educazione ambientale soprattutto per i piccoli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nel pieno rispetto delle attuali linee guida di educazione civica. Nei caldi pomeriggi di fine scuola non era inusuale che gli alunni semiconvittori vedessero il Rettore con l’annaffiatoio in mano irrigare le piante nel cortile; quale insegnamento potrà mai superare l’esempio?
La natura del Convitto è quella di essere casa per i suoi abitanti, sia che si tratti di alunni, che di docenti, educatori e personale scolastico. Potremmo paragonare difatti il Convitto ad un albero di carrubo, come quello che lo stesso Rettore Raciti ha piantato nel cortile interno,
“…ampio, di fronda fitta e scura, dà un’ombra fresca, ossigenata, profonda. Faceva da casa agli uomini, da stalla agli animali; e sotto il suo ombrello isolante trovavano riposo e tetto il contadino, l’asino, chiunque cercava un asilo. Ogni carrubo è una piccola oasi, rievocante una terra di contadini e di pastori…” (brano di Guido Piovene, da Viaggio in Italia, 1958)
E adesso, dopo tante battaglie trasformate in coraggiose sfide per il raggiungimento dell’optimum, il Rettore Raciti guarda con orgoglio al suo lavoro fin qui svolto. A noi tutti, alunni, docenti, educatori, personale scolastico, non resta altro che ringraziarlo per l’eredità che ci lascia e augurargli ad maiora semper!
Cinzia Nigro
Stimato Dirigente, raffinato conoscitore della legislazione scolastica, esperto di gestione e amministrazione delle Istituzioni Educative, sia Convitti annessi che nazionali, particolarmente attento alle dinamiche legate all’inclusione degli studenti e all’ambiente scolastico, si è sempre dedicato con passione al suo lavoro, impegnandosi con perseveranza e tenacia nelle mille sfide che oggi pone il nuovo modello di scuola, altamente competitivo e concorrenziale, tenendo sempre ben presenti le priorità legate agli studenti e a tutto il personale scolastico.
La sua dirigenza al Convitto Cutelli si è mostrata sin da subito appassionata al rinnovamento dell’edificio, un prezioso gioiello architettonico del ‘700, forse un po' logorato dal tempo, nell’intento di restituirgli nuova linfa vitale destinata alle giovani generazioni future di cittadini, provenienti da tutto l’hinterland catanese e non, che ne frequentano le scuole annesse. Usando una metafora potremmo forse dire che il Convitto è un po' come il tempio dell’anima, anima che adesso può esprimersi in tutto il suo potenziale attraverso un corpo sano e curato.
Rinnovare un edificio storico come il palazzo Cutelli, mantenendo in vita la sua unicità e preservandone le tracce del passato non è stato facile, ma per il Rettore Raciti è sempre stata la principale priorità da perseguire. Questa volontà si percepisce anche nei tratti di modernità che contraddistinguono oggi il Convitto: dai pannelli in plexiglass insonorizzanti che sovrastano le nuove aule lasciando intravedere le volte antiche dei tetti, permettendo adesso lezioni indisturbate da rumori esterni, all’ascensore incastonato nella tromba delle scale di servizio, necessario per rendere accessibili a tutti i locali al primo piano, in primis agli studenti con disabilità; ancora alla palestra totalmente rimodernata e ai nuovi laboratori, informatico e fisico-chimico, attualmente in work in progress.
E che dire del meraviglioso restauro agli affreschi dell’Aula Magna o ancora dell’antica biblioteca storica una volta chiusa e inaccessibile, adesso là si può invece intravedere attraverso una modernissima porta a vetri. Anche il vecchio orologio, dall’alto del campanile anch'esso restaurato, osserva il cortile Vaccarini con emozione e stupore soprattutto nelle sere di giugno, durante i Gran Galà che grazie al Rettore Raciti hanno permesso di coronare il sogno dei maturandi del Liceo Classico Europeo. Dulcis in fundo merita di essere citata anche la moderna sala mensa attrezzata con un self-service di nuova generazione, dove quotidianamente si avvicendano i pranzi degli alunni semiconvittori dei tre ordini di scuola annessi al Convitto.
Ancora il vento del cambiamento ha portato pure alla creazione di un vero e proprio polmone verde reso possibile con la promozione del progetto Edu-Green di educazione alla sostenibilità ambientale. Seduti sulle panchine di ghisa, che adesso arredano il cortile Vaccarini, è possibile ammirare alberi da frutto, piante e fiori; nel cortile adiacente la palestra regna invece un giardino verticale e addirittura un orto con pomodori, peperoni, melanzane e zucchine!
Tutto ciò è avvenuto favorendo un’intensa attività di educazione ambientale soprattutto per i piccoli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nel pieno rispetto delle attuali linee guida di educazione civica. Nei caldi pomeriggi di fine scuola non era inusuale che gli alunni semiconvittori vedessero il Rettore con l’annaffiatoio in mano irrigare le piante nel cortile; quale insegnamento potrà mai superare l’esempio?
La natura del Convitto è quella di essere casa per i suoi abitanti, sia che si tratti di alunni, che di docenti, educatori e personale scolastico. Potremmo paragonare difatti il Convitto ad un albero di carrubo, come quello che lo stesso Rettore Raciti ha piantato nel cortile interno,
“…ampio, di fronda fitta e scura, dà un’ombra fresca, ossigenata, profonda. Faceva da casa agli uomini, da stalla agli animali; e sotto il suo ombrello isolante trovavano riposo e tetto il contadino, l’asino, chiunque cercava un asilo. Ogni carrubo è una piccola oasi, rievocante una terra di contadini e di pastori…” (brano di Guido Piovene, da Viaggio in Italia, 1958)
E adesso, dopo tante battaglie trasformate in coraggiose sfide per il raggiungimento dell’optimum, il Rettore Raciti guarda con orgoglio al suo lavoro fin qui svolto. A noi tutti, alunni, docenti, educatori, personale scolastico, non resta altro che ringraziarlo per l’eredità che ci lascia e augurargli ad maiora semper!
Cinzia Nigro