ORE DISPONIBILI PER OGNI CORSO AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO
ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO
SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI
TECNOLOGIE ELETTRONICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE
Obiettivo del nuovo curricolo è quello di definire una figura professionale
capace di inserirsi in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate
da rapida evoluzione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello
dell'organizzazione del lavoro.
Le caratteristiche generali di tale figura sono le seguenti:
- versatilità e propensione culturale al continuo aggiornamento;
- ampio ventaglio di competenze nonché capacità di orientamento di fronte a problemi nuovi e di adattamento alla evoluzione della professione;
- capacità di cogliere la dimensione economica dei problemi.
Negli indirizzi del settore elettrico-elettronico, l'obiettivo si specifica
nella formazione di una accentuata attitudine ad affrontare i problemi in
termini sistemici, basata su essenziali e aggiornate conoscenze delle discipline
elettriche ed elettroniche, integrate da organica preparazione scientifica
nell'ambito tecnologico e da capacità valutative delle strutture economiche
della società attuale, con particolare riferimento alle realtà aziendali.
Per tali realtà, il Perito Industriale per l'Elettronica e le
Telecomunicazioni, nell'ambito del proprio livello operativo, deve essere
preparato a:
- partecipare, con personale e responsabile contributo, al lavoro organizzato e
di gruppo;
- svolgere, organizzandosi autonomamente, mansioni indipendenti;
- documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnici, organizzativi ed
economici del proprio lavoro;
- interpretare nella loro globalità le problematiche produttive, gestionali e commerciali dell'azienda in cui opera;
- aggiornare le sue conoscenze, anche al fine della eventuale conversione di
attività.
Il Perito Industriale per l'Elettronica e le Telecomunicazioni deve, pertanto,
essere in grado di:
- analizzare e dimensionare reti elettriche lineari e non lineari;
- analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi, anche complessi, di
generazione, elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati;
- partecipare al collaudo e alla gestione di sistemi di vario tipo (di
controllo, di comunicazione, di elaborazione delle informazioni) anche complessi,
sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;
- progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di
automazione e di telecomunicazioni, valutando, anche sotto il profilo economico, la
componentistica presente sul mercato;
- descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e scriverne il manuale d'uso;
- comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni
in lingua straniera.
INNOVAZIONI CURRICOLARI
Le più evidenti innovazioni del
curricolo, il quale sostituisce i piani di studio previsti nel D.P.R. 30.9.61, nº
1222 per gli indirizzi "Elettronica Industriale" e
"Telecomunicazioni", sono:
- l'introduzione della materia "Sistemi elettronici automatici", cui
vengono affidati i compiti sia di fornire o puntualizzare conoscenze di fisica applicata e di
informatica, sia di realizzare una sintesi tra le conoscenze acquisite durante l'intero corso
di studi, anche mediante un continuo collegamento con le altre discipline;
- la trasformazione dell'area tecnologico-progettuale, superando aspetti
prevalentemente esecutivi, con l'introduzione di una nuova materia, "Tecnologie
elettroniche, Disegno e Progettazione" (T.D.P.), finalizzata a far acquisire capacità
progettuali ed esecutive fortemente integrate, anche in una ottica di convenienze
tecnico-economiche e commerciali, avvalendosi, ove possibile, del contributo
della realtà produttiva locale;
- l'ampliamento degli spazi orari destinati a Matematica, Lingua straniera ed Economia (presenti fino all'ultimo anno), ritenuto essenziale per l'espletamento
della loro potenzialità di formazione globale, anche in relazione al livello di
professionalità che si intende realizzare;
- l'introduzione dell' "Area di progetto" per l'attuazione nell'ambito
della programmazione didattica di progetti multidisciplinari, con il coinvolgimento di
alcune o di tutte le discipline, utilizzando una parte del monte ore annuo delle
lezioni, da definire insieme ai temi da sviluppare.
I programmi di insegnamento sono
formulati in termini sintetici, nel rispetto del margine di scelta
indispensabile per la programmazione autonoma da parte delle singole scuole.
Questa impostazione risponde, peraltro, all'esigenza di adeguare l'insegnamento
al progresso scientifico e tecnologico, particolarmente rapido nel settore. Solo
in alcuni casi, relativi a materie nuove o profondamente rinnovate, si è
preferito elencare con maggior dettaglio i contenuti e fornire indicazioni
metodologiche piuttosto estese.
E' comunque indispensabile che tali insegnamenti si sviluppino attraverso un
alternarsi coordinato di informazione ed applicazione, di ricerca sperimentale e
sistematizzazione.
Fondamentale si ritiene anche il coordinamento nell'accertamento delle
conoscenze e delle capacità operative acquisite, per cui è necessario, oltre
alle verifiche per singola materia, organizzare prove pluridisciplinari e
interdisciplinari, in tutto l'arco del triennio.
E' essenziale per ciascun insegnante l'attenta lettura di questa premessa e
delle indicazioni relative ai programmi di tutte le discipline, non solo della
propria
Discipline del piano di studio |
Classi di concorso |
Ore settimanali per anno di corso |
Prove di esame(a) |
||
3° |
4° |
5° |
|||
Lingua e Lettere italiane | LXVI | 3 | 3 | 3 | S.O. |
Storia | LXVI | 2 | 2 | 2 | O. |
Lingua straniera | LXII | 3 | 3 | 2 | S.O.(b) |
Economia industriale ed Elementi di Diritto | XXV | - | 2 | 2 | O. |
Matematica | LXIII | 4 | 3 | 3 | S.O. |
Meccanica e Macchine | LXXV | 3 | - | - | O. |
Elettrotecnica | XLI(XXVIII/C) | 6(3) | 3 | 3 | S.O. |
Elettronica | XL(XXVII/C) | 4(2) | 5(3) | 4(2) | S.O.P. |
Sistemi elettronici automatici | XL(XXVII/C) | 4(2) | 4(2) | 6(3) | S.O. |
Telecomunicazioni | XL(XXVII/C) | - | 3 | 6(2) | S.O. |
Tecnologie elettroniche,Disegno e progettazione | XL(XXVII/C) | 4(3) | 5(4) | 5(4) | G.O.P. |
Educazione fisica | XXXV | 2 | 2 | 2 | P.O. |
Religione/Attività alternative | = = | 1 | 1 | 1 | - |
Area di progetto | * | * | * | * | . |
Totale ore settimanali | . | 36(10) | 36(9) | 36(11) | . |
(a) S. = scritta; O. = orale; G. = grafica; P. =
pratica.
(b) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale.
(c) Nel quarto anno la prova è solo orale.
* All'area di progetto, che rappresenta un indispensabile momento di sintesi da realizzarsi con una attività progettuale interdisciplinare, deve essere destinato un numero di ore non superiore al 10% del monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività.
N.B. Tra parentesi sono indicate le ore di lezione da effettuarsi con il supporto del laboratorio.
Classi di concorso |
Materie di insegnamento |
Classi di insegnamento |
Ore |
LXVI/A |
Lingua e Lettere italiane - Storia | Nella III, IV e V classe di un corso |
15 |
LXII/A |
Lingua straniera | Nella III, IV e V classe di due corsi |
16 |
XXV/A |
Economia
industriale ed
Elementi di Diritto |
Nella IV e V classe di quattro corsi |
16 |
LXIII/A |
Matematica | Nelle
classi III, IV e V di un corso e
in due classi di altro corso |
17 o 16 |
XLI/A |
Elettrotecnica | Nella III e IV classe di due corsi |
18 |
XL/A |
Elettronica - Telecomunicazioni | Nella IV e V classe di un corso |
18 (**) |
XL/A |
Sistemi
elettronici automatici
Elettronica |
Nella
III, IV e V classe di un corso
Nella III classe di un corso |
18 |
XL/A |
Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione | Nella III, IV e V classe di un corso |
14 (*) |
LXXV/A |
Meccanica e Macchine | Nella III classe di sei corsi |
18 |
XXXV/A |
Educazione fisica | Nelle classi III, IV e V di tre corsi |
18 |
(*) Il docente al quale è
affidata la cattedra completerà l'orario in attività di organizzazione
didattica nell'ambito dell'area di progetto.
(**) In presenza di un numero
pari di corsi si può adottare la seguente alternativa:
XL/A |
Elettronica | Nella IV e V classe di due corsi |
18 |
XL/A |
Telecomunicazioni | Nella IV e V classe di due corsi |
18 |
ORE DISPONIBILI PER OGNI CORSO AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO
XXVIII/C |
Labor. Elettrotecnica | Nella classe III |
3 |
|
XXVII/C |
Labor. Elettronica | Nelle classi III, IV e V |
7 |
|
Labor. Sistemi elettronici automatici | Nelle classi III, IV e V |
7 |
||
Labor. Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione | Nelle classi III, IV e V |
11 |
27 |
|
Labor. Telecomunicazioni | Nella classe V |
2 |
Il principio della unitarietà
del sapere e del processo di educazione e formazione culturale deve trovare una
sua esplicita e specifica affermazione anche nella attuazione di un'area di
progetto che conduca al coinvolgimento ed alla concreta collaborazione fra
docenti di alcune o di tutte le discipline.
A questo fine, al di là di iniziative più limitate, realizzate autonomamente
da gruppi di docenti, occorre che nel corso del triennio siano attuati progetti
di ricerca multidisciplinare, di ampiezza e durata variabile.
L'area di progetto è dunque un modello di articolazione culturale ricavato dal
monte ore annuo delle lezioni, che non altera né il quadro orario né la
composizione delle cattedre e delle classi.
All'area di progetto sarà dedicato un numero di ore non superiore al 10 % del
monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività. Da questo 10 %
sono escluse le ore indicate come attività extrascolastica (visite guidate,
stages, campi scuola ecc...).
L'area di progetto si propone di:
- favorire l'apprendimento di strategie cognitive mirate a comprendere come si
formano ed evolvono le conoscenze;
- far cogliere all'alunno le relazioni esistenti tra l' "astratto" e
il "concreto";
- sollecitare l'alunno ad affrontare nuovi problemi con spirito di autonomia e
creatività;
- promuovere nell'alunno atteggiamenti che favoriscano la socializzazione, il
confronto delle idee, la tolleranza verso la critica esterna e l'insuccesso, la revisione critica del proprio giudizio e la
modifica della propria condotta di fronte a prove ed argomenti convincenti;
- favorire il confronto tra la realtà scolastica e la realtà di lavoro, con
particolare riferimento a quelle presenti sul territorio.
I problemi dell'area di progetto dovranno tener conto di diversi aspetti:
conoscitivo, applicativo, tecnologico, informatico, economico, organizzativo e
di documentazione. Tali problemi, significativi rispetto all'area di indirizzo,
devono basarsi su un consistente nucleo di attività operative e realizzative.
L'area di progetto deve essere realizzata durante l'intero corso di studio.
L'attività inizierà, nell'ambito della programmazione didattica, con una
riunione del Consiglio di classe dedicata alla definizione preliminare di
progetti sulla base delle proposte espresse dai vari docenti e degli interessi
manifestati dagli allievi.
Ogni progetto deve essere sottoposto ad analisi di fattibilità per mettere in
luce la natura e l'ampiezza delle competenze e delle risorse materiali
necessarie alla sua realizzazione. E' importante che questa fase si sviluppi con
molto anticipo rispetto all'attuazione del progetto, in modo da garantire per
tempo il reperimento delle risorse.
Nello studio di fattibilità dovranno essere definite:
- le competenze necessarie per affrontare i molteplici aspetti dei progetti;
- i compiti da affidare agli insegnanti ed eventualmente ad esperti esterni;
- le modalità ed i tempi di attuazione;
- le modalità di verifica e di comunicazione dei risultati.
La realizzazione dell'area di progetto si sviluppa normalmente attraverso alcune
fasi che si possono così distinguere:
- l'analisi della situazione o del problema che il progetto intende affrontare;
- la formulazione dell'ipotesi di lavoro;
- l'attuazione del progetto;
- la verifica e la documentazione dei risultati.
Si possono ipotizzare progetti ai quali lavorano intere classi, eventualmente
con divisione in sottoprogetti, oppure si possono dividere le classi in più
gruppi ciascuno con un proprio progetto. Non si esclude che un progetto possa
avere durata pluriennale né che le classi di scuole diverse collaborino alla
realizzazione di uno stesso progetto.
In particolare, per ogni progetto, saranno definiti il periodo di svolgimento,
le ore ad esso destinate, la loro distribuzione settimanale e la loro
ripartizione fra le varie discipline.
Il Preside, su designazione del Consiglio o dei Consigli di classe, nomina, di
volta in volta, un coordinatore di area di progetto.
La valutazione degli studenti relativamente all'attività dell'area di progetto
contribuisce alla formulazione dei giudizi periodici e finali di ciascuna
disciplina e complessivi, secondo modalità decise dai Consigli di classe. Di
tali giudizi si dovrà tener conto in sede di esami di maturità.
Nei curricoli che comprendono discipline caratterizzate specificatamente da
attività progettuali -come in quello dell'indirizzo per l'Elettronica e le
Telecomunicazioni, il già previsto coinvolgimento delle singole materie deve
trovare una più incisiva collocazione sulla base delle finalità generali
dell'area di progetto qui definita, con particolare riferimento alla
programmazione del Consiglio di classe.
Per l'insegnamento della
lingua e della letteratura italiana nel triennio, il docente, nelle tre ore
settimanali di lezione a sua disposizione, dovrà adottare quei percorsi
programmatici e quelle metodologie che meglio giovino a rafforzare negli allievi
la padronanza del mezzo linguistico e la conoscenza sufficientemente articolata
del panorama storico-letterario, ricorrendo ad essenziali ed insostituibili
letture di testi di grandi autori, tali da suscitare interesse ad ulteriori
approfondimenti.
Permane la necessità di proseguire anche in questa fascia scolastica, secondo
precise linee programmatiche, obiettivi di consolidamento e avanzamento nel
campo delle competenze e delle conoscenze linguistiche generali.
FINALITA'
Finalità della disciplina, che emergono specificamente nel triennio, sono:
1. la consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno letterario,
come espressione della civiltà e, in connessione con le altre manifestazioni
artistiche, come forma di conoscenza del reale anche attraverso le vie del simbolico e
dell'immaginario;
2. la conoscenza diretta dei testi sicuramente rappresentativi del patrimonio
letterario italiano, considerato nella sua articolata varietà interna, nel suo storico
costituirsi e nelle sue relazioni con altre letterature, soprattutto europee;
3. la padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione, orali
e scritte, commisurate alla necessità di dominarne anche gli usi complessi e
formali che caratterizzano i livelli avanzati del sapere nei più diversi campi;
4. la consapevolezza dello spessore storico e culturale della lingua italiana.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Gli obiettivi da perseguire nel
triennio si pongono in linea di continuità con quelli raggiunti nel biennio,
rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli di maggiore complessità e di
più ampia articolazione riguardo sia allo sviluppo delle capacità sia
all'acquisizione delle conoscenze.
Essi fanno riferimento a tre settori:
a) analisi e contestualizzazione dei testi;
b) riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica;
c) competenze e conoscenze linguistiche.
Tale suddivisione non costituisce ordine di priorità, né per l'importanza né
per propedeuticità, in quanto tutti gli obiettivi sono strettamente connessi
tra loro e vanno tenuti contestualmente presenti nel corso dei tre anni.
L'indicazione dei traguardi va riferita alla conclusione del percorso triennale.
Il loro raggiungimento sarà graduale, attraverso il variare dei contenuti
trattati e delle attività didattiche proposte.
a) Analisi e contestualizzazione dei testi.
Lo studente dovrà essere in grado di analizzare e interpretare i testi
letterari, dimostrando di saper:
1. condurre una lettura diretta del testo, come prima forma di interpretazione
del suo significato;
2. collocare il testo in un quadro di confronti e relazioni riguardanti: le
tradizioni dei codici formali e le "istituzioni letterarie"; altre opere dello stesso
o di altri autori, coevi o di altre epoche; altre espressioni artistiche e culturali; il più
generale contesto storico del tempo;
3. mettere in rapporto il testo con le proprie esperienze e la propria
sensibilità e formulare un proprio motivato giudizio critico.
b) Riflessione sulla letteratura e sua prospettiva storica.
Lo studente dovrà dimostrare di:
4. riconoscere, in una generale tipologia dei testi, i caratteri specifici del
testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende oggetto di molteplici
ipotesi interpretative e di continue riproposte nel tempo;
5. riconoscere gli elementi che, nelle diverse realtà storiche, entrano in
relazione a determinare il fenomeno letterario;
6. conoscere ed utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali per
l'interpretazione delle opere letterarie;
7. saper cogliere, attraverso la conoscenza degli autori e dei testi più
rappresentativi, le linee fondamentali della prospettiva storica nelle tradizioni letterarie
italiane.
c) Competenze e conoscenze linguistiche.
Lo studente dovrà essere in grado di:
8. eseguire il discorso orale in forma grammaticalmente corretta, prosodicamente efficace e priva di stereotipi;
9. affrontare, come lettore autonomo e consapevole, testi di vario genere,
utilizzando le diverse tecniche di lettura (esplorativa, estensiva, di studio)
in relazione ai diversi scopi per cui si legge;
10. produrre testi scritti di diverso tipo, rispondenti alle diverse funzioni,
disponendo
di adeguate tecniche compositive e sapendo padroneggiare anche il registro
formale e i linguaggi specifici;
11. saper oggettivare e descrivere le strutture della lingua e i fenomeni
linguistici,
mettendoli in rapporto anche con i processi culturali e storici della realtà
italiana,
con le altre tradizioni linguistiche e culturali e con gli aspetti generali
della civiltà
odierna.
CONTENUTI
Terzo, Quarto e Quinto Anno [3, 3 e 3 ore]
I contenuti della disciplina sono individuati su due versanti - letterario e
linguistico - distinti solo per chiarezza espositiva, in quanto esiste tra
essi, in molte fasi dell'operare didattico, una stretta connessione.
A. Versante letterario.
Oggetto dello studio letterario è il patrimonio della letteratura italiana,
nella visione e cognizione che di esso ci offrono la ricerca scientifica e il
dibattito critico più aggiornati.
Sono contenuti di apprendimento sia la conoscenza di autori e opere, sia più
generali conoscenze relative al fenomeno letterario nel suo storico costituirsi
e all'attività critica che lo affianca.
1. Autori e opere
La vastità del patrimonio letterario italiano e la pluralità e l'ampiezza
degli obiettivi e di conoscenza connessi con lo studio di esso impongono che si
dia ordine e dimensione ai contenuti. Tra questi è indispensabile compiere
delle scelte, le quali devono in ogni caso rispondere a criteri di importanza e
di organicità e richiedono perciò la costruzione di percorsi di studio.
Tale costruzione è affidata alla programmazione del docente, il quale trova
spazi di libertà nell'organizzare il disegno complessivo, nel dosare le
preferenze per temi e filoni della produzione letteraria e nell'individuare in
dettaglio gli autori e i testi sui quali si fonda il proprio progetto. In tale
disegno devono comunque trovare posto i testi fondamentali della nostra
letteratura, i quali costituiscono un patrimonio consolidato di cui va
assicurata la conoscenza nelle nuove generazioni. Accanto ad essi, altri testi,
di autori italiani e stranieri, dovranno essere presenti per dare consistenza e
sviluppo agli itinerari prescelti.
Per le epoche fino all'inizio del Novecento i percorsi devono comprendere opere
- da leggere per parti significative e dove possibile per intero - di Dante,
Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, Ariosto, Tasso, Galilei, Goldoni,
Alfieri, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Pascoli, D'Annunzio,
Verga, Pirandello, Svevo.
Alla Divina Commedia, per il suo valore fondante nella tradizione letteraria
italiana, e per la sua influenza sull'intera cultura occidentale, va assicurata
una presenza rilevante nel corso di tutto il triennio. Nel primo anno deve
compiersi lo studio di una congrua e organica scelta di canti, tratti
dall'intera opera e da leggersi integralmente. La lettura del poema dovrà
essere ripresa e arricchita negli anni successivi all'interno dei percorsi
programmati. Complessivamente dovranno essere letti non meno di venti canti.
Per l'epoca successiva all'inizio del Novecento, alla quale bisogna riservare
pari attenzione, non vengono specificati nomi e filoni della nostra letteratura,
ma devono essere prese in considerazione, sempre mediante una conoscenza diretta
dei testi, le espressioni salienti ed altre che con esse meglio documentano le
profonde e varie tendenze innovative, in particolare la ricerca di nuovi
linguaggi poetici e di nuove tipologie narrative e teatrali.
Nel complesso delle attività di studio si colloca anche la lettura individuale,
da parte dello studente, di opere intere. A tal fine lo studente sceglierà per
ciascun anno tre opere in una lista, predisposta dal docente, che comprenda
testi di narrativa, poesia, teatro, saggistica, a preferenza di autori moderni,
con significativa presenza di quelli stranieri.
2. Conoscenze generali e inquadramento storico.
Sono contenuti della riflessione sulla letteratura le conoscenze relative:
- ai concetti di "testo, "tipologia dei testi" e "testo
letterario";
- alle "istituzioni letterarie": procedimenti retorici, forme e
tradizioni metriche, "generi" e codici formali;
- alle relazioni tra la produzione letteraria e la società: centri di
produzione e diffusione, circuiti sociali, modalità di trasmissione e ricezione;
- all'attività critica che affianca la creazione letteraria e ne condiziona la
fortuna:poetiche e teoriche estetiche, saggistica critica e storiografia (con i suoi
canoni, le sue periodizzazioni e le categorie operative, quali i concetti di
"Umanesimo", "Rinascimento", "Età Barocca", "Illuminismo",
"Romanticismo", "Verismo" ecc.);
- ai rapporti tra la letteratura e le altre manifestazioni artistiche: arti
figurative, architettura, musica, spettacolo e in particolare, per l'epoca più recente,
cinematografia e radiotelevisione.
Tali conoscenze sono direttamente
implicate nelle operazioni di lettura dei testi o costituiscono elementi
essenziali per giungere alle necessarie ricomposizioni delle esperienze di
lettura in quadri storici complessivi.
Allo scopo di orientare nell'ordinamento della materia e di assicurare un
procedere sufficientemente omogeneo dei corsi nell'ambito nazionale, si richiede
che l'assetto generale dell'insegnamento rifletta nell'insieme le seguenti
scansioni temporali:
Terzo Anno: dalle origini
alla fine del Cinquecento;
Quarto Anno: dalla fine del Cinquecento all'unificazione nazionale;
Quinto Anno: dall'unificazione nazionale ad oggi.
B. Versante linguistico.
Lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze linguistiche trova i suoi
contenuti nelle seguenti operazioni, che si connettono con le attività di
studio e con l'intera tematica proposta dalla disciplina:
- la pratica dell'esposizione orale in forme che raggiungano un buon livello di organicità, di proprietà e di correttezza formale e abituino sia alla
sinteticità, sia all'analisi argomentata;
- la pratica estesa e organizzata della lettura, da esercitare nelle sue diverse
forme, sia e ampiamente sui testi letterari e di commento ad essi, sia su testi di
altra natura che vengano implicati dal progetto dei percorsi di studio;
- la pratica della produzione scritta, da esercitare in forme varie, che
abituino ad elaborare testi di diversa funzione e su argomenti di diversa natura e che
possono essere così esemplificate:
1. schematizzazione per
punti e in forma concisa, che mettano in evidenza la struttura di
ragionamenti, discorsi, tesi,desumibili da testi scritti ed orali;
2. riassunti, entro spazi definiti, di singoli testi e sintesi di dati e
concetti da più testi, con corrette citazioni e riferimenti alle fonti;
3. commenti a testi che comprendano note esplicative puntuali
(linguistiche, formali di contenuto), linee interpretative e giudizi
critici;
4. componimenti che sviluppino argomentazioni su tema dato, secondo
funzioni determinate (informare, dimostrare, persuadere, ecc.) e secondo
regole compositive indicate o progettate in proprio;
5. elaborazioni creative sulla base di esperienze personali e di
cognizioni riferibili ai modelli letterari studiati;
- l'analisi di strutture,
soprattutto sintattiche e semantiche, della lingua italiana, rilevate nei testi e nell'uso (comune e
specialistico) e osservate anche attraverso comparazioni con altre lingue,
compresi i
dialetti;
- l'acquisizione di dati essenziali sulle vicende linguistiche italiane
messe in rapporto con i fatti culturali e storici, con particolare
attenzione per la "questione della lingua", strettamente intrecciata
nei secoli alla problematica letteraria, e per la comunicazione nella società
dell'Italia contemporanea.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Per l'attuazione dell'insegnamento della disciplina sono fortemente chiamate in
causa la professionalità e la responsabilità del docente, il quale in sede di
programmazione deve realizzare il proprio progetto di studio della materia.
Sul versante letterario, in vista degli obiettivi stabiliti e dei vincoli posti
sui contenuti, si rende necessario individuare e seguire dei
"percorsi" di studio.
Rispetto alla prassi, assai diffusa, di seguire l'avanzare dell'intero fronte
della produzione letteraria secondo una lenta e rigida cronologia discendente,
per innestare via via su di essa la lettura dei testi, il criterio dei percorsi
consente infatti di:
- giungere a un più immediato accostamento ai testi;
- istituire più significativi e puntali collegamenti con altre letterature,
straniere e con altri ambiti disciplinari.
Ogni percorso può porre al
centro un momento particolarmente significativo di un determinato tema di studio
e ricollegare momenti precedenti e successivi, mettendo in evidenza aspetti di
continuità, fratture e riprese e spesso anticipando anche la conoscenza di
epoche più vicine al lettore.
La costruzione dei percorsi può essere guidata dal criterio di seguire sviluppi
formali o tematici o storico-culturali. A titolo puramente indicativo se ne
danno qui alcuni esempi.
Un percorso di studio sulle forme potrà riguardare la tradizione della lirica,
e potrà porre al centro Petrarca e collegare da una parte la lirica trobadorica
e stilnovistica e dall'altra il petrarchismo cinquecentesco.
Un percorso di tipo tematico può essere costruito sul topos del viaggio
nell'oltretomba. In tal caso il percorso può investire in modo significativo ,
ma non esaustivo, la Divina Commedia e correlare ad essa altri testi delle
culture classica, biblica, medievale, con aperture anche ad autori di epoche
successive e con accostamenti alle espressioni iconografiche.
Un percorso di tipo storico-culturale può riguardare la situazione della
letteratura italiana nel secondo dopoguerra (anni '50 e '60). Saranno presi in
considerazione testi letterari italiani e stranieri di prosa e di poesia e ad
essi saranno affiancate testimonianze del mondo editoriale e delle comunicazioni
di massa, documentazioni relative al cinema e alle arti figurative e più in
generale alla situazione culturale e sociale del tempo.
L'esigenza di più ampio movimento, oltre le scansioni annuali del programma, può
essere soddisfatta da percorsi di studio di sviluppo biennale o anche triennale.
L'organizzazione dello studio per percorsi deve in ogni caso consentire di:
- far compiere un'esperienza
concreta del fenomeno letterario,
attraverso la conoscenza diretta di un'ampia varietà di opere
significative, appartenenti a generi e ad epoche diversi, e
un'adeguata riflessione sulle problematiche della letteratura ;
- far pervenire a una visione complessiva delle tradizioni letterarie italiane nel quadro dei processi
storico-culturali della nostra
società
e, per sommi tratti, di quella europea.
Si richiama l'attenzione sulla
centralità delle operazioni di lettura diretta dei testi. Per i testi su cui si
compirà una lettura antologica, la scelta, all'interno dell'opera intera, dovrà
investire unità testuali che consentano di cogliere aspetti significativi
dell'opera e di correlarla al sistema letterario e al contesto culturale.
Per il versante linguistico, si segnala che tutte le attività connesse con lo
studio letterario e che da questo possono scaturire danno continue occasioni per
esercitare le capacità linguistiche degli alunni e per ampliare le loro
conoscenze sulla lingua, con osservazioni sia sull'uso sia sulla dimensione
storica di essa. Ma tale esercizio e tale ampliamento di conoscenze richiedono
di essere condotti e seguiti con istruzioni e interventi specifici di cui
occorre tener conto nella programmazione.
Le esperienze di lettura compiute nell'ambito di questa disciplina, per quanto
debbano essere affiancate e integrate dalle letture compiute in altri ambiti disciplinari,
costituiscono pur sempre il fondamento principale per la formazione di un
lettore autonomo e consapevole, capace di riflettere sulla forma del testo.
E' altresì obiettivo fondamentale che nel corso del triennio l'alunno giunga a
padroneggiare, nei termini indicati nei paragrafi precedenti, la produzione
scritta, la quale peraltro si lega strettamente, come è noto, alle altre forme
di pratica della lingua.
Si sottolinea che il tipico "tema", componimento di più ampio
respiro, indicato nella lista delle forme di produzione scritta, richiede
particolari istruzioni per la sua preparazione e realizzazione e deve essere
comunque affiancato e integrato dalle altre forme di addestramento, più
direttamente connesse alle utilizzazioni che la scrittura trova nelle attività
di studio e di lavoro.
Si richiama altresì l'attenzione sul fatto che lo sviluppo delle capacità di
esposizione orale richiede uno specifico addestramento e che tale pratica non va
quindi confusa con quella dell'"interrogazione" orale come forma di
verifica e occasione di valutazione dell'alunno.
Per quanto riguarda più precise indicazioni didattiche, la consapevolezza del
progetto da parte dello studente consente di integrare la parte propositiva ed
espositiva del docente (lezione frontale) con interventi più precisi, quali:
- l'addestramento a un
corretto lavoro di analisi e interpretazione;
- la discussione collettiva con domande che sollecitino il confronto delle
interpretazioni;
- il laboratorio di analisi attraverso schede guida.
Gli strumenti didattici
tradizionali (libri in adozione o consigliati) vanno integrati con l'adeguata
utilizzazione del patrimonio librario e di altro genere (audio- visivi, software
didattico) a disposizione della scuola e, all'occorrenza, con riproduzione- ne
di documenti originali relativi a specifici momenti dell'attività di studio. Si
faciliterà inoltre la frequentazione di biblioteche, archivi, musei e altri
luoghi di ricerca.
Si segnala l'alto valore educativo dell'apprendimento a memoria dei testi
poetici, allo scopo di dare risalto ai valori fonici e ritmici del testo e per
favorire l'approfondimento interiore del loro significato.
La verifica e la valutazione
Le verifiche dell'apprendimento avvengono fondamentalmente attraverso forme di
produzione orale e scritta.
Sono forme di verifica orale:
- il commento orale a un
testo dato, secondo istruzioni sul tempo da
impiegare e sul linguaggio appropriato;
- l'esposizione argomentata, con caratteri di coerenza e consistenza, su
argomenti del programma svolto;
- il colloquio per accertare la padronanza complessiva della materia e
la capacità di orientarsi in essa;
- l'interrogazione per ottenere risposte puntuali su dati di
conoscenza.
Sono forme di verifica scritta:
- il riassunto secondo parametri di spazi e di tempo;
- test di comprensione e conoscenza con risposte aperte e chiuse;
- il commento a un testo dato, secondo istruzioni sullo spazio da
occupare e sul linguaggio appropriato;
- il componimento che sviluppi argomentazioni con coerenza e
completezza.
La valutazione deve tener conto dei seguenti elementi:
- la conoscenza dei dati;
- la comprensione del testo;
- la capacità di argomentazione e rielaborazione personale;
- la capacità di orientarsi nella discussione sulle problematiche trattate;
- la capacità di cogliere elementi essenziali di una lettura compiuta o di
una esposizione;
- la capacità di controllo della forma linguistica della propria
produzione orale e scritta.
FINALITA'
L'insegnamento di Storia si propone di:
1. ricostruire la complessità del fatto storico
attraverso l'individuazione di interconnessioni, di rapporti tra particolare
e generale, tra soggetti e contesti;
2. acquisire la consapevolezza che le conoscenze storiche
sono elaborate sulla base di fonti di natura diversa che lo storico vaglia,
seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici;
3. consolidare l'attitudine a problematizzare, a
formulare domande, a riferirsi a tempi e spazi diversi, a dilatare il campo
delle prospettive, a inserire in scala diacronica le conoscenze acquisite in
altre aree disciplinari;
4. riconoscere e valutare gli usi sociali e politici
della storia e della memoria collettiva;
5. scoprire la dimensione storica del presente;
6. affinare la "sensibilità" alle differenze;
7. acquisire consapevolezze che la fiducia di intervento
nel presente è connessa alla capacità di problemizzare il passato.
Le finalità del triennio riprendono e sviluppano le finalità del biennio. Esse descrivono due campi di intervento.
Il primo riguarda la specificità del lavoro storico e lo statuto epistemologico della storia, e ad esso fanno riferimento le finalità 1 - 4 sulla complessità del fatto storico, sul laboratorio delle fonti e dei concetti, sull'uso della memoria storica.
Il secondo riguarda i bisogni formativi degli studenti, che vengono individuati nella esigenza della realizzazione di sé e dell'apertura al mondo e agli altri: la storia aiuta ad apprezzare differenze, a orientarsi nel mondo. In ciò consiste la scoperta del presente come storia (finalità 5, 6 e 7).
Le finalità nel loro insieme individuano, inoltre, uno specifico aspetto del triennio, che consiste nell'attitudine a porre domande, a costruire problemi, analizzarli, interpretarli e valutarli.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Lo studente alla fine del triennio dovrà dimostrare di essere in grado di:
1. utilizzare conoscenze e competenze acquisite nel corso
degli studi per orientarsi nella molteplicità delle informazioni e per
leggere gli interventi;
2. adoperare concetti e termini storici in rapporto agli
specifici contesti storico-culturali;
3. padroneggiare gli strumenti concettuali, approntati
dalla storiografia, per individuare e descrivere persistenze e mutamenti, ad
esempio: continuità, cesure, rivoluzione, restaurazione, decadenza,
progresso, struttura, congiuntura, ciclo, tendenza, evento, conflitto,
trasformazioni, transizione, crisi;
4. usare modelli appropriati per inquadrare, comparare,
periodizzare i diversi fenomeni storici locali, regionali, continentali,
planetari;
5. ripercorrere, nello svolgersi di processi e fatti
esemplari, le interazioni tra i soggetti singoli e collettivi, riconoscere
gli interessi in campo, le determinazioni istituzionali, gli intrecci
politici, sociali, culturali, religiosi, di genere e ambientali;
6. servirsi degli strumenti fondamentali del lavoro
storico: cronologie, tavole sinottiche, atlanti storici e geografici,
manuali, raccolte e riproduzioni di documenti, bibliografie e opere
storiografiche;
7. conoscere le problematiche essenziali che riguardano
la produzione, la raccolta, la conservazione e la selezione,
l'interrogazione, l'interpretazione e la valutazione delle fonti;
8. possedere gli elementi fondamentali che danno conto
della complessità dell'epoca studiata, saperli interpretare criticamente e
collegare con le opportune determinazioni fattuali.
Gli obiettivi del triennio perseguono due scopi. Da una parte
proseguono e rinforzano il lavoro avviato nel biennio; dall'altra marcano il
salto qualitativo che deve caratterizzare lo studio della storia nel triennio.
Gli obiettivi descrivono campi operativi ristretti, che non esauriscono l'orizzonte individuato dalle finalità. In particolare al primo gruppo di finalità (1 - 4) sulla complessità del fatto storico e sul laboratorio, corrispondono gli obiettivi 2, 3, 4, 6 e 7.
Al secondo gruppo di finalità (5, 6 e 7), sui bisogni formativi degli allievi corrispondono gli obiettivi 1, 2, 3, 4, 5. L'obiettivo 8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve dimostrare di possedere.
Questi obiettivi non sono proposti in ordine progressivo di difficoltà, ma vanno perseguiti in modo differenziato, a seconda degli argomenti di studio.
Ad esempio: gli obiettivi di laboratorio costituiscono lo scopo principale di un eventuale lavoro sulle fonti; un itinerario prevalentemente basato su materiale manualistico si potrà prestare al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e modelli; nell'analisi di dati di attualità si potrà perseguire il raggiungimento di diversi obiettivi.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 2 ore ]
Fino alla metà del '600
1. L'Europa del basso-medioevo: poteri di diritto e poteri di fatto: il rapporto città campagna e l'organizzazione del territorio.
1.1 Le istituzioni che organizzano il territorio:
impero, monarchie, città, feudalità.
1.2 La chiesa: accentramento; teocrazia; potere
temporale.
1.3 Le trasformazioni dell'impero, dei regni, degli
ambienti urbani. I conflitti. Il fallimento della teocrazia.
2. L'avanzamento e l'arresto delle frontiere interne e esterne della Europa.
2.1 Le spinte demografiche e produttive; la ricerca
di nuove terre. Verso una nuova articolazione della società: ambiente
urbano e rurale.
2.2 Contatti, guerre, scambi: mondo latino, mondo
germanico, mondo slavo; il Mediterraneo e l'Italia; Bisanzio; l'Islam;
l'Asia mongolica.
2.3 Crisi del XIV secolo: flessione demografica,
mutamenti della produzione e dei mercati, tensioni economiche e
contrasti sociali.
3. Dall'unitarietà del mondo medioevale alla molteplicità del mondo moderno.
3.1 Il processo di differenziazione degli ambiti
ecclesiastico e laico; il diritto canonico, il diritto romano, le
consuetudini. Il ruolo del laico nel mondo. Nuove forme di religiosità.
Ordini mendicanti. Movimenti ereticali.
3.2 Il processo di differenziazione culturale: la
cultura cortese e urbana; le università. La distinzione progressiva fra
Dio, uomo, natura. Dalla "rinascita" del XII secolo
all'umanesimo, ai rinascimenti. Gli strumenti della comunicazione
culturale.
3.3 La crisi dell'universalismo politico: nuove
dottrine politiche e concetto d'impero; dall'impero
"universale" all'impero "dinastico". La crisi del
centralismo ecclesiastico: le teorie conciliariste.
4. La formazione dell'Europa degli stati.
4.1 Stati nazionali e stati regionali. La
centralizzazione e il controllo del territorio: burocrazia, fisco,
esercito e guerre.
4.2 L'impero asburgico. L'Europa orientale, la
vicenda di Bisanzio e l'impero ottomano.
4.3 Guerre di egemonia. Pace come aspirazione morale
e paci come strumenti di nuovi equilibri.
5. Conquista di nuove terre, ridefinizione di identità, mutamento di equilibri in Europa.
5.1 Popolazione e risorse. Relazione
uomo-natura-tecnica.
5.2 Il controllo dell'oceano Indiano. L'Africa, le
Indie, le Americhe. Esploratori, conquistatori, missionari, mercanti.
Imperi coloniali.
5.3 Differenze e riconoscimento dell'altro.
5.4 Nuove risorse e nuove gerarchie economiche e
territoriali: Atlantico, Mediterraneo e mare del Nord.
6. Il tempo delle trasformazioni: religione, cultura, mentalità.
6.1 Le riforme religiose: protagonisti, sviluppi,
guerre, differenziazioni, nuovi assetti.
6.2 L'autonomia della politica. Stati e chiese. Gli
strumenti del controllo sociale.
6.3 Individualismo e razionalismo: rivoluzione
scientifica, nuove culture. La civiltà barocca.
Quarto Anno [ 2 ore ]
Dalla metà del '600 alla fine del '800
1. Governati e governanti fra partecipazione e concentrazione del potere. Lotte politico-sociali, dottrine politiche, configurazioni istituzionali. Quadro europeo e modelli regionali.
1.1 Dai ceti di antico regime alle nuove classi
emergenti. La doppia rivoluzione inglese e il parlamentarismo. I
sussulti di metà seicento. Repubblica e autogoverno: il caso olandese.
Poteri centralizzati e resistenze civili: il "laboratorio"
francese.
1.2 Prodromi della teoria liberale: la rappresentanza
politica e la divisione dei poteri. Nascita dell'opinione pubblica. La
riorganizzazione amministrativa.
1.3 Statualità emergenti, periferie dell'Europa e
nuovo equilibrio europeo.
2. La trasformazione sociale. Popolazione, economia,
società e territorio fra "crisi generale" e "nuove
frontiere.
2.1 Esplosione demografica, produzione agricola e
nuovi rapporti sociali nelle campagne.
2.2 Dal lavoro agricolo all'organizzazione
manifatturiera: approvvigionamenti, tecniche d'uso, macchine. Avvio
della rivoluzione industriale.
2.3 Energie, risorse, ambiente.
3. Il problema della rivoluzione come paradigma del cambiamento. Dall'età barocca alla stagione delle riforme. Europa e America a confronto.
3.1 Rivoluzione culturale: illuminismo, diffusione di
nuovi modelli comportamentali. Razionalismo, individualismo,
utilitarismo, cosmopolitismo.
3.2 Critica della tradizione e progettualità delle
riforme. Dispotismo illuminato.
3.3 La scelta rivoluzionaria: Stati Uniti d'America e
Francia.
3.4 La rivoluzione francese in Europa.
4. Nazione e popolo. Prospettive sociopolitiche e
culturali nell'epoca del liberalismo classico.Borghesie alla prova.
4.1 Cultura romantica, ideali socialisti ed
umanitari, pensiero liberale, cattolicesimo e liberalismo. Mete e
conquiste costituzionali.
4.2 Dalla rivoluzione francese ai risorgimenti
nazionali.
4.3 Il quarantotto.
5. Processi di integrazione nazionale e costruzioni sovranazionali.
5.1 Questioni politiche e istituzionali nella
formazione dello Stato unitario in Italia.
5.2 Il processo di unificazione tedesca: monarchia,
esercito, classi sociali e formazione del mercato nazionale.
5.3 Espansione della "frontiera" e guerra
civile americana.
5.4 L'articolarsi del quadro europeo e gli imperi
plurinazionali.
6. L'economia mondiale e la rottura dell'equilibrio
europeo.
6.1 La grande depressione: crisi agraria, migrazioni
- emigrazioni.
6.2 Protezionismo, militarismo e stato interventista.
I caratteri della seconda rivoluzione industriale.
6.3 Internazionalismo socialista: la Comune.
6.4 Imperialismo e colonialismi. Dall'egemonia
bismarkiana alla crisi dell'equilibrio europeo.
Quinto Anno [2 ore]
Il '900
1. Le forme della società di massa.
1.1 L'andamento demografico.
1.2 Mobilità e questioni sociali: borghesie, classi
operaie, gruppi marginali. Il movimento operaio e lo sviluppo dei
sindacati. Il socialismo ed il pensiero sociale cattolico. La questione
femminile.
1.3 L'organizzazione dei sistemi politici:
parlamenti, partiti e riforme elettorali. Comportamenti collettivi,
formazione del consenso: scuola, opinione pubblica, legislazione
sociale. I movimenti nazionalisti. La crisi di fine secolo in Italia e i
caratteri dell'età giolittiana.
1.4 La crisi del positivismo e la ridefinizione dei
paradigmi della scienza. Nuove tendenze culturali.
2. La dissoluzione dell'ordine europeo.
2.1 I segni precursori dell'instabilità:
competizioni interstatali e imperialismi, conflitti regionali, ideologie
nazionaliste.
2.2 La prima guerra mondiale.
2.3 Le due rivoluzioni russe e il comunismo di
guerra. I movimenti di massa in Europa e il fallimento della rivoluzione
in occidente. La crisi dello Stato liberale in Italia.
2.4 I trattati di pace e la nuova mappa geopolitica
mondiale. I movimenti di liberazione nel Terzo mondo e il nodo del Medio
Oriente. Le relazioni internazionali e la Società delle Nazioni.
2.5 La fabbrica del consenso: la radio, il cinema e i
nuovi modelli della vita privata.
3. Dalla guerra alla guerra. Strategie e tentativi di controllo della crisi.
3.1 Scenari e attori internazionali della crisi. La
frammentazione del mercato mondiale.
3.2 L'emergenza totalitaria: lo stato fascista in
Italia, l'ascesa del nazismo in Germania, la diffusione dei regimi
autoritari in Asia e in America latina.
3.3 La sfida dell'Unione Sovietica e il socialismo in
un paese solo; l'industrializzazione forzata e le basi sociali dello
stalinismo; il partito-Stato e il mosaico delle nazionalità.
3.4 Crisi economica e risposte delle democrazie
occidentali: gli Stati Uniti e il New Deal, le politiche economiche
keynesiane in Francia, Gran Bretagna e nei paesi scandinavi.
3.5 L'insicurezza collettiva e l'erosione della pace:
i fronti popolari e la guerra civile spagnola. L'espansionismo
hitleriano, il riarmo e il fallimento delle diplomazie.
3.6 La seconda guerra mondiale come conflitto totale.
Le conseguenze politiche ed economiche.
4. Il mondo bipolare.
4.1 L'ordine delle superpotenze: la conferenza di
Yalta e la divisione del pianeta in sfere d'influenza; gli accordi di
Bretton Woods e il sistema economico internazionale; la nascita
dell'ONU. La fine della "grande alleanza" e la guerra fredda.
Il potere atomico e l'equilibrio del terrore.
4.2 I due blocchi tra competizione e distensione: gli
USA e la "nuova frontiera" kennedyana; il processo di
unificazione europea; la destalinizzazione in URSS; le democrazie
popolari dell'est.
4.3 L'Italia repubblicana: istituzioni, sviluppo
economico, lotta politica, squilibri sociali.
4.4 L'esplosione della periferia: inflazione
demografica e decolonizzazione del Terzo Mondo; India e Cina, due
decolonizzazione del terzo Mondo; India e Cina, due rivoluzioni a
confronto; la crisi del sud-est asiatico; questione palestinese e
conflitti arabo-israeliani; l'emancipazione dell'Africa; dipendenza
economica e dittature militari in America latina.
4.5 La Chiesa cattolica e la "svolta" del
Concilio vaticano II.
4.6 Il sessantotto.
5. Verso il nuovo ordine mondiale.
5.1 Le trasformazioni dell'economia e la società
post-industriale. Lo squilibrio Nord/Sud e i limiti dello sviluppo.
Movimenti demografici e migrazioni internazionali.
5.2 Il sociale ridefinito: soggettività emergenti,
movimenti collettivi e istituzioni diffuse; il microsistema della
famiglia. Le patologie sociali. Il governo della società complessa.
5.3 Rivoluzione informatica e tecnologica; la
diffusione planetaria dei mass media, il confronto tra culture. Scienza
e nuovi problemi.
5.4 La "rivoluzione" del 1989: crollo di
sistemi, imperialismi e localismi.
5.5 La geopolitica ridefinita: spinte nazionalistiche
e identità nazionali. Comunità sovranazionali.
Fondamentalismi, nuove
emarginazioni. Uso delle risorse e redistribuzione della ricchezza.
INDICAZIONI DIDATTICHE
1. Il pensiero storico, in quanto metodo e forma di spiegazione euristica della realtà umana e sociale, è parte costitutiva e integrante del sapere e della cultura occidentale. La nostra cultura è intimamente storica. In questo senso la storia può essere riconosciuta come una espressione culturale diffusa e come un peculiare modello di investigazione della realtà. La pervasività stessa del pensiero storico consente la sua trasformazione in senso comune storico, su cui possono innestarsi usi sociali, politici ed ideologici, talvolta impropri, rispetto ai quali la scuola ha compiti di chiarificazione e di critica.
2. La storia è la disciplina che studia e indaga le differenze e il mutamento, le strutture, le permanenze e le continuità; rapporta l'evento al contesto generale specifico; inserisce il caso particolare in una trama di relazioni, retaggi, opportunità; considera in un'ottica di complessità soggetti, azioni, comportamenti e valori. La storia dunque si realizza come operazione di selezione, contestualizzazione, interpretazione e come disciplina fondata su un metodo rigoroso di indagine sui fatti, su una tecnica collaudata di ricerca delle relazioni, su una ermeneutica controllabile ed esplicita. Infine procede alla spiegazione di eventi, processi e permanenze mediante proprie tecniche di discorso.
3. Finalità essenziale dell'insegnamento storico è quella di educare gli studenti alla consapevolezza del metodo storico, per ciò che attiene all'accertamento dei fatti, all'investigazione, all'utilizzo, all'interpretazione delle fonti, all'esposizione delle argomentazioni. Ciò avviene non su procedure astratte, ma in stretta relazione e interdipendenza con i contenuti. L'interazione metodo/contenuti costituisce l'asse privilegiato della didattica storica. Nel pieno rispetto di tale interazione, l'insegnante sceglie percorsi didattici, finalizzati all'acquisizione di obiettivi cognitivi e metodologici, programmaticamente individuati ed esplicitati, percorsi che utilizzano - a misura degli studenti - le procedure del metodo storico: formulazione delle domande, definizione del "nodo problematico", sviluppo delle dinamiche interne e delle interrelazioni contestuali, accertamento delle eredità.
4. La storiografia offre la possibilità di puntualizzare mezzi di indagine e modelli di interpretazione, e consente il vaglio critico del patrimonio delle conoscenze acquisite e il loro utilizzo, la possibilità di confronti e di comparazioni. Essa consente altresì di individuare i punti di vista, i riferimenti ideologici, la strumentazione teorica e concettuale.
5. La struttura dei contenuti proposti, composta da grandi contestualizzazioni e dalla loro articolazione, si incontra con le modalità di apprendimento proprie del giovane che ha bisogno di "viaggiare" tra le grandi generalizzazioni e l'esattezza del concreto. Essa segnala un metro per risolvere la prescrittività dei programmi di storia, stretti tra la complessità e l'ampiezza dei fatti da esaminare, la necessità della selezione e il rapporto non episodico con la riflessione storiografica.
6. I contenuti individuati riguardano in particolare l'uomo associato in collettività, teso a realizzare un'esistenza accettabile, a sfruttare al meglio il patrimonio delle conoscenze accumulate, inserito in un contesto dato di relazioni, di vincoli, di rappresentazioni e autorappresentazioni, di possibilità e rapporto tra uomo, natura e cultura e tra collettività e sfruttamento delle risorse ambientali; le forme di governo delle risorse, delle culture, delle società; l'articolazione delle identità e delle soggettività.
7. Nello stesso modo in cui lo storico utilizza fonti documentarie che sono oggetto di indagine da parte di discipline non assimilabili alla storia (geografia, linguistica, filosofia, economia, psicologia, sociologia, etologia, ecc.) - proponendo così una ricerca di tipo pluridisciplinare o interdisciplinare -, anche l'insegnante di storia deve saper utilizzare una strumentazione ermeneutica pluridisciplinare. Ad essa lo predispone la stessa natura della storia che mutua, all'occasione, da altre discipline lessico e quadri di riferimento concettuali.
8. La didattica storica qui prospettata necessita di una strumentazione di supporto articolata e accessibile: carte geografiche, tabelle cronologiche e sinottiche, manuali di storia, testi storiografici, testi documentari, raccolta di fonti, riproduzioni di documenti, materiale computerizzato ecc.
Così configurata, questa didattica costituisce un vero e proprio laboratorio di storia (ove possibile da realizzare anche in una sede apposita), del quale fanno parte a pieno titolo visite ad archivi pubblici e privati e a musei.
Prove di verifica
A seconda della tipologia dell'unità di studio, cambiano le prove di verifica. Ad esempio un lavoro di concettualizzazione spazio-temporale richiede che lo studente dimostri la padronanza di carte geografiche e cronologiche; un lavoro sulle fonti, che lo studente dimostri di saper formulare questionari di interrogazione di un documento, o di saper confrontare più documenti in modo corretto; un lavoro che implichi la lettura dei testi differenziati (manuali, saggi e articoli divulgativi) richiede che lo studente dimostri le proprie competenze d'uso di generi testuali diversi; se l'allievo deve riferire - oralmente o per iscritto - sul proprio lavoro, si richiede la capacità di pianificare una relazione, di argomentare con proprietà, di servirsi del lessico specifico, di operare rimandi alle fonti di informazione. Se l'allievo deve dimostrare di possedere le conoscenze studiate, saranno utili prove strutturate quali domande vero falso e a risposta multipla, testi a completamento, ecc.
E' essenziale, infine, che l'insegnante accerti le competenze, le conoscenze e le abilità acquisite dagli allievi, mediante prove di ingresso, predisposte in funzione sia del raccordo col biennio, sia dell'unità di studio prescelta.
Note alla programmazione
Il programma mette a disposizione del docente un materiale suddiviso e organizzabile in modo da progettare programmazioni che, oltre a garantire l'acquisizione delle conoscenze essenziali, rispondano ai bisogni degli studenti, agli stili di insegnamento, alle disponibilità orarie. Tale flessibilità permette di caratterizzare l'insegnamento rispetto all'indirizzo e di costruire occasioni interdisciplinari.
La struttura dei contenuti proposti è composta da grandi contestualizzazioni, corrispondenti alle titolazioni di ciascun contenuto (indicate con i numeri), ciascuna delle quali si articola in un itinerario possibile, (indicato dalla serie di lettere). Queste articolazioni vanno intese come piste di lettura utili per la esplicitazione delle contestualizzazioni.
Sono prescrittivi, per ciascun anno, tutte le contestualizzazioni e non meno di tre itinerari.
Le contestualizzazioni sono prescrittive perchè nel loro insieme consentono di costruire una mappa cognitiva utile per comprendere il periodo storico previsto nell'anno. E' prescrittivo lo studio di almeno tre itinerari, in modo da garantire una varietà sufficiente di approcci, e da abituare lo studente al lavoro di confronto tra fatti e contestualizzazioni.
L'insegnante potrà costruire, inoltre, uno o più itinerari - sostitutivi di quelli proposti - combinando in modo coerente e storicamente significativo singoli punti, tratti dalle diverse articolazioni (contrassegnate dalle lettere), in modo da percorrere trasversalmente i contenuti proposti. Ciascun contenuto è suscettibile ancora di approfondimenti culturali di ricerca anche nella dimensione storica locale.
Dal monte ore a disposizione, un terzo potrà essere dedicato allo studio delle contestualizzazioni; la restante parte - dedicata allo studio degli itinerari - potrà essere ripartita secondo le esigenze della programmazione.
La metà del XVII secolo e la fine del XIX separano lo studio nelle tre annualità. Tale periodizzazione non segnala una cesura netta. Infatti, il programma è costruito con percorsi tematici che possono sovrapporsi cronologicamente e svilupparsi secondo temporalità proprie.
Il programma dell'ultimo anno è presentato in forma più analitica. Tale scelta nasce dall'esigenza di fornire, attraverso conoscenze più ampie e approfondimenti indispensabili, una piena comprensione del proprio tempo.
FINALITA'
Le finalità del triennio integrano e ampliano le finalità del biennio e mirano a potenziare i seguenti aspetti:
1. la competenza comunicativa per consentire un'adeguata
interazione in contesti diversificati ed una scelta di comportamenti
espressivi sostenuta da un più ricco patrimonio linguistico;
2. la comprensione interculturale, non solo nelle sue
manifestazioni quotidiane, ma estesa a espressioni più complesse della
civiltà straniera e agli aspetti più significativi della sua cultura;
3. la consapevolezza della matrice comune che lingue e
culture appartenenti allo stesso ceppo conservano attraverso il tempo pur
nelle diversità della loro evoluzione;
4. l'educazione linguistica che coinvolga la lingua
italiana, sia in un rapporto comparativo sistematico, sia nei processi di
fondo che stanno alla base dell'uso e dello studio di ogni sistema
linguistico;
5. la consapevolezza dei propri processi di apprendimento
che permetta la progressiva acquisizione di autonomia nella scelta e
nell'organizzazione delle proprie attività di studio.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di:
1. comprendere, in maniera globale o analitica, a seconda
della situazione, testi orali relativi anche al settore specifico
dell'indirizzo;
2. sostenere semplici conversazioni, su argomenti
generali e specifici, adeguate al contesto e alla situazione di
comunicazione;
3. produrre testi orali per descrivere processi o
situazioni con chiarezza logica e precisione lessicale;
4. comprendere in maniera globale testi scritti di
interesse generale e specifici del settore di specializzazione;
5. comprendere in modo analitico testi scritti specifici
dell'indirizzo;
6. trasporre in lingua italiana testi scritti di
argomento tecnologico;
7. individuare le strutture e i meccanismi linguistici
che operano ai diversi livelli: pragmatico, testuale, semantico-lessicale e
morfosintattico;
8. riconoscere i generi testuali e, al loro interno, le
costanti che li caratterizzano;
9. attivare modalità di apprendimento autonomo sia nella
scelta di materiali e di strumenti di studio, sia nell'individuazione di
strategie idonee a raggiungere gli obiettivi prefissati.
N.B. Gli obiettivi e i contenuti sono riferiti alle abilità considerate separatamente. Tuttavia, per sviluppare le abilità, si prevedono anche attività di tipo integrato.
Per favorire un apprendimento efficace della lingua straniera è indispensabile predisporre l'orario in modo che le ore di lezione previste siano sempre separate.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 3 ore ]
Il terzo anno di scuola secondaria superiore è un anno di raccordo. Lo studio della lingua straniera continua sulle linee direttive tracciate per il biennio, tenendo conto della maggiore competenza degli studenti, dei loro interessi culturali, del grado di maturità raggiunto e dell'esigenza di preparazione specifica.
Si devono presentare testi sia orali (a viva voce, registrazioni telefoniche, radiofoniche e televisive), sia scritti. Tali testi, proposti per consolidare e ampliare la competenza linguistica e comunicativa, devono offrire un'ampia varietà di linguaggi e di registri che recuperi la valenza culturale e gli aspetti di civiltà sottesi ai linguaggi stessi. Si includeranno brevi testi letterari rappresentativi dei vari generi mirati soprattutto a far cogliere la distinzione tra prodotti di tipo immaginativo e prodotti di tipo funzionale e a consentire una più completa formazione culturale dello studente.
Verso la fine dell'anno si introdurranno anche testi di carattere divulgativo su problematiche generali connesse con l'indirizzo specifico. I testi saranno finalizzati alla comprensione, alla discussione e alla riflessione sulla lingua; ove possibile, si eseguirà anche un'analisi comparativa con le altre culture e civiltà.
I materiali su cui si basano le attività saranno graduati tenendo presente che la loro difficoltà è costituita soprattutto dall'accumularsi dei seguenti fattori: l'estraneità e la complessità dell' argomento, la densità dell'informazione e la difficoltà linguistica.
1. Comprensione e produzione orale
I testi per lo sviluppo dell'ascolto devono essere espressi a velocità normale, offrire una varietà di pronunce ed essere rappresentativi di diverse tipologie (narrativi, descrittivi, regolativi ecc.) e dei seguenti generi testuali:
- comunicazioni telefoniche;
- interviste;
- discorsi, lezioni e relazioni;
- tavole rotonde e dibattiti;
- notiziari radiofonici e televisivi;
- annunci pubblicitari.
La produzione orale, mirante a descrivere, narrare, dare istruzioni, esporre ed argomentare, riguarderà i seguenti generi:
- brevi monologhi (anche esposizioni su traccia
scritta);
- conversazioni a viva voce e telefoniche;
- discussioni e dibattiti;
- interviste;
- brevi relazioni.
2. Comprensione e produzione scritta
I testi per lo sviluppo della comprensione scritta saranno rappresentativi dei seguenti generi testuali:
- dépliant e testi pubblicitari;
- articoli da giornali e riviste;
- pagine da testi stranieri, anche disciplinari;
- brevi racconti, poesie e canzoni.
La produzione scritta consisterà in:
- lettere di carattere formale e informale;
- dépliant;
- testi personali, diari;
- appunti, scalette;
- resoconti e brevi relazioni;
- commenti a testi o a attività;
- riassunti e sintesi di testi letti o ascoltati e di
filmati.
Per la riflessione sulla lingua si rimanda alla fine dei contenuti del quarto e quinto anno.
Quarto e Quinto Anno [3 e 2 ore]
I contenuti proposti per il 3º anno verranno ripresi ad ampliati, ponendo attenzione ai seguenti punti:
- essi devono costituire il punto di avvio per le
attività di comprensione orale e scritta e di produzione orale;
- devono essere motivanti al fine di far emergere più
facilmente sia le strategie di comprensione, sia discussioni volte a
consolidare la competenza comunicativa;
- i testi scritti saranno prevalenti, in quanto la
lettura è l'attività linguistica da privilegiare;
- i testi di interesse generale saranno legati
all'attualità socio-culturale;
- gli argomenti dei testi specialistici si raccorderanno
a quelli trattati nelle materie tecniche e professionali, mediante
collegamenti trasversali;
- le istruzioni per l'uso di hardware o software
informatico saranno oggetto di attenzione in tutti gli indirizzi;
- i testi scelti saranno di complessità adeguata sia
alle conoscenze tecniche già possedute dagli studenti, sia alla competenza
linguistica raggiunta;
- i testi specialistici dovranno favorire la precisione
terminologica.
I contenuti verteranno sui seguenti argomenti di carattere generale e tecnico:
- avvenimenti di interesse generale o particolare della
classe;
- tematiche di carattere scientifico e tecnologico;
- descrizione di processi tecnologici.
La produzione di testi scritti non costituirà un contenuto di apprendimento specifico, ma sarà funzionale allo sviluppo delle altre abilità e comprenderà appunti, scalette, brevi resoconti.
Si prevede la trasposizione in lingua italiana di testi di
argomento tecnologico, con attenzione ai valori comunicativi e alla precisione
terminologica.
Riflessione sulla lingua e sulla comunicazione (valida
per tutto il triennio)
La riflessione, che riguarda l'intero sistema della lingua e gli usi linguistici nella comunicazione, riprenderà e approfondirà gli aspetti oggetto di studio del biennio, e precisamente:
- integrazione di diversi codici nella comunicazione: il
rapporto tra linguaggi verbali, paraverbali (ritmo, intonazione ecc.) e non
verbali (gesti, mimica ecc. per l'orale; numerici, iconici ecc. per lo
scritto) in testi e contesti via via più complessi;
- caratteristiche della lingua in relazione ai diversi
mezzi: parlato, scritto, forme multimediali;
- varietà della lingua in dimensione sociale (registro),
geografica e cronologica (dinamicità della lingua);
- aspetti pragmatici: ruoli sociali, scopi espliciti e
impliciti dei parlanti ed effetti del messaggio sui destinatari; strategie
comunicative; rapporto tra funzioni comunicative e forme linguistiche;
- testualità: coerenza e meccanismi di coesione,
modalità di organizzazione dei diversi tipi e generi testuali;
- lessico e semantica: meccanismi di generazione delle
parole, funzione degli affissi ecc.); nozione di campo semantico;
denotazione e connotazione; la semantica del verbo (modalità, tempo,
aspetto ecc.)
- morfologia e sintassi: sistemi morfologici (flessioni
verbali, nominali ecc.) e strutture sintattiche (costituenti della frase,
ordine delle parole ecc.).
INDICAZIONI DIDATTICHE
Si confermano, in quanto valide per tutto il corso di studi, le indicazioni metodologiche proposte nei programmi del biennio.
Le abilità di comprensione orale si sviluppano su testi di tipologia e argomento diversi, a forma dialogica o monologica (conversazioni, relazioni, trasmissioni radiofoniche o televisive di vario tipo ecc.). Su di essi gli studenti vengono abituati a compiere le seguenti operazioni:
- anticipare i contenuti sulla base di alcuni dati e
formulare ipotesi;
- cogliere il significato globale;
- individuare informazioni specifiche;
- cogliere le strategie dei parlanti;
- cogliere l'atteggiamento dei parlanti;
- rivedere le ipotesi formulate inizialmente al termine
dell'ascolto;
- valutare il contributo dei partecipanti a un dialogo o
ad una discussione.
Per meglio finalizzare l'ascolto, si possono proporre schede e griglie da completare, presa di appunti e attività su compito definito.
La produzione orale si favorisce con attività in coppia o in gruppo (simulazione, role-play ecc.), a partire da testi ascoltati o letti. Lo studente sarà condotto a mettere in atto diverse strategie comunicative a seconda del contesto, delle caratteristiche degli interlocutori, degli scopi ecc.. Tali attività saranno precedute, o inframmezzate, da momenti di riflessione sulla comunicazione per permettere il successivo passaggio a una produzione autonoma. Per giungere a questo tipo di competenza comunicativa, gli studenti dovranno acquisire la capacità di produrre, in particolare, forme espositive e argomentative.
Tale competenza verrà agevolata da una vasta gamma di attività quali ad esempio:
- sviluppo del discorso su note precedentemente prese in
fase di ascolto;
- presentazione di contenuti da diversi punti di vista;
- operazione di sintesi o di sviluppo dei contenuti;
- sviluppo di una tesi partendo da ipotesi date.
La capacità di sostenere una conversazione telefonica assume particolare rilevanza in ambito aziendale. Tale capacità viene sviluppata mediante simulazioni a viva voce in classe che permettono di apprendere le modalità specifiche in uso in questo particolare tipo di interazione e, successivamente, nel laboratorio linguistico, si possono introdurre registrazioni di telefonate di diverso grado di complessità che presentino vari registri linguistici.
Per quanto riguarda le attività di lettura, si proseguirà nell'utilizzo delle varie tecniche di lettura a seconda degli scopi (lettura globale, esplorativa, analitica) applicate a testi i cui contenuti verteranno dapprima su argomenti e problematiche legate all'attualità e, in seguito, su tematiche più specifiche dell'indirizzo.
Al fine di mettere lo studente in grado di leggere in modo adeguato testi tratti da giornali, manuali e pubblicazioni specializzate, sarà utile attivare le seguenti competenze specifiche:
- individuare gli aspetti iconici e gli indizi discorsivi
e tematici presenti nel testo attivando le conoscenze già possedute dagli
allievi;
- porsi domande sul testo e formulare ipotesi avendo
chiaro l'obiettivo della lettura;
- comprenderne le principali informazioni esplicite;
- effettuare inferenze in base a informazioni già note o
contenute nel testo;
- valutare l'utilità delle informazioni contenute nei
testi.
La lettura di testi specialistici e di testi letterari può fornire spunti per attività di produzione orale che assumono la forma di resoconti, dibattiti e discussioni su problemi, che è opportuno affrontare, ove possibile, comparandoli con problemi analoghi nel nostro paese.
Considerando la rilevanza formativa del riassunto, orale e scritto, è opportuno dedicare spazio a tale attività a diversi livelli, sia come riduzione del testo originale, sia come rielaborazione del testo d'origine con parole diverse, sia come trasposizione sintetica di testi letti o ascoltati in italiano. L'apprendimento delle capacità di sintesi può avere luogo con attività di gruppo in cui la risposta alla consegna sia, soprattutto nei primi tempi, il prodotto di una discussione tra i diversi componenti.
Per rafforzare le abilità di produzione scritta si possono eseguire "esercizi di traduzione intralinguistica" nell'ambito della stessa varietà linguistica; si può richiedere, ad esempio la descrizione di una stessa situazione da punti di vista diversi; il passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto e viceversa; il cambio di varietà linguistica, con passaggio dal linguaggio informale a quello formale e viceversa; l'allargamento o il restringimento di un testo, trasformando ad esempio una circolare pubblicitaria in un cartellone stradale o viceversa. Si possono inoltre proporre esercizi di trascodificazione da forma grafica (tabulati, diagrammi, istogrammi ecc.) in forma linguistica.
Pur non trascurando la scrittura manipolativa, che favorisce l'acquisizione di automatismi linguistici, è opportuno proporre attività sempre più autonome e impegnative per abituare lo studente ad un uso consapevole, personale e creativo della lingua straniera. Possono servire allo scopo la scrittura di paragrafi su modelli dati, composizioni su traccia, composizioni libere ecc..
Nella quarta e nella quinta classe è necessario stabilire ogni raccordo possibile con le altre materie, in modo che i contenuti proposti nella lingua straniera, pur senza perdere la loro specificità, abbiano carattere trasversale nel curricolo. E' necessario tener presente, comunque, che nessun argomento può essere presentato nella lingua straniera se non è stato prima concettualmente assimilato in altri ambiti disciplinari, in quanto ogni "input" linguistico deve trovare strutture cognitive in grado di recepirlo.
Poiché nella futura attività di lavoro potrà essere richiesta la traduzione di testi di quarta e quinta classe, verranno avviati esercizi di traduzione. Tali attività, che evitano la traduzione della frase isolata e prevedono invece una chiara contestualizzazione, sono efficaci per consolidare sia la competenza testuale, sia l'educazione linguistica. La traduzione non può essere letterale e deve salvaguardare la precisione dei termini tecnici e l'intenzione comunicativa del testo. In questo senso essa è da intendersi come aggiuntiva alle abilità di base e non come metodo per imparare la lingua. E' opportuno che l'uso del dizionario bilingue, necessario per questa attività, costituisca oggetto di esercitazioni specifiche.
Poiché l'autonomia di apprendimento costituisce una finalità primaria nella formazione dello studente, è opportuno che l'insegnante colga qualsiasi occasione per favorirla, offrendogli sempre maggiori spazi di decisione e di scelta. A questo fine è utile disporre di un'ampia varietà di materiali linguistici (possibilmente corredati da strumenti di autoverifica), favorire l'accesso a media audiovisivi e tecnologici che rispondano ai diversi stili cognitivi e strutturare attività comunicative diversificate che coinvolgano lo studente e lo rendano protagonista del suo apprendimento. In tal modo il docente assume il ruolo di guida e facilitatore per lo studente, il quale, conscio dell'obiettivo da raggiungere, può individuare modalità, strumenti e percorsi personali che gli permettano di massimizzare le sue capacità di apprendere.
La verifica e la valutazione
Prove di comprensione orale e scritta
La comprensione, globale o analitica, dei generi testuali proposti, potrà essere verificata, per l'orale e per lo scritto mediante le prove seguenti:
- questionari a scelta multipla;
- questionari a risposta breve;
- compilazione di tabelle, griglie e moduli;
- ricodificazione di testi in forma grafica (tabelle,
diagrammi, diagrammi di flusso, istogrammi ecc.).
Prove di produzione orale
La produzione orale, che si realizza nella classe per lo più con attività in coppia o in gruppo, con dibattiti e discussioni, potrà essere verificata avvalendosi di griglie di osservazione sistematica che permettono di valutare le prestazioni dei singoli riducendo al minimo gli elementi di impressionismo e di casualità.
Prove di produzione scritta
La produzione scritta potrà essere verificata mediante:
- brevi descrizioni o narrazioni;
- brevi resoconti e commenti a testi o ad attività;
- lettere formali o informali di carattere personale;
- ricodificazione da diagrammi o tabelle;
- brevi composizioni di carattere generale su traccia.
Prove di tipo integrato
Le attività integrate potranno essere verificate con:
- trasposizione di conversazioni telefoniche in appunti e
successivamente in messaggi articolati;
- ricostruzione di un testo da appunti presi;
- compilazione di moduli;
- dettati;
- test di tipo "cloze";
- riassunti a partire da testi orali e scritti, di
carattere generale o specifico;
- trasformazione di testi (cambiando un elemento della
comunicazione - tempo, punto di vista, destinatario, intenzione comunicativa
ecc.);
- riassunti di testi narrativi.
Prove di competenza linguistica
Il possesso delle singole competenze linguistiche potrà essere verificato mediante:
- completamento di frasi o testi sui vari aspetti
linguistici (tempi verbali, connettori testuali ecc.);
- trasformazione di frasi.
Frequenza delle prove
La valutazione riguarda le varie abilità, singole o
integrate, e la competenza linguistica. Pertanto sarà opportuno che ogni prova
verifichi più di un'abilità e comprenda tipologie di attività diverse.
La classificazione riguarderà per le classi terze sia
l'orale sia lo scritto e nelle quarte e quinte solo l'orale; in entrambi i casi,
si fonderà su almeno tre verifiche per quadrimestre o due per trimestre.
ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO
FINALITA'
Le finalità dell'insegnamento consistono in:
- integrare ed arricchire le conoscenze giuridico-economiche già fornite nel biennio per guidare il giovane all'interpretazione del funzionamento del sistema economico industriale;
- affrontare le dinamiche che caratterizzano la gestione delle imprese sotto il profilo organizzativo ed economico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'alunno dovrà essere in grado di:
1. cogliere la dimensione economica dei problemi;
2. comprendere le caratteristiche e le modalità di
funzionamento del sistema bancario soprattutto per quanto concerne il
funzionamento e i servizi alle imprese;
3. riconoscere i principali elementi che connotano il
funzionamento dei mercati finanziari e degli scambi internazionali;
4. correlare gli aspetti giuridici ed economici delle
operazioni d'impresa specie riguardo all'assetto societario, ai più comuni
contratti e rapporti di lavoro;
5. individuare le varie funzioni aziendali, il loro ruolo
e la loro interdipendenza;
6. riconoscere i modelli di organizzazione aziendali
descrivendone le caratteristiche e le problematiche;
7. identificare le correlazioni fra attività gestionale
e ambiente in cui opera l'impresa;
8. identificare alcune fondamentali condizioni
dell'equilibrio aziendale e le necessarie procedure di controllo;
9. risolvere problemi connessi con la determinazione e la
ripartizione dei costi rispetto a differenti obiettivi;
10. documentare e comunicare efficacemente gli esiti del
proprio lavoro;
11. comprendere la globalità delle problematiche
produttive, gestionali e commerciali dell'impresa.
CONTENUTI
Quarto Anno [ 2 ore ]
1. Elementi di Economia politica
1.1 Credito e sistema bancario.
1.2 Borsa valori.
1.3 Commercio internazionale e bilancia dei pagamenti.
1.4. Cambio.
2. Elementi di Diritto
2.1 Diritti reali e diritti obbligazionari.
2.2 Contratto.
2.3 Principali contratti commerciali.
2.4 Contratto di lavoro.
2.5 Imprenditore e impresa.
2.6 Società di persone e di capitale.
2.7 Titoli di credito.
Quinto Anno [ 2 ore ]
3. L'azienda
3.1 Attività economica ed economia aziendale.
3.2 Sistema aziendale e suoi sottosistemi.
3.3 Struttura del patrimonio: fonti di finanziamento e forme di investimento.
3.4 Struttura del bilancio di esercizio e principali indici di gestione.
4. L'organizzazione
4.1 Modelli e strutture organizzative.
4.2 Organizzazione del lavoro.
4.3 Regolamentazione delle operazioni aziendali.
4.4 Sistema informativo.
4.5 Coordinamento delle attività.
4.6 Comportamento e stile di direzione.
5. L'economicità della gestione
5.1 Concetto e tipologie di costo.
5.2 Principio di economicità e calcoli di convenienza economica.
5.3 Combinazioni economiche e assetto tecnico delle aziende di produzione.
5.4 Controllo della gestione:
5.4.1 finalità e caratteristiche;
5.4.2 pianificazione e programmazione;
5.4.3 determinazione del costo di attività, servizi, prodotti;
5.4.4 budget e analisi degli scostamenti.
COMMENTO AI SINGOLI TEMI
Il percorso didattico è caratterizzato da cinque blocchi di
contenuti funzionali alle competenze che deve possedere il diplomato dei vari
settori tecnologici, oggi sempre più coinvolto nelle scelte di natura economica
e nella soluzione di problemi organizzativi.
Le note che seguono si riferiscono ai diversi blocchi.
1. Lo svolgimento di questo punto deve servire a trasmettere all'allievo le conoscenze necessarie alla comprensione dei molteplici rapporti che collegano le imprese con il sistema finanziario.
In particolare la trattazione deve:
- illustrare l'articolazione delle istituzioni creditizie nazionali e le loro diverse funzioni
- fornire un quadro complessivo delle diverse operazioni bancarie e presentare le principali operazioni di finanziamento e di servizio alle imprese
- presentare il mercato finanziario ed il funzionamento della borsa valori vista quale punto di confluenza fra capitali in cerca di impiego e aziende in cerca di liquidità
- far cogliere le principali modalità di svolgimento degli scambi internazionali e gli effetti da essi prodotti sulla bilancia commerciale e sulla bilancia dei pagamenti di un paese
- presentare il cambio come prezzo di una moneta espresso in un'altra moneta ed illustrare i principali regimi della sua gestione, nonché, prendendo spunto dalle vicende correnti, le relazioni fra eventi politico-economici e oscillazioni del cambio.
2. Attraverso questo punto si devono fornire all'allievo conoscenze sugli elementi essenziali dell'apparato normativo e civilistico in cui operano le imprese.
In particolare la trattazione deve:
- presentare, limitandosi agli aspetti essenziali, natura e quadro dei diritti reali e obbligazionari
- illustrare i principali elementi dei contratti in generale e affrontare in modo più dettagliato lo studio di un limitato numero di contratti scelti in base alla loro diffusione ed importanza rispetto alle aziende del settore
- analizzare le caratteristiche generali del contratto di lavoro e dedicare specifica attenzione a quelli delle aziende del settore
- mettere in rilievo la differenza fra i concetti di azienda da un lato, di imprenditore ed impresa dall'altro
- guidare alla individuazione delle diverse forme societarie, delle caratteristiche che le distinguono e dei motivi che ne suggeriscono l'adozione
- presentare in modo essenziale la natura giuridica e le condizioni di utilizzo dei principali titoli di credito.
3. Lo svolgimento di questo punto è finalizzato ad inquadrare alcune tipiche problematiche aziendali e far cogliere l'insieme delle dinamiche d'impresa.
In particolare la trattazione deve:
- presentare l'azienda come sistema aperto, articolato in sottosistemi fra loro interagenti e caratterizzati, oltre che da forte dinamismo, da un elevato numero di variabili reciprocamente correlate
- orientare l'analisi dei risultati strutturali e reddituali della gestione utilizzando i bilanci di aziende del settore.
4. Questo tema costituisce uno dei cardini dell'intero insegnamento in quanto deve mettere l'allievo in condizione di comprendere come si struttura e si articola qualunque unità produttiva modernamente organizzata.
In particolare la trattazione deve:
- fornire un panorama relativo alla evoluzione delle varie teorie sull'organizzazione anche alla luce della crescente incidenza che in questo settore hanno le tecnologie informatiche e la cultura di rete
- presentare le strutture organizzative come una realtà caratterizzata da dimensioni orizzontali e verticali che vengono rappresentate mediante organigrammi e illustrate mediante la descrizione dei compiti e delle responsabilità; evidenziare altresì la dinamica del processo aziendale e le interdipendenze tra le diverse funzioni
- far comprendere che l'articolazione di un organismo in unità dotate di specifiche competenze comporta l'esigenza di formalizzare procedure per regolarne gli interventi nei vari processi
- chiarire il processo che conduce, attraverso l'elaborazione, dalla acquisizione dei dati alla produzione ed alla comunicazione delle informazioni
- far cogliere che le difficoltà presenti nella gestione dei processi aziendali non sempre sono risolvibili con i soli strumenti normativi ma richiedono l'attivazione di comitati o gruppi di lavoro in cui i soggetti provenienti dalle varie unità hanno il compito di mediare diversificate esigenze ed assumere decisioni
- integrare la cultura organizzativa con la presentazione di una realtà in cui gli strumenti si incrociano con i comportamenti per rendere compatibili le aspettative dei dipendenti con gli obiettivi aziendali (incentivi e stili di direzione).
5. Questo punto completa la cultura d'impresa del diplomato mediante l'esame di problemi connessi all'economicità della gestione.
In particolare la trattazione deve:
- evidenziare l'importanza delle rilevazioni e dei calcoli riguardanti l'analisi dei costi quale strumento indispensabile per il dominio dei processi di trasformazione sotto il profilo economico
- sviluppare il concetto secondo cui il principio di economicità costituisce per ogni azienda la fondamentale regola di funzionamento e si traduce nella continua ricerca delle condizioni di equilibrio economico e finanziario necessarie per garantire all'impresa autonomia e durabilità
- affrontare l'analisi delle combinazioni economiche, anche molto semplici, che derivano dal diverso comportarsi di processi e strutture al fine di definire un efficiente assetto produttivo
- presentare il controllo di gestione seguendo il normale
iter aziendale che dalla pianificazione giunge all'analisi dei risultati e
delle varianti
Si ricorda che i centri di responsabilità e le commesse
devono essere considerati come strutture di riferimento per l'elaborazione
dei budget e dei consuntivi periodici, mentre bilanci e rendiconti devono
essere visti come documenti di sintesi dalla cui lettura è possibile trarre
informazioni sull'andamento della gestione.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Per quanto attiene le linee generali , le indicazioni sono quelle, comuni a tutte le materie, riportate nella premessa. In particolare, l'insegnamento di Economia industriale e Elementi di Diritto può e deve concorrere a sviluppare le capacità di modellizzazione e rappresentare la realtà, di progettare e pianificare, di elaborare strategie per effettuare controlli e scelte.
In specifico si suggerisce di:
1. partire dall'osservazione diretta dei fenomeni
(giuridici, economici, aziendali ) per coglierne le caratteristiche e
processualità che costituiranno la base di successive generalizzazioni e
sistematici inquadramenti;
2. ricorrere a casi tratti da realtà aziendali
appartenenti al settore studiato nell'indirizzo;
3. sviluppare operatività facendo produrre documenti,
svolgere procedure di calcolo, formulare piani;
4. evitare approcci prevalentemente basati su esposizioni
teoriche e sulla ripetizione di concetti che verranno invece acquisiti
attraverso l'analisi di casi e la sollecitazione di processi induttivi;
5. contribuire alla realizzazione dell'area di progetto
ricercando casi appropriati ed integrandosi con gli altri insegnamenti
specie per quanto attiene metodi, strumenti e tempi.
La verifica e la valutazione
Sebbene questo insegnamento preveda solo la prova orale, si avrà cura di articolare le verifiche anche con il ricorso a test strutturati o semistrutturati che, oltre ad essere abbastanza oggettivi, accrescono gli elementi di valutazione senza sottrarre molto tempo all'attività di insegnamento/apprendimento.
FINALITA'
Nel corso del triennio superiore l'insegnamento della matematica prosegue ed amplia il processo di preparazione scientifica e culturale dei giovani già avviato nel biennio; concorre, insieme alle altre discipline, allo sviluppo dello spirito critico ed alla loro promozione umana e intellettuale.
In questa fase della vita scolastica lo studio della matematica cura e sviluppa in particolare:
1. l'acquisizione di conoscenze a livelli più elevati di
astrazione e di formalizzazione;
2. la capacità di cogliere i caratteri distintivi dei
vari linguaggi (storico-naturali, formali, artificiali );
3. la capacità di utilizzare metodi, strumenti e modelli
matematici in situazioni diverse;
4. l'attitudine a riesaminare criticamente e a sistemare
logicamente le conoscenze via via acquisite.
L'insegnamento della matematica, pur collegandosi con gli altri contesti disciplinari per assumere prospettive ed aspetti specifici, conserva la propria autonomia epistemologica-metodologica e persegue quindi le stesse finalità.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio l'alunno dovrà possedere, sotto l'aspetto concettuale, i contenuti prescrittivi previsti dal programma ed essere in grado di:
1. sviluppare dimostrazioni all'interno di sistemi
assiomatici proposti o liberamente costruiti;
2. operare con il simbolismo matematico riconoscendo le
regole sintattiche di trasformazione di formule;
3. utilizzare metodi e strumenti di natura probabilistica
e inferenziale;
4. affrontare situazioni problematiche di varia natura
avvalendosi di modelli matematici atti alla loro rappresentazione;
5. costruire procedure di risoluzione di un problema e,
ove sia il caso, tradurle in programmi per il calcolatore;
6. risolvere problemi geometrici nel piano per via
sintetica o per via analitica;
7. interpretare intuitivamente situazioni geometriche
spaziali;
8. applicare le regole della logica in campo matematico;
9. riconoscere il contributo dato dalla matematica allo
sviluppo delle scienze sperimentali;
10. comprendere il rapporto tra scienza e tecnologia ed
il valore delle più importanti applicazioni tecnologiche;
11. inquadrare storicamente l'evoluzione delle idee
matematiche fondamentali.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 ore ]
1.a Circonferenza, ellisse, parabola, iperbole nel piano
cartesiano.
1.b Cambiamento del sistema di coordinate.
1.c Lunghezza della circonferenza e misure angolari.
1.d Teorema del coseno e teorema dei seni. Risoluzione
dei triangoli.
2.a L'insieme dei numeri reali e sua completezza.
2.b Potenze a base reale positiva e ad esponente reale.
2.c Numeri complessi e loro rappresentazione in forma
algebrica, trigonometrica, esponenziale. Radici n-esime dell'unità.
2.d Spazi vettoriali: struttura vettoriale in R2 e in R3
. Basi, trasformazioni lineari. Risoluzione di sistemi lineari. Struttura algebrica delle
matrici di ordine 2.
3.a Disequazioni di II grado. Sistemi di disequazioni.
3.b Logaritmo e sue proprietà. Funzioni esponenziale e
logaritmica.
3.c Funzioni circolari e loro inverse. Formule di
addizione e principali conseguenze.
3.d Zeri di funzioni.
6.a Implementazione di algoritmi numerici diretti ed
iterativi, controllo della precisione.
Quarto Anno [ 3 ore ]
4.a Valutazioni e definizioni di probabilità in vari
contesti.
6.a Convergenza di metodi iterativi. Algoritmi ricorsivi.
Complessità computazionale di algoritmi definiti in modo iterativo e
ricorsivo.
7.a Principio d'induzione. Progressioni aritmetica e
geometrica. Successioni numeriche e limite di una successione.
7.b Limite, continuità, derivata di una funzione in una
variabile reale.
7.c Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange, De L'Hopital.
Formula di Taylor.
7.d Studio e rappresentazione grafica di una funzione.
7.e Il problema della misura: lunghezza, area, volume.
Integrale definito.
7.f Funzione primitiva ed integrale indefinito. Teorema
fondamentale del calcolo integrale. Integrazione per sostituzione e per
parti.
Quinto Anno [ 3 ore ]
1.a Incidenza, parallelismo, ortogonalità nello spazio.
Angoli di rette e piani, angoli diedri, triedri.
1.b Poliedri regolari. Solidi notevoli.
1.c Coordinate cartesiane nello spazio. Equazioni del
piano e della retta.
3.a Funzione di più variabili reali.
7.a Serie numeriche. Sviluppo in serie di una funzione in
una variabile reale: serie di potenze e di Fourier.
7.b Equazioni differenziali del I ordine. Equazioni
differenziali a coefficienti costanti del II ordine.
7.c Risoluzione approssimata di equazioni. Integrazione
numerica.
COMMENTO AI SINGOLI TEMI
Tema nº 1 - Geometria
Gli argomenti di geometria per il triennio sono in stretta
connessione con gli argomenti suggeriti per il biennio e completano la
formazione dell'alunno dandogli una visione, per quanto possibile, completa
della disciplina.
Proseguendo nello studio del metodo cartesiano si definiranno
le coniche come luoghi geometrici e se ne scriveranno le equazioni che saranno
ottenute con riferimento a sistemi di assi coordinati opportunamente scelti.
Il cambiamento degli assi coordinati consentirà di ampliare
lo studio delle curve di secondo ordine.
Lo studio della trigonometria, ridotto all'essenziale, è
finalizzato alla risoluzione dei triangoli; esso risponde anche alle necessità
proprie delle altre scienze.
Le dimostrazioni delle principali proprietà dello spazio
euclideo tridimensionale e dei solidi notevoli completano gli argomenti di
geometria elementare; nello sviluppo dei vari argomenti l'intuizione avrà un
ruolo determinante.
Lo studio dei primi elementi di geometria analitica nello
spazio non sarà fine a se stesso, ma dovrà servire di supporto sia allo studio
degli elementi di analisi che alle applicazioni in campo tecnologico.
Tema nº 2 - Insiemi numerici e strutture
Per definire i numeri reali si potrà fare ricorso alle
sezioni di Dedekind o ad altri metodi; in ogni caso la definizione sarà
collegata con la proprietà di completezza del loro insieme.
L'introduzione dei numeri complessi si avvarrà anche
dell'uso delle coordinate polari e sarà accompagnata da numerose e varie
applicazioni; ad esempio, le radici n-esime dell'unità potranno essere
collegate con il problema di inscrivere un poligono regolare di n lati in una
circonferenza.
Al concetto generale di spazio vettoriale e di trasformazione
lineare si perverrà attraverso l'analisi di casi concreti in vari contesti
scientifici.
Lo studio dei sistemi lineari, che riprende un argomento già
iniziato nel biennio, mira a privilegiare l'esame delle operazioni che
trasformano un sistema lineare in altro ad esso equivalente.
In tal modo si potrà giungere, ad esempio, alla
"triangolazione" della matrice dei coefficienti. Lo studio delle
matrici offre un esempio particolarmente semplice e significativo di anello non
commutativo.
Tema nº 3 - Funzioni ed equazioni
Gli esercizi di applicazione dei concetti di esponenziale e
logaritmo saranno limitati ai casi più semplici; per il calcolo del logaritmo
di un numero o del numero di dato logaritmo si farà ricorso a strumenti
automatici di calcolo.
Lo studio delle funzioni circolari è limitato al teorema
della somma e sue immediate conseguenze.
Anche per la determinazione dei valori di tali funzioni ci si
avvarrà di strumenti automatici.
Per quanto riguarda le funzioni di due variabili lo studio si
limiterà ai casi più semplici, con il ricorso alla rappresentazione sul piano
cartesiano mediante curve di livello.
Tema nº 4 - Probabilità e statistica
Gli elementi di calcolo delle probabilità e statistica
rispondono all'esigenza di fornire gli strumenti metodologici per effettuare
modellizzazioni e analisi di dati nel particolare contesto educativo.
Per quanto riguarda l'allusione ai vari contesti in cui si
determinano le probabilità ci si può ricondurre ai diversi metodi di
valutazione che non saranno presentati come antitetici, potendosi usare di volta
in volta quello che appare più aderente al contesto di informazione in cui si
sta operando. Andrà particolarmente tenuta presente la valutazione come
"grado di fiducia" (valutazione soggettiva) in quanto applicabile a
tutti i contesti.
Tema nº 5 - Gli argomenti di questo tema non interessano l'indirizzo.
Tema nº 6 - Informatica
Il sottotema "Implementazione di algoritmi numerici diretti ed iterativi, controllo della precisione", si articola sui seguenti argomenti: risoluzione di sistemi lineari (2X2) approssimazioni di soluzioni di equazioni (bisezioni), costruzione di successioni. Per questi argomenti si può usare in laboratorio, in modo più avanzato, lo stesso ambiente di programmazione conosciuto al biennio.
Tema nº 7 - Analisi infinitesimale
Lo studio delle progressioni è propedeutico a quello delle
successioni, per le quali riveste particolare importanza il problema della
convergenza.
Questo porta alla nozione di limite e quindi al concetto più
generale di limite di una funzione di una variabile reale.
L'introduzione di questo concetto e di quello di
derivabilità ed integrabilità sarà accompagnata da un ventaglio quanto più
ampio possibile di loro impieghi in ambiti matematici ed extramatematici ed
arricchita della presentazione ed illustrazione di opportuni controesempi che
serviranno a chiarire i concetti stessi.
L'alunno sarà abituato all'esame di grafici di funzioni
algebriche e trascendenti ed alla deduzione di informazioni dello studio di un
andamento grafico; appare anche importante fare acquisire una mobilità di
passaggio dal grafico di una funzione a quello della sua derivata e di una sua
primitiva.
Il problema della misura sarà affrontato con un approccio
molto generale, con particolare riferimento al calcolo della lunghezza della
circonferenza e dell'area del cerchio, e va inquadrato preferibilmente sotto il
profilo storico.
Il concetto di integrale scaturirà poi in modo naturale
dalla necessità di dare metodi generali per il calcolo di lunghezze, aree,
volumi.
Nell'illustrare i metodi di risoluzione delle equazioni
differenziali il docente farà ricorso a problemi non solo matematici, ma anche
attinenti alla fisica, all'economia ed alla realtà in genere.
Per quanto riguarda la loro risoluzione si avvarrà , per le
più semplici, quali quelle a variabili separabili o a queste facilmente
riconducibili, dei metodo tradizionali, per le più complesse dei metodi propri
del calcolo numerico.
Si utilizzeranno i metodi del calcolo numerico nella
determinazione del valore di una funzione in un dato punto, nella risoluzione di
equazioni e di sistemi e nel calcolo integrale, quando l'impiego dei metodi
tradizionali risulta di difficile applicazione.
Gli argomenti di analisi numerica riportati sono
rappresentativi di problemi risolvibili mediante metodi " costruttivi
" che permettono, con una precisione arbitraria ed in un numero finito di
passi eseguibili da un calcolatore, la determinazione delle loro soluzioni.
Poiché i calcolatori operano nel discreto è necessario
tenere conto, nell'analizzare i diversi metodi proposti, del fenomeno della
propagazione degli errori.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Nel ribadire le indicazioni didattiche suggerite nel
programma per il biennio, si insiste sulla opportunità che l'insegnamento sia
condotto per problemi; dall'esame di una data situazione problematica l'alunno
sarà portato, prima a formulare una ipotesi di soluzione, poi a ricercare il
procedimento risolutivo, mediante il ricorso alle conoscenze già acquisite, ed
infine ad inserire il risultato ottenuto in un organico quadro teorico
complessivo; un processo in cui l'appello all'intuizione sarà via via ridotto
per dare più spazio all'astrazione ed alla sistemazione razionale.
A conclusione degli studi secondari scaturirà così
naturalmente nell'alunno l'esigenza della sistemazione assiomatica dei temi
affrontati, della geometria come di altri contesti, sistemazione che lo porterà
a recepire un procedimento che è diventato paradigmatico in qualsiasi ricerca
ed in ogni ambito disciplinare.
Si ricorda che il termine problema va inteso nella sua
accezione più ampia, riferito cioè anche a questioni interne alla stessa
matematica; in questa ipotesi potrà risultare didatticamente proficuo
storicizzare la questione presentandola come una successione di tentativi
portati a livelli di rigore e di astrazione sempre più spinti; sono stati a
riguardo ricordati il processo che portò alle geometrie non euclidee e quello
che sfociò nel campo integrale.
In questo ordine di idee il docente, nel trattare i vari
argomenti, sfrutterà anche ogni occasione per illustrare ed approfondire alcune
questioni di epistemologia della matematica.
L'insegnamento per problemi non esclude però che il docente
faccia ricorso ad esercizi di tipo applicativo, sia per consolidare le nozioni
apprese dagli alunni, sia per fare acquisire loro una sicura padronanza del
calcolo.
E' comunque opportuno che l'uso dell'elaboratore elettronico
sia via via potenziato utilizzando strumenti e metodi propri dell'informatica
nei contesti matematici che vengono progressivamente sviluppati; mediante la
visualizzazione di processi algoritmici non attuabile con elaborazione manuale,
esso consente anche la verifica sperimentale di nozioni teoriche già apprese e
rafforza a sua volta negli alunni l'attitudine all'astrazione ed alla
formalizzazione per altra via conseguita.
Il docente terrà presenti le connessioni della matematica
con le discipline tecniche dell'indirizzo e darà a ciascun argomento uno
sviluppo adeguato alla sua importanza nel contesto di queste discipline.
L'alunno sarà così dotato di rigorosi metodi di analisi, di
capacità relative alla modellizzazione di situazioni anche complesse, di
abilità connesse con il trattamento di dati, che lo metteranno in grado di
effettuare in ogni occasione scelte consapevoli e razionali.
Nel contesto di una ripartizione annuale i contenuti sono
raggruppati per "temi": il docente avrà cura di predisporre il suo
itinerario didattico in modo da mettere in luce analogie e connessioni tra
argomenti appartenenti a temi diversi o i diversi aspetti di uno stesso
argomento.
Per la verifica si confermano i criteri generali suggeriti
nel programma per il biennio: nelle verifiche scritte il docente porrà
particolare attenzione agli aspetti progettuali.
FINALITA'
L'insegnamento di Meccanica e Macchine si propone di fornire agli allievi conoscenze fondamentali sulla dinamica dei sistemi meccanici, sui problemi termodinamici e sulle caratteristiche funzionali delle principali macchine a fluido, ponendoli in grado di valutare le problematiche relative.
L'insegnamento di Meccanica e Macchine deve dunque promuovere negli allievi:
1. la formazione di una adeguata base tecnico-scientifica,
2. l'acquisizione dei principi e dei concetti fondamentali
della disciplina,
3. le conoscenze indispensabili per poter affrontare, con
la necessaria razionalità, lo studio delle materie tecnico-professionali
specifiche dell'indirizzo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'allievo dovrà dimostrare di:
1. saper valutare i parametri del movimento di un corpo
rigido prodotto da un sistema di forze agenti;
2. conoscere la tipologia, le caratteristiche costitutive
e funzionali dei sistemi di trasmissione del moto;
3. possedere una buona conoscenza delle problematiche
inerenti alle resistenze passive, alle sollecitazioni ed alla resistenza dei
materiali;
4. conoscere le problematiche connesse con la
trasformazione e l'utilizzazione dell'energia;
5. conoscere la costituzione schematica e comprendere la
funzionalità di complessi meccanici e degli elementi costituenti le
macchine;
6. possedere sufficienti capacità operative su potenze,
rendimenti, bilanci energetici, consumi;
7. essere in grado di adoperare i manuali tecnici e saper
interpretare la documentazione tecnica del settore.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 3 ore ]
Richiami di statica:
- sistemi di forze;
- concetto e condizioni di equilibrio statico.
Richiami di cinematica:
- moto rettilineo, moto angolare e moto circolare del
punto materiale;
- composizione dei moti;
- moto vario.
Richiami di dinamica:
- leggi fondamentali;
- massa e peso dei corpi;
- forze e momenti di inerzia;
- lavoro, energia, potenza.
Resistenze passive:
- attrito radente;
- attrito volvente;
- resistenza del mezzo;
- rendimento meccanico.
Resistenza dei materiali:
- sollecitazioni semplici.
- Trasmissione meccanica della potenza. Rendimenti.
- Il problema energetico: impiego razionale dell'energia.
- Trasformazioni energetiche e dissipazione del calore.
- Classificazione e caratteristiche delle principali
macchine a fluido.
Elementi di fluidodinamica.
INDICAZIONI DIDATTICHE
I singoli argomenti saranno affrontati partendo da casi
concreti, evidenziando progressivamente i contenuti concettuali e le analogie
formali con fenomeni fisici di diversa natura e sottolineandone gli aspetti
tecnici ed applicativi.
Per conseguire gli obiettivi che ci si propone, nell'ambito
del tempo previsto, si ritiene utile l'uso di audiovisivi e schermi grafici; si
auspica anche l'uso del mezzo informatico utilizzando software didattico
appropriato.
Particolare cura sarà dedicata alla puntuale e corretta
definizione delle unità di misura.
FINALITA'
L'insegnamento di Elettrotecnica, formativo e propedeutico,
deve fornire agli allievi essenziali strumenti di interpretazione e valutazione
dei fenomeni elettrici, elettromagnetici ed elettromeccanici e buona capacità
di analisi di circuiti, apparecchi e macchine.
A tal fine esso integra l'analisi funzionale nella
rilevazione di laboratorio, riassumendo in un unico processo formativo
l'elettrotecnica e le relative misure.
Per l'indirizzo di Elettronica e Telecomunicazioni si
evidenzia la necessità che gli allievi acquisiscano sicura cognizione degli
ordini di grandezza e la capacità di identificare le caratteristiche funzionali
delle principali macchine elettriche in relazione al loro impiego nelle
applicazioni dell'indirizzo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'allievo dovrà avere acquisito la capacità di:
1. analizzare e dimensionale reti elettriche lineari e
non lineari;
2. conoscere i principi di funzionamento e le
caratteristiche delle principali macchine elettriche in relazione al loro
impiego;
3 conoscere e sapere utilizzare strumenti e metodi di
misura delle grandezze elettriche;
4 conoscere e sapere applicare le norme di protezione e
di prevenzione degli infortuni di natura elettrica;
5 essere in grado di adoperare i manuali tecnici e di
sapere interpretare la documentazione tecnica del settore.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 6 (3) ore ]
- Tensione, corrente e potenza elettrica.
- Componenti circuitali lineari e non lineari; bipoli e
quadripoli.
- Concetti fondamentali sul campo elettrico e sul campo
magnetico; leggi dell'induzione elettromagnetica. Circuiti magnetici.
- Conservazione e dissipazione dell'energia nei circuiti
elettrici e nei campi elettromagnetici.
- Generalità e metodi di risoluzione di semplici reti
elettriche, lineari e non lineari, eccitate con forme d'onda comunque
variabili nel tempo.
- Reti in regime stazionario; circuiti risonanti e
circuiti accoppiati.
- Misura delle grandezze elettriche. Criteri di scelta
della strumentazione e dei metodi di misura.
Quarto Anno [ 3 ore ]
Sistemi trifase e campo rotante.
Struttura, principi di funzionamento, impieghi e
caratteristiche delle principali macchine elettriche. Conversione e inversione dell'energia elettrica:
convertitori e invertitori.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Tutti gli argomenti previsti nel programma, la cui
successione sarà determinata nel piano di lavoro dei docenti, devono essere
proposti anche in termini operativi; appare quindi necessario che vengano
acquisiti specifici strumenti conoscitivi sui metodi di misura e sulle tecniche
di prova, con riferimento ai campi di applicazione.
In occasione del rilievo di parametri o grandezze, saranno
illustrate le tecniche di misura adottate e motivate le eventuali procedure
normalizzate. Le intese tra i docenti dovranno individuare in quale disciplina
sia più opportuno collocare lo studio specifico dei singoli strumenti.
Particolare cura sarà dedicata alla puntuale e corretta
definizione delle unità di misura.
Si raccomanda di dare ampio spazio alla risoluzione di reti
elettriche, anche di uso corrente nell'elettronica, facendo uso del metodo
simbolico e dell'analisi grafica.
Si ritiene utile il ricorso ad audiovisivi ed allo strumento
informatico, utilizzando idoneo software didattico e applicativo.
FINALITA'
L'insegnamento di Elettronica deve fornire una chiara panoramica delle funzioni di elaborazione dei segnali, digitali e analogici, e della loro organizzazione in sistemi via via più complessi, oltre ad una capacità di realizzare tali funzioni con la componentistica più attuale realmente presente sul mercato. Il che include la capacità di seguire continuamente, con un'opera di ricerca autonoma, la varietà e l'evoluzione della realtà tecnologica, riconducendola nelle proprie abilità progettuali.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Durante lo svolgimento del corso lo studente deve acquisire:
1. capacità di dimensionare sottosistemi elettronici e
di produrre la documentazione relativa;
2. conoscenza delle funzioni di elaborazione e
generazione dei segnali, dei dispositivi che le realizzano e capacità di
utilizzarli;
3. padronanza nell'uso della strumentazione, nelle
tecniche di misura adottate e nella motivazione delle eventuali procedure
normalizzate;
4. capacità di leggere e utilizzare i dati tecnici
associati ai componenti;
5. conoscenza dell'offerta del mercato della
componentistica (in generale e nella realtà locale).
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 (2) ore ]
Introduzione.
- Processi logici e circuiti digitali elementari:
diodo e transistore in funzionamento on-off.
- Funzioni booleane e circuiti corrispondenti.
- Circuito integrato e sue caratteristiche.
Piccola scala di integrazione.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi combinatori.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi sequenziali
(sincroni e asincroni).
- Problemi di interfacciamento tra famiglie logiche
diverse.
Media scala di integrazione.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi di conteggio.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi di codifica e
decodifica.
- Analisi e sintesi di piccoli sistemi di
visualizzazione.
Grande scala di integrazione.
- Funzioni cablate e funzioni programmate.
- Memorie statiche e dinamiche.
- ROM e PLA nella sintesi di funzioni combinatorie e
sequenziali.
- Microprocessori, architettura interna.
Quarto Anno [ 5 (3) ore ]
Segnali analogici nel dominio del tempo e della frequenza.
- Regime armonico: impedenza, funzione di
trasferimento, risonanza.
- Regime transitorio: risposta al gradino, tempo di
salita.
Teoria dei quadripoli.
- Impedenza immagine, iterativa e caratteristica.
- Livello assoluto, relativo, di misura; equivalente
telefonico.
Amplificazione.
- Principi dell'amplificazione.
- Parametri funzionali di un amplificatore.
- Modello equivalente dell'elemento attivo
(transistore ecc.).
- Circuiti amplificatori in bassa ed alta frequenza.
- Circuiti amplificatori di potenza in bassa ed alta
frequenza.
- Reazione.
- Stabilizzazione.
- Amplificatore operazionale.
- Elaborazione analogica.
- Sistemi filtranti (passivi ed attivi).
- Operazioni sui segnali (somma, differenza,
moltiplicazione, divisione, integrazione derivazione, ecc.).
- Dispositivi di potenza nelle alimentazioni, negli azionamenti e nei
controlli.
Quinto Anno [ 4 (2) ore ]
Generazione.
- Principi e circuiti per la generazione di segnali
sinusoidali in bassa ed alta frequenza.
- Principi e circuiti per la generazione di segnali
non sinusoidali.
Conversione.
- Conversione tensione-corrente e corrente-tensione.
- Conversione tensione-frequenza e
frequenza-tensione.
- Conversione analogico-digitale e digitale-analogica.
- Conversione frequenza-frequenza.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Il corso, anche se in parte propedeutico per altre
discipline, ha però una sua completezza; é anche per questo che si consiglia
di organizzare lo svolgimento, per quanto possibile, su di uno schema
metodologico del tipo "studio - progettazione - realizzazione - verifica -
documentazione" di piccoli progetti, finalizzati, però, non tanto
all'acquisizione di abilità progettuali vere e proprie, quanto al corretto
apprendimento della materia.
A questo fine molta importanza va data all'attività di
laboratorio con la quale, tra l'altro, l'allievo acquista gradatamente
padronanza nell'uso della strumentazione, conoscenza dell'offerta del mercato
della componentistica (in generale e nella realtà locale) e capacità di
leggere ed utilizzare i dati tecnici associati ai componenti stessi.
Le intese con i docenti di altre discipline potranno favorire
l'approfondimento di tematiche particolari quali, per esempio, quelle
riguardanti lo studio specifico della strumentazione.
Per lo svolgimento del programma del terzo anno, dopo la fase
introduttiva che consentirà di comprendere correttamente i principi
fondamentali dell'elettronica integrata, si suggerisce di impiegare una
metodologia non basata prevalentemente sull'analisi circuitale interna dei
dispositivi integrati.
Saranno tuttavia puntualizzati i problemi elettrici
conseguenti ai collegamenti tra i componenti integrati, in modo da non conferire
al corso un aspetto prevalentemente logico-matematico.
Il programma del quarto anno, tipicamente rivolto
all'elettronica lineare discreta ed integrata, di segnale e di potenza, ne
estende lo studio anche al campo delle alte frequenze. Tenuto conto della
notevole ampiezza del settore, sarà opportuno procedere individuando e
puntualizzando, anche con esercizi ed esperimenti, esempi significativi,
piuttosto che proponendo panoramiche onnicomprensive e non sufficientemente
approfondite.
Lo svolgimento del programma del quinto anno é orientato ai
problemi di generazione e di conversione. Essi consentiranno, attraverso
l'analisi dei componenti integrati, di sistematizzare le conoscenze circuitali e
funzionali conseguite negli anni precedenti. Si faranno riflessioni sia nel
dominio del tempo che nel dominio della frequenza e il dimensionamento sarà
effettuato con dispositivi che realizzano funzioni limitate.
SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI
FINALITA'
Sistemi elettronici automatici è una disciplina tecnico scientifica principalmente mirata al conseguimento delle seguenti finalità:
1. far acquisire un metodo di indagine ed un apparato
concettuale, tipici della sistemistica, come un mezzo di interpretazione di
diversi processi fisici e tecnologici;
2. fornire agli studenti conoscenze e capacità
specifiche tali da metterli in grado di intervenire nel settore degli
automatismi.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine dell'anno scolastico l'allievo dovrà essere in grado di:
1. analizzare processi prevalentemente di tipo fisico e
dispositivi tecnici, impiegando concetti e strumenti di rappresentazione
(grafi, schemi a blocchi, linguaggi) di tipo sistemistico;
2. analizzare e progettare piccoli sistemi automatici o
parte di essi, mediante l'uso delle tecnologie conosciute e caratteristiche
dell'indirizzo;
3. avere una visione sintetica della tipologia degli
automatismi, sia dal punto di vista delle funzioni esercitate, sia dal punto
di vista dei principi di funzionamento sui quali si basano.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 (2) ore ]
TEMI |
ESEMPI DI APPLICAZIONI E MEZZI |
Elementi di informatica | |
- Algoritmi, strutture di controllo. | - Linguaggio di programmazione di alto livello. |
- Rappresentazione dei dati. | |
- Struttura funzionale a grandi linee dell'hardware e del software di un operativo. | - Personal computer, comandi essenziali di un sistema sistema di elaborazione dati. |
Aspetti generali dei sistemi | |
- Tipologia dei sistemi e loro
classificazione a seconda dei tipi di grandezze in gioco (continui/discreti), delle loro relazioni (deterministici/stocastici). Classificazione degli apparati tecnici in analogici e digitali. |
- Semplice strumentazione di misura. |
- Il concetto di modello. Tipologie dei modelli (grafici, algebrici, topologici ecc.). | - Apparati per lo studio dei processi fisici. |
- Variabili osservabili e controllabili. Modellizzazione dei sistemi ed apparati tecnici mediante lo schema ingresso/uscita. |
- Componenti elementari e semplici apparati scelti da diversi campi tecnologici, ed in particolare trasduttori, reti elettriche lineari in continua ed in regime sinusoidale, semplici catene aperte a funzionamento lineare. |
- Concetto della funzione di trasferimento; applicazioni nel campo reale ed in quello complesso. |
- Semplici automatismi. Esempi: |
- Risposta di un sistema ai segnali canonici nel dominio del tempo. |
- Linguaggio di programmazione di alto livello e programmi applicativi per il calcolo, la grafica e la simulazione. |
- Richiami sui principi di numerazione e sui campioni di misura. |
Quarto Anno [ 4 (2) ore ]
TEMI |
ESEMPI DI APPLICAZIONI E MEZZI |
Informatica |
|
- Struttura funzionale di un sistema operativo. | - Un sistema operativo. |
- Utilizzazione delle interruzioni per la gestione delle periferiche. |
|
Sistemi analogici | |
- Sistemi a catena aperta e problemi di adattamento. |
- Componenti ed apparati prevalentemente
elettrici ed elettronici. Esempi: |
- Sistemi deterministici del primo, del secondo ordine e di ordine superiore. | - Strumentazione di misura. |
- Sistemi non lineari e loro risolubilità con tecniche simulative. |
- Programmi applicativi per il calcolo, la simulazione, la rappresentazione grafica. |
Sistemi digitali | |
- Elementi di teoria degli automi e sistemi a stati finiti. Automi combinatori,sequenziali e programmabili. |
- Scheda CPU, collegamenti con la memoria, organi di I/O, software di base (supervisore, caricatore, assembler). |
- Architettura di sistemi programmabili e loro programmazione mediante linguaggio macchina o simbolico. |
- Interfacce I/O parallele programmabili. |
- Trasferimento dati e relativi problemi di priorità. |
- Dispositivi di interfaccia al canale di trasmissione. |
- Trasferimento dati di tipo seriale e parallelo a breve distanza. |
- Semplici apparati per sperimentare la trasmissione dati a breve distanza. |
Quinto Anno [ 6 (3) ore ]
TEMI |
ESEMPI DI APPLICAZIONI E MEZZI |
Sistemi di controllo analogici | |
- Sistemi ad anello aperto e ad anello chiuso. |
- Semplici apparati regolatori e
servomeccanismi. |
- Reazione positiva e negativa. |
- Documentazione tecnica e descrittiva relativa a sistemi di controllo analogico. |
- Stabilità e criteri relativi. |
- Programmi applicativi per il calcolo, la simulazione e la rappresentazione grafica. |
- Compensazione.Elementi di ottimizzazione dei sistemi. | |
Sistemi di controllo digitali | |
- Archittettura di sistemi di controllo a microprocessore dedicati. |
- Semplici sistemi di controllo a
microprocessore o basati su calcolatore. Esempi: |
- Connessioni multipunto e dispositivi terminali. |
- Documentazione tecnica e descrittiva relativa a sistemi di controllo digitale. |
- Sistemi di controllo basati sui calcolatori. | |
- Telecontrolli e teleprocessori. | |
Sistemi automatici di misura | |
- Il problema dell'acquisizione dei dati da un processo fisico o tecnologico. |
- Semplici sistemi digitali e
programmabili di acquisizione dati. Esempi: |
- Catene di misura digitali: trasduzione, digitalizzazione, codifica e trasmissione. |
- Documentazione tecnica e descrittiva relativa ai sistemi di misura. |
- Problemi di filtraggio. | |
- Architettura di un sistema di acquisizione automatica di dati. |
INDICAZIONI DIDATTICHE
Impostazione curricolare, struttura concettuale ed aspetti tecnologici
La disciplina si affida ad un itinerario didattico che prevede, simultaneamente ed in modo integrato:
- l'acquisizione di idee generali, teorie formali, metodi di analisi e di progetto derivati dalla teoria dei sistemi in generale e da quelli di controllo in particolare;
- l'acquisizione di conoscenze ed abilità di analisi, utilizzazione, progetto, relative a componenti ed apparati di controllo e misura di vario genere;
- l'applicazione, ma anche la rivisitazione ed il consolidamento, di leggi e modelli della scienza e specialmente della fisica.
I tre aspetti non debbono essere oggetto di blocchi tematici separati, ma si deve tendere ad una integrazione reale e costante. In particolare l'aspetto concettuale-sistemico e quello tecnologico debbono essere strettamente collegati evitando sia lunghe trattazioni teoriche e matematiche prive di riferimenti tecnologici, sia trattazioni di dettaglio degli aspetti tecnico-realizzativi senza riferimento al quadro concettuale sistemico.
Il costante parallelismo fra questi due aspetti è messo in evidenza, nella stesura di questo programma, dalla collocazione su due colonne parallele.
La scelta degli esempi tecnologici
Occorre precisare che la disciplina non può presentare un repertorio organico ed esaustivo di tecnologie e di applicazioni.
E' indispensabile scegliere e selezionare le tecniche, i componenti, gli apparati, i mezzi di lavoro specifici che si vogliono esplorare ed utilizzare. A questo proposito si tengano presenti le seguenti avvertenze:
- Ciò che è irrinunciabile è che tutti gli aspetti concettuali vengano esplicitati e, anche se a posteriori rispetto alle attività degli studenti, ordinati e sistematizzati. Le tecniche e gli oggetti specifici sono entro certi limiti da considerare solo esempi intercambiabili all'interno del quadro concettuale, per cui occorre privilegiare la scelta di quelli che presentano allo stato attuale dello sviluppo tecnologico un'importanza particolare, avvertendo però esplicitamente gli studenti che si tratta appunto di esempi, probabilmente destinati alla obsolescenza e comunque rimpiazzabili con altri. Anche una semplice esplorazione di documenti tecnici o di repertorio di prodotti può bastare per comprendere qual' è l'importanza e la collocazione degli esempi scelti nel panorama attuale.
- Nella maggioranza dei casi si debbono scegliere esempi di apparati non troppo complessi. Solo così, infatti, gli studenti possono intervenire direttamente mediante l'analisi ed il progetto. Occorre non dimenticare che lo scopo principale è l'acquisizione di concetti generali, elementi teorici e metodi di lavoro.
Questo non toglie che, attraverso la lettura di materiali di alta divulgazione e visite, non si possa anche acquisire un'idea corretta delle applicazioni più complesse.
- Sistemi automatici è una disciplina che postula una certa varietà delle tecnologie utilizzate. E' naturale, però, che, quando si passa all'analisi ed al progetto, ricevano maggiore rilevanza le tecnologie caratteristiche dell'indirizzo.
A questo proposito, anzi, occorre attingere largamente ad esempi forniti dalle altre discipline del corso. Si possono pensare forme di collaborazione fra insegnanti delle diverse discipline in modo, ad esempio, che già l'impostazione delle misure su apparati elettrici ed elettronici ed i risultati delle misure stesse costituiscano la base per un ulteriore lavoro di analisi in Sistemi.
Il ruolo dell'informatica nel programma di Sistemi
L'informatica, per la disciplina Sistemi, è essenzialmente uno strumento di lavoro assai utile nel calcolo, nella simulazione e nella rappresentazione grafica. L'informatica è però anche una delle tecnologie di base dell'automazione e quindi, come tale, oggetto di studio.
In linea di principio gli aspetti informatici che devono essere studiati in Sistemi sono solo quelli più pertinenti ai problemi dell'automazione: sistemi operativi per la gestione di processi reali, interfaccia verso attuatori e trasduttori, programmazione a livello macchina, linguaggi e programmi speciali. Comunque un minimo di capacità di programmazione con linguaggi ad alto livello va raggiunta, se non già acquisita nel biennio.
Tuttavia occorre fare largo uso di strumenti software di calcolo e simulazione, già pronti e di uso facilitato.
La didattica
L'integrazione tra i diversi aspetti di contenuto della disciplina si ottiene, in definitiva, mediante l'adozione di una didattica adeguata.
Le lezioni frontali e le letture sono utili, sia per il trasferimento di alcune conoscenze preliminari indispensabili, sia per formalizzare e generalizzare quanto appreso nelle esperienze pratiche. Si deve, però, ricorrere ampiamente a metodi attivi di apprendimento. Lo studente deve essere messo di fronte a problemi non semplicemente applicativi di procedimenti già studiati, ma aperti, che implichino cioè un'attività di chiarimento, analisi e scelta.
Più specificatamente si proporranno, tra le altre, le seguenti attività:
- analisi di apparati e componenti reali, che comportino
anche misure e raccolte di dati sperimentali, fino alla formulazione di
modelli che ne spieghino il funzionamento e servano come base per la scelta
ed il progetto;
- studio delle proprietà dei modelli mediante la
simulazione e gli strumenti di calcolo automatico;
- progettazione e realizzazione di semplici assetti
sperimentali, mediante le tecnologie caratteristiche dell'indirizzo. Tali
progettazioni, a differenza di quelle di T.D.P., si debbono limitare
all'obiettivo di fare esplorare ed apprendere i concetti e le tecniche
incontrate via via nello studio.
FINALITA'
Lo studio di questa disciplina introduce gli studenti alle tecniche che stanno alla base dei moderni sistemi di telecomunicazione, caratterizzati da una notevole complessità. Occorre anche prestare attenzione ai riflessi profondi che la crescente diffusione di tali sistemi ha sulla cultura e sull'organizzazione di tutta la società. L'insegnamento deve far emergere la tendenza di fondo del settore ad una integrazione, in grandi reti di telecomunicazione, di funzioni e servizi diversi (trasmissione di suoni, immagini, dati e teleinformatica).
L'impiego di tecniche PCM e di protocolli standardizzati sta alla base di questa tendenza.
La disciplina presenta due aspetti: uno relativo alle tecniche di trasmissione, con o senza modulazione, e l'altro relativo ai sistemi di telecomunicazione, con funzioni complesse che utilizzano le suddette tecniche. Questo secondo aspetto é quello più interessato alla interazione con "Sistemi elettronici automatici" e con "Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione".
OBIETTIVI
Durante lo svolgimento del corso lo studente deve acquisire:
1. conoscenze relative a specifiche tecniche di
trasmissione, con o senza modulazione;
2. capacità di interpretare e di utilizzare norme
relative a standards nazionali e internazionali;
3. conoscenze relative a singoli apparati;
4. conoscenze relative a moderni sistemi complessi di
telecomunicazione;
5. padronanza nell'uso della strumentazione, nell'uso
delle tecniche di misura adottate e nella motivazione delle eventuali
procedure normalizzate.
CONTENUTI
Quarto Anno [ 3 ore ]
Problema generale della trasmissione delle informazioni; schema a blocchi di un sistema di trasmissione.
- Caratteristiche fisiologiche e fisiche dei segnali
acustici ed ottici; trasduttori relativi.
- Analisi dei mezzi trasmissivi; comparazione qualitativa
dei supporti fisici; studio delle fibre ottiche (principi di ottica
geometrica, modi di trasmissione e tipi di fibra); dispositivi
optoelettronici di trasmissione e di ricezione.
- Rete telefonica nazionale; architettura di una centrale
urbana (concentrazione, distribuzione ed espansione del traffico
telefonico); nozioni di traffico telefonico (Erlang).
- Generazione, propagazione e ricezione delle onde
elettromagnetiche in funzione delle frequenze impiegate; linee di
trasmissione; antenne.
Quinto Anno [ 6 (2) ore ]
Caratteristiche informative dei segnali (elementi di teoria dell'informazione); concetti di banda base, velocità di gruppo e di fase; ritardo di gruppo; distorsione lineare e non lineare; rumore; perdita di informazione a causa di errore.
Codifica di sorgente e codici relativi (codici a segnalazione e a correzione di errore).
* La trattazione di questi argomenti è finalizzata alla conoscenza delle peculiarità dei segnali nel dominio del tempo e della frequenza e alle loro caratterizzazioni nel trasporto dell'informazione.
Sistemi di telecomunicazione: sistemi reali, caratteristica dei canali rumorosi e modellizzazione dei sistemi reali.
* La trattazione di questi argomenti è finalizzata allo studio della degradazione di un segnale in funzione del supporto fisico e della riconoscibilità dell'informazione.
Tecniche di trasmissione dei segnali:
- codifica di canale (adattamento di segnali al mezzo
trasmissivo);
- sinusoidale con segnali analogici (modulazione,
conversione, supereterodina, PLL...);
- sinusoidale con segnali digitali (ASK, FSK, PSK, DPSK, QAM...);
- impulsiva analogica (PAM, PDM, PPM);
- multiplazione dei segnali analogici e numerici.
* La trattazione di questi argomenti è finalizzata ad evidenziare le differenti tecniche di modulazione in funzione delle applicazioni.
- Tecniche di commutazione a divisione di tempo: commutazione di byte e di pacchetto; evoluzione verso le reti numeriche integrate nei servizi.
* La trattazione di questi argomenti è finalizzata ad evidenziare le modalità di multiplazione e di commutazione mirate alle utilizzazioni più attuali: trasmissione e ricezione di segnali analogici campionati (PCM) e digitali (trasmissione dati); schematizzazione di centrali a tecnica numerica.
- Trasmissione dati (codifica di canale); apparati per la
trasmissione e la ricezione di dati (modem fonici).Raccomandazioni e
protocolli.
- Servizi telematici e problematiche relative.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Mentre le tecniche specifiche ed i singoli apparati possono essere analizzati e progettati con l'aiuto delle risorse interne alla scuola, per la conoscenza dei moderni sistemi complessi é auspicabile un costante rapporto con le società di produzione e di gestione e con i grandi utenti dei sistemi di telecomunicazione.
Nel proporre le tecnologie e le soluzioni tecniche occorrerà fare riferimento alla normativa e ai problemi pratici relativi all'interpretazione e all'utilizzazione delle norme e degli standards nazionali e internazionali.
In occasione del rilievo o della misura di parametri o grandezze, dovranno essere apprese dagli allievi le tecniche adottate e motivate le eventuali procedure normalizzate.
Le intese tra i docenti dovranno individuare in quale disciplina sia opportuno collocare lo studio dei singoli strumenti, dei quali si illustreranno criteri di scelta e principi di funzionamento.
Tenuto conto dell'enorme sviluppo di questa disciplina, il programma del quinto anno è accompagnato da alcune raccomandazioni, utili sia per l'impostazione del corso che per una corretta gestione delle ore a disposizione.
TECNOLOGIE ELETTRONICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE
FINALITA'
Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione (T.D.P.) è una disciplina di sintesi, principalmente mirata al conseguimento delle seguenti finalità:
1. far acquisire, attraverso un'attività progettuale rivolta ad uno specifico ambito tecnologico, capacità generali di sintesi e di organizzazione;
2. far acquisire, con un'impostazione didattica che procede per progetti, capacità di sistematizzazione delle conoscenze tecnologiche caratteristiche dell'indirizzo;
3. fornire capacità specifiche di rivisitazione e riorganizzazione di contenuti appresi in altre discipline, necessari per condurre in modo completo un progetto specifico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'allievo, affrontando problemi di complessità crescente, dovrà acquisire conoscenze e operatività specifiche connesse ai passi tipici della progettazione:
1. posizione del problema e documentazione sull'oggetto del
progetto;
2. scelta di una possibile soluzione e individuazione
delle componenti tecnologiche e degli strumenti operativi occorrenti;
3. documentazione specifica su materiali e componenti ed
organizzazione delle risorse disponibili e reperibili (con particolare
riferimento agli aspetti tecnici ed economici);
4. stesura di preventivi di massima;
5. progetto esecutivo;
6. realizzazione e collaudo;
7. produzione di documentazione d'uso.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 (3) ore ]
Tecnologia
- Sicurezza e normativa: principi di prevenzione e
protezione.
- Funzioni elettriche digitali e lineari.
- Interazione con il campo: principi di trasduzione e di
attuazione.
- Proprietà fisiche e chimiche della materia nei diversi
stati di aggregazione.
Disegno e documentazione
- Lettura del disegno.
- Disegno come linguaggio visivo.
- Tabelle e grafici.
- Appunti, riassunti, verbali e relazioni in lingua
italiana.
- Documentazione con strumenti informatici di uso comune:
word processing e foglio elettronico.
- Documentazione tecnica iniziale (ricerca, analisi e
valutazione).
- Documentazione tecnica in itinere (produzione).
- Documentazione tecnica d'uso (produzione).
Collaudo e strumentazione
Principi funzionali della strumentazione di base:
oscilloscopio, personal computer, multimetro, generatore, analizzatore di spettro ecc..
PROGETTI SUGGERITI PER IL TERZO ANNO | ESEMPI |
- Apparati elettronici digitali. | - Sistemi per la misura del tempo. |
- Sistemi di comando e di regolazione continua e discontinua. | - Sistemi per la misura della frequenza. |
- Semplici impianti di utilizzazione. | - Sistemi per la generazione di messaggi. |
- Alimentatori. | |
- Movimentazioni automatiche con teleruttori. | |
- Impianti civili per la distribuzione di energia elettrica. | |
- Impianti di illuminotecnica |
Quarto e Quinto Anno [ 5 (4) e 5 (4) ore ]
Tecnologia
- Sicurezza e normativa: principi di prevenzione e
protezione.
- Software per PLC e microprocessori come componente
elettrico "immateriale".
- Tecniche operative per realizzazioni cablate, wrappate e
stampate.
- Caratteristiche tecniche e criteri di scelta di componenti,
apparati e impianti per bassa e alta frequenza.
- Componenti e dispositivi di potenza.
- Interfacce standard per la trasmissione dati.
Disegno e documentazione
- Documentazione tecnica iniziale, in itinere, d'uso.
- Documentazione economica: gestione progetti e
organizzazione della produzione.
- Documentazione in lingua straniera: lettera, relazione
tecnico-scientifica, traduzione.
- Elementi di disegno geometrico come prerequisiti per l'uso
corretto dei pacchetti applicativi informatici.
- Documentazione e progettazione con strumenti informatici di
uso comune: pacchetti CAD.
- Documentazione e progettazione con strumenti
informatici emergenti: nuovi ambienti operativi.
Collaudo e strumentazione
- Il bus IEEE-488.
- Analisi di spettro.
- Analisi di stati logici.
- Interconnessioni tra strumenti: sistemi automatici di
misura.
- Acquisizione ed elaborazione multimediale.
- Affidabilità e ricerca guasti.
- Problematiche relative al controllo qualità.
Progetti suggeriti per il quarto anno |
Esempi |
- Strumenti di misura digitali - Apparati per la generazione, la rilevazione e l'elaborazione dei segnali - Apparati per il controllo automatico dei processi |
- Analizzatori di componenti
digitali. - Generatori di segnali per il collaudo di componenti digitali. - Sistemi a microprocessore per la comunicazione tra calcolatori. - Automazione di processi sequenziali con PLC: ascensori, semafori, ecc. |
Progetti suggeriti per il quinto anno |
Esempi |
- Apparati per la rilevazione e
l'elaborazione dei segnali - Apparati per le comunicazioni elettriche |
- Sistemi di acquisizione dati controllati da
microprocessore |
INDICAZIONI DIDATTICHE
Impostazione curricolare
La disciplina si affida ad un itinerario didattico che prevede, simultaneamente e in modo integrato:
- l'acquisizione di modi di procedere e di capacità
organizzative generali, derivati dalle tecniche per la gestione progetti;
- l'acquisizione della capacità di apprendere e usare in
modo integrato conoscenze relative a diversi ambiti disciplinari, anche non
tecnologici;
- l'acquisizione o il consolidamento di capacità di
documentazione e di comunicazione del lavoro svolto.
L'aspetto progettuale, l'acquisizione e l'uso di conoscenze pluridisciplinari e le fasi di documentazione e comunicazione non devono essere oggetto di blocchi tematici separati, ma si deve tendere ad una continua integrazione, evitando sia lunghe trattazioni autonome e astratte sulle metodologie di progettazione e sull'organizzazione delle attività, sia trattazioni di dettaglio relative a conoscenze particolari (linguistiche, economiche, scientifiche, tecnologiche) senza riferimento allo specifico contesto progettuale.
La natura interdisciplinare di questo insegnamento richiede in particolare:
- specifico lavoro di coordinamento del consiglio di
classe;
- attenta programmazione preventiva;
- continuo raccordo tra i docenti che conducono il
progetto;
- ampia dotazione di documentazione tecnica, da
utilizzare come fonte sia di conoscenza sia di valori e parametri di
progetto;
- vigile attenzione del docente nel seguire e valutare la
documentazione che gli allievi devono redigere per ogni progetto.
Ruolo del disegno e dell'informatica nell'insegnamento di T.D.P.
Disegno e informatica, intesi come strumenti di lavoro utili nel calcolo, nella simulazione e nella documentazione, trovano nel computer e nel software applicativo i supporti di impiego prevalente.
Gli aspetti che devono essere proposti nel corso di T.D.P. riguardano soprattutto tutte le fasi di documentazione sia scritta che grafica; in tal senso saranno affrontati e usati in tutto l'arco del triennio e in ciascun progetto. Un discorso a parte vale invece per la programmazione a livello macchina e con linguaggi speciali (ad esempio per microprocessori o PLC) da intendere soprattutto come componente tecnologico "immateriale", la cui conoscenza può essere fornita o ripuntualizzata quando un progetto ne richiede l'uso.
Didattica
L'acquisizione di capacità organizzative e di documentazione e l'integrazione tra conoscenze pluridisciplinari richiedono una didattica adeguata.
Possono essere utili le lezioni frontali e le letture, sia per il trasferimento di alcune conoscenze preliminari indispensabili, sia per formalizzare e generalizzare quanto appreso durante lo svolgimento del progetto. E' bene però ricorrere ampiamente a metodi attivi di apprendimento; piuttosto che di fronte a problemi applicativi, bisogna che lo studente sia messo di fronte a problemi aperti, in modo da stimolare la scelta e la puntualizzazione di obiettivi, di procedimenti e di mezzi.
L'attività di progettazione si deve avvalere di numerosi supporti didattici.
-
Il laboratorio, organizzato in modo flessibile, dovrà disporre di letteratura tecnica del settore, di manuali per la normativa vigente (in particolare CEI) che dovrà essere rigorosamente rispettata, di listini e di specifiche di prestazione dei componenti, di componenti, di strumenti adeguati alle diverse fasi della progettazione, dall'analisi del problema alla stesura della documentazione d'uso.
-
Brevi unità didattiche e schede di documentazione, non necessariamente organizzate o discusse nelle ore di T.D.P., consentiranno di introdurre, richiamare e puntualizzare le conoscenze pluridisciplinari necessarie per la conduzione del progetto.
-
Conferenze, visite ad aziende e letture di approfondimento consentiranno allo studente di completare la preparazione, inquadrando l'attività strettamente scolastica in una visione più sistematica dei problemi tecnologici e tecnico-economici.
FINALITA'
L'insegnamento di Educazione fisica si propone le seguenti finalità:
1. l'acquisizione del valore della corporeità, attraverso esperienze di attività motorie e sportive, di espressione e di relazione, in funzione della formazione di una personalità equilibrata e stabile; 2. il consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come capacità di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati e di individuarne i nessi pluridisciplinari; 3. il raggiungimento del completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso l'affinamento della capacità di utilizzare le qualità fisiche e le funzioni neuro-muscolari; 4. l'approfondimento operativo e teorico di attività motorie e sportive che, dando spazio anche alle attitudini e propensioni personali, favorisca l'acquisizione di capacità trasferibili all'esterno della scuola (lavoro, tempo libero, salute); 5. l'arricchimento della coscienza sociale attraverso la consapevolezza di sé e l'acquisizione della capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport. |
Il programma di Educazione fisica del triennio della scuola secondaria di secondo grado è la prosecuzione e l'evoluzione del programma del biennio precedente.
Esso rappresenta la conclusione di un percorso che mira al completamento della strutturazione della persona e della definizione della personalità per un consapevole inserimento nella società.
Le finalità indicate, coerenti con quelle generali della scuola, definiscono l'ambito operativo specifico dell'Educazione fisica.
Il ruolo prioritario viene dato all'acquisizione del valore della corporeità che, punto nodale dell'intervento educativo, è fattore unificante della persona e quindi di aiuto al superamento dei disagi tipici dell'età giovanile che possono produrre comportamenti devianti.
Solo in questo quadro sarà possibile comprendere in modo corretto la valenza delle altre finalità.
Infatti esse, nell'ordine, mirano a rendere la persona capace in modo consapevole di affrontare, analizzare e controllare situazioni problematiche personali e sociali; di utilizzare pienamente le proprie qualità fisiche e neuro-muscolari; di raggiungere una plasticità neuronale che consenta di trasferire in situazioni diverse le capacità acquisite, determinando le condizioni per una migliore qualità della vita.
L'insegnamento dell'Educazione fisica, inoltre, deve guidare lo studente a comprendere il ruolo del corpo in ambito sociale, per riconoscerne la valenza sia a livello personale sia a livello comunicativo come avviene in campo sportivo e nel linguaggio del corpo.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Lo studente, al termine del triennio, deve dimostrare di:
1. essere consapevole del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacità di: |
1.1. compiere attività di resistenza, forza, velocità e articolarità,
1.2. coordinare azioni efficaci in situazioni complesse; |
2. essere in grado di:
|
3. conoscere:
3.1 le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati,
3.2 i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni.
CONTENUTI
Terzo, Quarto e Quinto Anno [ 2, 2 e 2 ore ]
1. Attività in situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro interessi, agli obiettivi tecnici e ai mezzi disponibili: |
|
|
2. Esercitazioni relative a:
2.1 attività sportive individuali e/o di squadra (almeno due); 2.2 organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra praticati; 2.3 attività tipiche dell'ambiente naturale (ove è possibile); 2.4 attività espressive; 2.5 ideazione, progettazione e realizzazione di attività finalizzate; 2.6 assistenza diretta e indiretta connessa alle attività. |
3. Informazione e conoscenze relative a:
3.1 la teoria del movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attività; 3.2 le norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente. |
Note
- Le attività elencate devono essere organizzate e utilizzate in modo da soddisfare le esigenze derivanti dalle particolari caratteristiche delle finalità ed obiettivi del programma.
- L'elenco non prevede la distinzione in attività fondamentali e complementari in quanto la loro scelta può essere condizionata dalla situazione ambientale e dai mezzi disponibili.
INDICAZIONI DIDATTICHE
La fase conclusiva dell'adolescenza e l'inizio della giovinezza sono caratterizzate da un graduale rallentamento dei processi evolutivi, fino alla loro stabilizzazione.
Tale periodo di relativa tranquillità si accompagna normalmente ad un certo equilibrio psicofisico che favorisce nel giovane manifestazioni motorie più controllate ed armoniche e lo aiuta a procedere da modelli relazionali di adesione incondizionata al gruppo verso scelte autonome e più personali.
Inoltre, essendo questo stadio dello sviluppo caratterizzato anche dal prevalere di diversità individuali e della differenziazione psicologica e morfo-funzionale tra i due sessi, dovrà porsi particolare attenzione, in fase di programmazione, all'adeguamento degli itinerari didattici alle caratterizzazioni individuali.
Gli obiettivi, solo in quanto sostanziati dalla continua richiesta della consapevolezza e finalizzazione dei procedimenti didattici -aspetti che rappresentano l'evoluzione qualitativa dell'insegnamento dell'Educazione fisica per il triennio secondario superiore- consentono il raggiungimento delle finalità indicate. Essi devono essere considerati non come frammentazione delle attività e dei processi loro connessi, ma come traguardi da raggiungere attraverso attività motorie e sportive compiutamente realizzate e con iniziative di tipo interdisciplinare.
Le caratteristiche, dunque, delle finalità e degli obiettivi richiedono una metodologia basata sull'organizzazione di attività "in situazione", sulla continua indagine e sull'individuazione e autonoma correzione dell'errore. Tale metodologia consentirà di creare i presupposti della plasticità neuronale e della trasferibilità delle abilità e competenze acquisite ad altre situazioni ed ambiti.
Conseguentemente, ciascuna attività deve tener conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessità di dare spazio ad una serie di varianti operative e al contributo creativo e di elaborazione che ciascuno degli studenti può apportare.
Al fine di far conseguire allo studente la capacità di organizzare progetti autonomi, utilizzabili anche dopo la conclusione degli studi secondari, sono opportune forme di coinvolgimento attivo dello stesso nelle varie fasi dell'organizzazione dell'attività dalla progettazione alla realizzazione dei percorsi operativi e metodologici da adottare.
L'accertamento della situazione iniziale dello studente consente di programmare in modo efficace l'azione educativa e didattica. Tale programmazione deve tener conto della necessità di riferirsi, per quanto è possibile , ad obiettivi tassonomizzati ed a contenuti da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione finale dell'intero iter educativo.
La valutazione dello studente deve consentire di apprezzare sia la capacità esecutiva delle varie attività sia la conoscenza teorica e scientifica della disciplina e dei processi metodologici utilizzati, mediante verifiche costituite da prove pratiche, questionari scritti e prove orali.