Considerazioni su didattica pluridisciplinare ed uso degli ipertesti
Sintetica , rigorosa e non priva di spunti interessanti l'analisi di Elio Lamonica traccia un quadro esatto del livello che vi è di consapevolezza presso il corpo docente italiano dell'uso della multimedialità come ambiente virtuale simulato di lavoro e delle logiche reticolari che vi sottostanno.
Ed ecco il punto: preparazione tecnologica e pedagogica devono affiancarsi coerentemente e consapevolmente. In altri termini, la formazione docente nel campo della multimedialità ha fin qui patito un forte squilibrio tra tecnicismo tecnologico ed implicazioni pedagogiche mai pienamente focalizzate dalla maggior parte dei docenti che anche da tempo usano ed hanno una sufficiente padronanza per non dire buona con le nuove tecnologie.
Sarebbe il caso, ad esempio, di tenere in forte considerazione questo aspetto nell'organizzare corsi di formazione multimediale per docenti; si potrebbero affiancare ai tradizionali moduli di alfabetizzazione informatica di base, ma anche a livelli più elevati di formazione, moduli di approfondimento di taglio psico-pedagogico e cognitivo, fornendo così delle coordinate che indichino in modo consapevole le implicazioni pedagogiche presenti sia nella multimedialità in sé (si pensi al concetto di reticolarità), che nelle sue correlazioni con il lavoro di interdisciplinarietà (consultazione e/o creazione di ipertesti possibilmente a carattere pluri/interdisciplinare).
I moduli potrebbero trattare, in modo sintetico ma chiaro elementi di psicologia della percezione e cognitiva, di psico-sociologia delle comunicazioni di massa e riferimenti al dibattito pedagogico ed epistemologico contemporaneo relativo all'uso dei mass media, del Pc e della rete.
Ritengo che quanto affermato sia non solo fattibile nell'immediato futuro ma anzi di necessaria attuazione poiché l'uso che in un'agenzia di formazione si fa della multimedialità non può né deve ridursi a tecnicismo acritico e puramente “strumentale”. Inoltre relativamente all'esame di stato nella secondaria superiore, sarebbe proficuo creare un'”area di progetto” sul modello in uso nei progetti Brocca che coinvolgendo tutto il gruppo classe in lavoro sperimentale attorno ad un tema scientifico-culturale rilevante possa attraverso il modello ipermediale creare ricerca e strutturare reticolarmene informazioni da veicolare attraverso i nuovi media.
Personalmente ho già attuato varie volte tentativi del genere con discreto successo presso classi quarte e quinte del liceo socio psico pedagogico (particolarmente riuscito mi è sembrato un progetto di ricerca condotto nell'a.s. 1999/2000 del titolo “La comunicazione orientata ed i veicoli propagandistici e pubblicitari” con qui è stato creato un ipertesto in formato html). Sarei felice di contribuire attivamente ad una eventuale discussione inerente a questi temi così tanto sentiti e così poco dibattuti nella scuola di oggi che sembra quasi esclusivamente orientata a creare nel migliore dei casi dei buoni operatori di macchine privi di coscienza critica.
Prof. Carmelo Musumeci
Docente di Psicologia, Pedagogia, Sociologia e Metodologia della ricerca
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