CONOSCERE L'AMBIENTE:
LA FLORA DEL PARCO DELL' ETNA
La vegetazione dell'Etna è varia a seconda delle altitudini:
A partire dai 3300 metri, non troviamo nessun tipo di vegetazione, poiché siamo sulla sommità di un vulcano attivo e dove esso erutta la sua lava, sparisce la vita. Quando la lava si raffredda e non appena un pugno di terra si deposita sulla roccia, allora qualche piccolo seme, trasportato dal vento o dal vello delle pecore, attecchisce il romice e fa compagnia a qualche margherita dell'Etna.
A partire 2300 metri, cominciamo a vedere l'astragalo spinoso dai delicati fiori rosa e la saponaria dai fiori rosa acceso. Per vincere i venti, il freddo e la neve di quelle altitudini e per meglio aderire con le radici al pugno di terra sopra la roccia, essi hanno preso la forma di cuscini, detti "pulvini". Le loro radici sono molto robuste e corte con le quali ben si aggrappano al terreno. L'astragalo, a sua volta, ospita oltre a piccoli invertebrati, altre piante come il senecio, il cerastio con i suoi fiori bianchi e la viola dell'Etna, che trova nel pulvino sufficiente protezione per sopravvivere.
A partire dai 2000 metri e discendendo via via verso il piano fino ai 300 metri, troviamo boschi di faggio e di betulla, di pino laricio e di castagno e ancora boschi di lecci e di querce caducifoglie. Ad essi intorno troviamo spesso la ginestra dell'Etna dall'intenso profumo, spesso con l'aspetto di un albero alto fino a 5 metri.
Scendendo ancora verso il piano, riconosciamo il fico d'India, il terebindo, gli olivastri, cugini selvatici degli olivi e l'euforbia, chiamata "carramuni" dai ragazzi del luogo.
Tutta questa vegetazione cresce in un clima chiamato mediterraneo, caratterizzato da piogge abbondanti in autunno e inverno, e molto scarse in primavera e in estate, stagione nella quale le temperature diurne si aggirano intorno ai 30 gradi. La crescita di queste piante così diverse, è influenzata oltre che dalle stagioni soprattutto dall'altitudine che determina la temperatura, le precipitazioni, l'umidità del terreno e dell'aria, la quantità della luce e del calore che la pianta riceve ed incamera. Anche il vulcano influenza la sua vegetazione: la distrugge con le sue colate laviche e al tempo stesso favorisce la sua crescita grazie anche alle sostanze che sono presenti nel terreno e che lo rendono particolarmente fertile.