CONOSCERE L'AMBIENTE:
LA FAUNA DEL PARCO DELL' ETNA
Camminando sulle distese laviche del parco dell'Etna si vedono
diversi tipi di volatili che solcano maestosi il cielo, tra cui: l'aquila
reale, dalla grande apertura alare che le consente una planata
lenta e lunghissima e un volo veloce; la poiana,
con ali larghe, coda ampia e arrotondata, testa e collo corti incassati
nelle spalle; i colombacci, dal volo veloce;
i gheppi, sempre a caccia di lucertole e
topi selvatici.
Non è difficile incontrare nel parco conigli
che fuggono dietro i cespugli di ginepro o verso le tane scavate nel terreno, volpi
avviarsi tranquille intorno a una collinetta, coturnici
cantare nelle zone più aperte e cincemore
fare un verso instancabile dalle cime dei pini. Inoltrandosi nei boschi e nei
prati non è difficile vedere resti di nocciole rosicchiate dal ghiro
o dall'istrice o impronte
di ricci sul fango secco.
Gli animali che vivono sul vulcano, non sono diversi da quelli che vivono su
altre montagne. L'Etna è una terra molto giovane che ha compiuto da poco i suoi
700.000 anni e i mammiferi, gli uccelli e i rettili che vi abitano, sono gli
stessi che popolano altre zone della Sicilia.
Guardando gli invertebrati, notiamo la presenza di una farfalla
rarissima a cui momentaneamente è stato dato il nome scientifico di Anthocaris
damone, impossibile da tradurre in italiano. Questa farfalla si trova
solo in due zone della Sicilia: sui Peloritani e sull'Etna, ma appare anche in
Aspromonte e in alcune zone della Grecia. Molto probabilmente essa è arrivata
in Calabria e Sicilia proveniente dall'Oriente al tempo delle glaciazioni
quando, cioè, il livello dei mari era notevolmente più basso e le enormi masse
d'acqua restavano ancora intrappolate nei ghiacci che coprivano montagne e
pianure. Dal mare emergevano, così, i fondali che collegavano l'Italia
meridionale alla penisola balcanica, alla Calabria e alla Sicilia.
In alcune masserie del parco, si trova anche una rara specie di cane, il cirneco
dell'Etna, compagno di caccia e di casa delle popolazioni locali.
Qualche secolo prima della venuta di Cristo, i cirnechi erano molto considerati,
tanto che venivano raffigurati nelle monete di Panormo, Messana e Siracusa e
aiutavano le sacerdotesse a custodire il tempio del dio Adrano e a scegliere e
decidere tra un colpevole e un innocente.