Da
Kernel.org è già possibile
per chiunque scaricare i sorgenti del kernel 2.6 da ricompilare sul proprio Pc.
Rilasciato il 18 dicembre, il nuovo ramo stabile del kernel Linux rappresenta un
evento importante per le novità che porta con sé. Dopo un processo di sviluppo e
di maturazione durato circa 3 anni, durante i quali ha beneficiato del supporto
di grosse aziende aderenti all’associazione OSDL (Open Source Developement
Labs) come IBM, HP e Intel, la versione 2.6 rappresenta una piccola
rivoluzione. Una delle caratteristiche fondamentali è la versatilità: il kernel
2.6 è estremamente scalabile e può essere adattato sia ai server di tipo
enterprise sia in applicazioni embedded, passando per i Pc da scrivania.
Una delle novità principali è la natura di tipo Fully-preemptive (le versioni
2.4 sono di tipo preemptive), che permette l’interruzione di un processo in
qualsiasi momento per eseguirne uno più importante. Il kernel 2.6 si adatta
meglio ai server di fascia più alta permettendo di sfruttarne a fondo tutte le
caratteristiche. Sono supportate fino a 64 Cpu per macchina, le librerie NPTL (Native
Posix Thread Library), la tecnologia Hyper-Threading di Intel, i processori
Athlon a 64 bit, i filesystem JFS e XFS rispettivamente utilizzati sulle
architetture Power di IBM e MIPS di Silicon Graphics.
Novità anche sul fronte dello storage con un’ottimizzazione della scrittura su
disco in modalità I/O asincrono, nel networking con un miglioramento dell’NFS e
con un maggiore supporto alle tecnologie Wireless.
Per l’utilizzo come workstation, il kernel 2.6 sfrutta in modo completo le
tecnologia Acpi per il risparmio energetico, Firewire e Usb. Cambiano le
modalità di gestione del suono e del video, in particolare per le funzioni
multimediali. Per quanto riguarda i sistemi embedded, Linux ora può funzionare
anche sui piccoli processori privi di Mmu (Memory Management Unit).
Pasquale Bruno