LA COPERTA E' CORTA: SALVATI(?) I PRECARI DI SERIE A, A FONDO QUELLI DI SERIE B
La coperta è corta. E, se è corta, copri la testa e si scoprono i piedi, copri i piedi e si scopre la testa. Ma su questa coperta torneremo alla fine.
Innanzitutto, dunque, chi vogliono prendere in giro? L’obiettivo di questo governo per la scuola è ormai chiaro: ridurre drasticamente il personale. Per anni, dicunt, la scuola è stata un ammortizzatore sociale, soprattutto nelle regioni del sud. Non è stata attuata una seria programmazione degli accessi e si è creato un precariato chilometrico. Adesso è giunto il momento di invertire la tendenza. Basta accessi e chi è dentro, è dentro (speriamo) , chi è fuori resterà fuori. Buona notte a tutti i precari, che per anni hanno servito fedelmente lo stato italiano, spostandosi con grandissimi sacrifici di qua e di là. Arrivederci, signori miei, grazie di tutto e arrangiatevi.
Poi, com’è naturale nel guazzabuglio del cuore umano, viene qualche scrupolo. E adesso quei poveri precari di 40, 50 anni come faranno? Moto, non si sa quanto sincero, di pietà e spuntano i contratti di disponibilità. Un mezzo papocchio. Non si capisce se le risorse ci saranno, quante saranno, se riusciranno a bastare per tutti i precari che lo scorso anno avevano avuto l’incarico. Ma c’è un punto sul quale dobbiamo soffermarci: i precari storici, quelli giurassici, avranno la precedenza nelle varie scuole, per qualunque forma di supplenza. Cosa significa questo? Molto crudelmente e semplicemente che i precari che hanno avuto in precedenza solo supplenze temporanee non avranno neanche la speranza di essere chiamati dai DS.
La barca affonda. Ma, si chiederanno tanti precari più giovani, è giusto che ad alcuni venga offerto un salvagente e ad altri una pietra legata al collo?
Insomma quest’anno le chiamate dalle graduatorie d’istituto saranno rare e avranno sempre precedenza i licenziati dello scorso anno.
Ve l’ho detto. La coperta è corta. E se si copre la testa si scoprono i piedi, se si coprono i piedi si scopre la testa. Ci sarà sempre qualche parte del corpo di questo immenso precariato che morirà di freddo.
SILVANA LA PORTA
Innanzitutto, dunque, chi vogliono prendere in giro? L’obiettivo di questo governo per la scuola è ormai chiaro: ridurre drasticamente il personale. Per anni, dicunt, la scuola è stata un ammortizzatore sociale, soprattutto nelle regioni del sud. Non è stata attuata una seria programmazione degli accessi e si è creato un precariato chilometrico. Adesso è giunto il momento di invertire la tendenza. Basta accessi e chi è dentro, è dentro (speriamo) , chi è fuori resterà fuori. Buona notte a tutti i precari, che per anni hanno servito fedelmente lo stato italiano, spostandosi con grandissimi sacrifici di qua e di là. Arrivederci, signori miei, grazie di tutto e arrangiatevi.
Poi, com’è naturale nel guazzabuglio del cuore umano, viene qualche scrupolo. E adesso quei poveri precari di 40, 50 anni come faranno? Moto, non si sa quanto sincero, di pietà e spuntano i contratti di disponibilità. Un mezzo papocchio. Non si capisce se le risorse ci saranno, quante saranno, se riusciranno a bastare per tutti i precari che lo scorso anno avevano avuto l’incarico. Ma c’è un punto sul quale dobbiamo soffermarci: i precari storici, quelli giurassici, avranno la precedenza nelle varie scuole, per qualunque forma di supplenza. Cosa significa questo? Molto crudelmente e semplicemente che i precari che hanno avuto in precedenza solo supplenze temporanee non avranno neanche la speranza di essere chiamati dai DS.
La barca affonda. Ma, si chiederanno tanti precari più giovani, è giusto che ad alcuni venga offerto un salvagente e ad altri una pietra legata al collo?
Insomma quest’anno le chiamate dalle graduatorie d’istituto saranno rare e avranno sempre precedenza i licenziati dello scorso anno.
Ve l’ho detto. La coperta è corta. E se si copre la testa si scoprono i piedi, se si coprono i piedi si scopre la testa. Ci sarà sempre qualche parte del corpo di questo immenso precariato che morirà di freddo.
SILVANA LA PORTA