Assenze studenti:
presto comunicate a casa via sms
L’annuncio è del ministro per la Funzione pubblica Brunetta: il servizio di avviso ai genitori sarà in funzione forse già entro fine 2009. Il ricorso alle nuove tecnologie si conferma un “pallino” del Governo in carica. Ma le associazioni dei genitori non sembrano entusiaste: l’ultima parola spetta agli istituti, si rispetti la loro autonomia.
Sembra imminente la comunicazione dagli istituti ai genitori delle assenze dei figli tramite l’invio automatico dei messaggi di testo telefonici: un modo per rendere partecipe la famiglia di eventuali assenze ingiustificate in tempo quasi reale (nella prima parte della mattina). Annunciata da alcuni mesi dal ministero dell’Istruzione e da quello della Funzione pubblica, dell’iniziativa si erano perse le tracce. Anche perché la maggior parte delle scuole hanno dovuto declinare l’invito del Miur ad attuare il progetto per la nota mancanza di fondi. Ora però ci sono delle novità.
"Il servizio di sms di avviso ai genitori per le assenze dei figli a scuola sarà in funzione forse già entro fine 2009", ha annunciato il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, intervenendo al ‘Salone europeo della comunicazione pubblica di servizi al cittadino e alle imprese’.
Brunetta, che piaccia o meno ha sinora (anche attraverso qualcosa 128 conferenze stampa) sempre mantenuto la parola data. Stavolta però si è limitato al “titolo” e non ha spiegato i dettagli dell’iniziativa. È probabile comunque che ad organizzare il sistema di invio dei messaggi, almeno nella fase iniziale, ci penserà direttamente l’amministrazione centrale. È probabile che vengano attuate, per questo preciso servizio, delle convenzioni con gli operatori telefonici che dovrebbero garantire il servizio. Resta da capire, tuttavia, quanti margini di scelta abbiano gli istituti sull’intraprendere o meno l’innovativo sistema.", ha annunciato il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta, intervenendo al ‘Salone europeo della comunicazione pubblica di servizi al cittadino e alle imprese’. Brunetta, che piaccia o meno ha sinora (anche attraverso qualcosa 128 conferenze stampa) sempre mantenuto la parola data. Stavolta però si è limitato al “titolo” e non ha spiegato i dettagli dell’iniziativa. È probabile comunque che ad organizzare il sistema di invio dei messaggi, almeno nella fase iniziale, ci penserà direttamente l’amministrazione centrale. È probabile che vengano attuate, per questo preciso servizio, delle convenzioni con gli operatori telefonici che dovrebbero garantire il servizio. Resta da capire, tuttavia, quanti margini di scelta abbiano gli istituti sull’intraprendere o meno l’innovativo sistema.
Quello del ricorso agli sms sembra essere un “pallino” di questo Governo: ad agosto il ministero dell’Istruzione ha comunicato agli istituti di agevolare le convocazioni dei supplenti adottando un maggiore uso di nuove tecnologie digitali, in particolare proprio sms ed e-mail. Una necessità derivante dall’aumento esponenziale della spesa affrontata ogni anno dalle segreterie scolastiche per convocare decine di migliaia di docenti ed Ata chiamati a svolgere supplenze annuali o brevi (soprattutto a seguito di malattia, maternità ed aspettativa): complessivamente, è noto da tempo, si tratta di diverse centinaia di migliaia di euro spesi per telegrammi, telefonate e raccomandate.
E tanti soldi vengono ogni giorno spesi da ogni scuola anche per avvisare le famiglie delle assenze degli alunni. Ora però arrivano gli sms in soccorso.
L’iniziativa potrebbe tuttavia non essere bene accolta da tutte le parti in causa. Di recente Angela Nava, presidente del “Coordinamento genitori democratici”, ha di fatto respinto la tendenza di utilizzare le tecnologie digitali on line per inviare informazioni continue e in tempo reale alle famiglie sulla situazione scolastica dei figli perchè potrebbe minare l’autonomia delle scuole: "non può essere né il ministro dell'Istruzione Gelmini, né il ministro Brunetta, che di istruzione non dovrebbe occuparsi, a stabilire le modalità dei rapporti tra insegnanti e genitori", ha dichiarato Nava. Il timore dell’associazione è che certe iniziative prevarichino le competenze dei singoli collegi dei docenti e consigli d’istituto: "le modalità di comunicazione scuola-famiglia le decidono – ha concluso Nava - le istituzioni scolastiche dell'autonomia in base ai loro regolamenti, istituto per istituto".