FLC CGIL Lombardia Comunicato stampa
Le dichiarazioni di Davide Boni,
capo delegazione della Lega Nord
nella giunta regionale della Lombardia, rilasciate ieri, "Pieni poteri
alle regioni per dare la precedenza agli insegnanti lombardi",
esplicitano in modo inequivocabile le volontà di Regione Lombardia per
una realizzazione compiuta del "federalismo scolastico".
Non c'entra nulla il nuovo Titolo V
della Costituzione, richiamato dal consigliere Boni, per
giustificare la scelta degli "albi regionali" dei docenti. La nuova norma costituzionale prevede,
infatti, che la Regione gestisca l'organizzazione del personale e nulla
è previsto circa il sistema di reclutamento.
Ma se queste dichiarazioni non hanno
sostanza di "legittimità" perché avanzarle?
La Lega Nord, nel ruolo di vera
vincitrice del recente scontro elettorale in Lombardia, ha
semplicemente deciso di chiedere il conto al Governatore Formigoni e di
alzare quindi il "tiro". Questa è la vera sostanza!L'idea degli albi regionali non è nuova.
Circa due anni or sono fu lo stesso Formigoni ad avanzarla, salvo poi
fare marcia indietro di fronte al dato che ciò avrebbe significato,
mandare via i docenti "non lombardi" con la conseguente mancata
copertura del fabbisogno per le scuole di oltre il 30% dei posti.
Ma non è nemmeno su questa
questione, decisamente di ordine pratico, che ci interessa soffermarci
ma su altre e tutte di sostanza e legate all'importanza e alla validità
delle norme in vigore.
Esistono norme di legge e anche di ordine costituzionale in materia di
reclutamento del personale che non possono essere superate, pena
l'agire in modo incostituzionale.
Esiste il valore, anch'esso costituzionale, della scuola "italiana" e
"pubblica" che non può essere calpestato a partire dal fatto che questo
valore è inserito nella parte "alta" della nostra Carta Costituzionale,
quella appunto dei principi e dei valori ispiratrici della
Costituzione.
Esiste un grave problema occupazionale che non può essere risolto con
l'albo regionale e che invece deve essere affrontato con una vera
politica di stabilizzazione del personale al fine di limitare la
continua mobilità dovuta ai licenziamenti di fine anno e ai tagli dei
posti di lavoro nella scuola operati da questo Governo.
Esistono i diritti di migliaia di
lavoratori, abilitati e vincitori di concorsi pubblici, che non vedono
garantite le applicazioni di legge approvate sia dai governi di centro
destra che di centro sinistra.
Tutto questo alla Lega e a Formigoni non interessa. Quel che serve è
perseguire la possibilità che Regione Lombardia riesca a sostenere il
proprio sistema d'istruzione, in coerente e pratica attuazione della
legge regionale 19 del 2007, con propri docenti e "integri" nelle loro
origini territoriali.
Questo non è federalismo, nè
sussidiarietà e men che meno sistema solidale.
Questo è un federalismo che trasuda discriminazione e divisione nonché
gretto culturalmente parlando.
Non ci appartiene!
Tutto ciò troverà la FLC CGIL sempre contraria perchè impegnata a
difendere il "sistema nazionale d'istruzione", il diritto al lavoro per
tutti e il diritto all'istruzione alta e di qualità per tutti.