Nei Ragionamenti di Giusto bottaio da Firenze, di Giovan
Battista Belli (1542), che riassumiamo sul filo della memoria, si può
leggere di quando si candidò a sindaco e la sua richiesta di voti al
popolo somiglia moltissimo alle propagande di alcuni partiti del terzo
millennio che per governare sparano altrettante furbate.
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org
Giusto Bottaio, quando si presentò alle elezioni per sindaco di un
paese di cui scordiamo il nome, promise che avrebbe tolto la montagna
di pietra che incombeva sui campi di molti contadini. Furono loro che
gli portarono i voti, impietosendo i compaesani perché essi dissodavano
ma alla prima pioggia ecco di nuovo sulle culture i massi dal monte che
tutto danneggiavano. La promessa fu dunque accolta come una benedizione
anche perché la solennizzò durante la messa domenicale, dopo la predica.
Eletto sindaco i contadini gli chiesero che adempisse la promessa. E
lui, la domenica successiva, dopo che il prete ebbe terminata la sua
predica, prese la parola dal pulpito. La pietraia, disse con la
sicurezza del politico di razza, la mettiamo a nord del paese, in
quella tal contrada. Ma i contadini che avevano terre da quelle parti
gridarono all’inganno e qualcuno osò perfino parolacce in quel luogo
santo. Allora, continuò, la mettiamo a sud. Ma le mogli e i figli dei
contadini che avevano terreni a sud gli lanciarono invettive. La
mettiamo a est? Ma anche su quella proposta volarono gli insulti.
Allora Giusto Bottaio, che era furbo come una taccola, disse che, se
nessun altra contrada andava bene, era meglio che restasse dove si
trovava. Fu così che la montagna di pietra rimase al suo posto e il
bottaio sindaco.
Parabola significa, tarantola ballerina, nel senso che le centrali
nucleari e le raltive scorie non le vuole nessuno, come i contadini
della nostra parabola, mentre da qualche parte si devono pure mettere,
come prezzo salato da pagare al cosiddetto sviluppo. Qualcuno magari ci
farà le sue fortune politiche, promettendo una soluzione che comunque,
pensiamo, farà danni.
PASQUALE ALMIRANTE