Il Ministro Gelmini promette alle scuole migliori assegnazioni
supplementari per 70.000 euro in più e ai professori più meritevoli la
quattordicesima: ma in che consiste questa novità che lo stesso
Ministro ha definito “storica”? Ai docenti particolarmente meritevoli
sarà assegnato un premio pari ad una mensilità di stipendio. Agli
istituti migliori un premio fino ad un massimo di 70 mila euro. Lo
scorso febbraio il ministro Gelmini ha istituito un Comitato Tecnico
Scientifico (CTS) che ha l’obiettivo di proporre l’istituzione di un
sistema nazionale di valutazione e di miglioramento della didattica. Il
Comitato ha proposto al ministro due progetti sperimentali: uno per la
valutazione delle scuole, l’altro per i docenti. Entrambi i progetti
saranno attivati nel corrente anno scolastico. Progetto sperimentale
per la valutazione delle scuole.
Il progetto sarà proposto a tutte le scuole medie delle province di
Pisa e Siracusa.
Le scuole saranno valutate prendendo in considerazione il livello di
miglioramento degli apprendimenti degli studenti, individuato
attraverso i test INVALSI e una serie di indicatori (rapporto
scuola-famiglia, rapporto scuola-territorio, gestione delle risorse,
livelli di abbandono…) verificati da un team di osservatori esterni
composto da un ispettore e da due esperti indipendenti che, al termine
delle attività, proporranno una relazione complessiva. Sulla base dei
risultati ottenuti sarà formulata da una Commissione tecnica regionale
una graduatoria finale.
Alle scuole che si collocheranno nella fascia più alta sarà assegnato
un premio (fino ad un massimo di 70mila euro) da destinare
esclusivamente al personale effettivamente impiegato nell’istituto
durante il periodo di sperimentazione.
Contemporaneamente sarà avviato un monitoraggio sull’intera
sperimentazione per analizzare i cambiamenti nelle scuole a seguito
dell’introduzione dei meccanismi di valutazione.
Progetto sperimentale per premiare i docenti migliori
Il secondo progetto mira a individuare metodi e criteri per premiare
gli insegnanti che si distinguono per le capacità e la professionalità
dimostrate.
La sperimentazione riguarderà i docenti delle scuole di due città,
Torino e Napoli.
In ogni scuola sarà costituito un “nucleo” composto dal Dirigente, da
due docenti eletti dal Collegio dei docenti e dal presidente del
Consiglio di Istituto in qualità di osservatore. Il “nucleo” avrà il
compito di valutare i docenti che hanno aderito volontariamente alla
sperimentazione. La valutazione farà riferimento a due elementi:
curriculum vitae e documento di valutazione.
Il nucleo dovrà considerare i risultati d’indagini realizzate per
rilevare l’apprezzamento dei docenti da parte dei genitori e degli
studenti. L’utilizzo d’indicatori dell’apprezzamento da parte di
genitori e studenti costituisce un elemento qualificante della
sperimenta-zione, rende la valutazione più completa, significativa e
soprattutto non autoreferenziale.
Gli insegnanti meritevoli saranno individuati e premiati entro
aprile/maggio 2011.
Una quota del 30% consentirà, inoltre, di rafforzare l’azione
dell’INVALSI ed estendere ad altre materie e livelli scolastici
l’utilizzo di test per la valutazione degli apprendimenti.
Riteniamo che la proposta del Ministro sia meritevole di riflessione, e
per certi versi anche apprezzabile quando propone che a valutare i
docenti sia una struttura di valutazione interna alle scuole, ma
riteniamo di dover avanzare delle proposte:
Non è necessario creare un nuovo organismo per valutare l’operato dei
docenti, esiste già il Comitato di Valutazione e potrebbe essere
incaricato di questo importante compito.
Il concetto di “Premio”, andrebbe sostituito con quello di “Carriera” e
con interventi strutturali. Il disegno di legge “Aprea” aveva una sua
organicità, mentre l’intervento del Ministro sembra non affrontare la
complessità della funzione docente.
Attribuire valore determinante, per il riconoscimento di risorse
economiche supplementari, al risultato raggiunto nelle prove INVALSI
relative ai livelli di apprendimento degli allievi, può costituire un
limite. Infatti non è possibile mettere sullo stesso piano scuole di
periferia con studenti difficili e scuole “bene” con allievi
provenienti da famiglie di elevato reddito e contesto culturale.
Il metodo di “sperimentare la valutazione”, è già fallito con la
sperimentazione della valutazione dei dirigenti scolastici, valutazione
che era pur obbligatoria secondo contratto, e che avrebbe dovuto dar
luogo a incentivazioni di carriera. Lo stipendio lordo di un preside è
di 4.905,65 euro e il netto di 2.789,81 euro, con un complesso di
trattenute pari a 2.115,84 euro: quindi un costo del lavoro del 43% e
quindi con un costo del lavoro non in linea con la media europea.
Le scuole in Italia sono 10.000. Coinvolgere nella valutazione 20
scuole d’Italia dà il senso di un’operazione poco seria. Se il ministro
non ha i soldi per premiare il merito lo dica pure, ma eviti di creare
illusioni e provocare contestazioni pericolose sul nulla. Oggi le
scuole hanno ben altro cui pensare: non sono in condizione di garantire
l’igiene dei locali per mancanza di bidelli e non possono assicurare le
ore di lezione per mancanza di fondi per le supplenze e di regole
semplici per gli incarichi temporanei. La dichiarazione del Ministro:
“È un giorno storico perché s’inizia a valutare”, lascia increduli
perché premiare 20 scuole su 10.000 non significa assolutamente nulla,
soprattutto perché il MIUR non appare in grado di operare nel settore
dei concorsi e dell’arruolamento del personale, né di mettere un po’
d’ordine nel caos dei privilegi sindacali e in quello dei permessi,
degli esoneri, dei comandi e delle utilizzazioni.
Né ci convince aver ripristinato gli scatti di anzianità, che altro non
sono che un cedimento alle peggiori pressioni sindacali che vogliono
incentivi a pioggia e slegati dall’impegno.
La realtà che il Ministro cerca di nascondere è il basso livello degli
stipendi dei docenti italiani, ben al di sotto della media OCSE e
europea, che sotto ci permettiamo di documentare:
Remunerazione degli insegnanti - OCDE TABLEAU X2.6c.
Salario dopo 15 anni di anzianità per il 1° ciclo della secondaria
Germania 44.989,00
Scozia 42.324,00
Giappone 42.017,00
Inghilterra 38.487,00
Spagna 36.514,00
Stati Uniti 36.077,00
Media OCSE 35.403,00
Media UE 35.276,00
Finlandia 33.504,00
Francia 29.609,00
Italia 28.023,00
Svezia 27.731,00
Grecia 27.603,00
Se il Ministro vuole valorizzare il personale più impegnato, capace e
preparato, si confronti con le associazioni di Scuole e coinvolga tutte
le 10.000 scuole statali in un vero progetto di valorizzazione del
merito.
La redazione, asasisicilia@alice.it
IL PROGETTO SPERIMENTALE
È recentissima, appena del 18 Novembre, la notizia che il Ministero, in
via sperimentale, attiverà quest’anno una procedura di valutazione dei
docenti, al fine di individuare quelli bravi e meritevoli e quindi
gratificarli con un riconoscimento economico aggiuntivo pari a una
mensilità di stipendio. Tale progetto sperimentale si riferisce
esclusivamente ai docenti che operano in due città, Torino e Napoli ed
è annunciato in contemporanea ad un altro progetto che ha come
destinatari, non singoli operatori ma, le istituzioni scolastiche,
nello specifico, quelle delle provincie di Pisa e di Siracusa, che
saranno graduate in rapporto al livello di competenze degli studenti
che le frequentano, con una procedura di valutazione che sarà messa a
punto dall’INVALSI e determinerà quali sono le scuole virtuose alle
quali assegnare il premio finale. (fino a 70.000,00 Euro).
I premi dei due concorsi saranno liquidati “entro Aprile-Maggio 2011”.
La notizia non è contenuta in atti ufficiali del MIUR, ma è pubblicata
sul sito del Ministero in un comunicato stampa. Insomma, semplicemente
un annuncio, com’è ormai d’uso, dato in pasto ai media, all’opinione
pubblica, agli addetti ai lavori, “per vedere l’effetto che fa”.
Il comunicato contiene anche una dichiarazione del Ministro: “È un
giorno storico - ha dichiarato il Ministro Maria Stella Gelmini -
Finalmente s’inizia a valutare i professori e le scuole su base
meritocratica. Premi dunque ai migliori e non soldi legati solo
all’anzianità di carriera…”
Dopo la riforma epocale, ora la data storica dei premi ai migliori!
I media, ovviamente, hanno fatto da cassa di risonanza del comunicato
e, il giorno dopo, tutti i giornali e tutte le televisioni hanno
annunciato, urbi et orbi, la giornata storica nella quale, in questi
tempi di difficoltà economiche, erano promessi premi in denaro per
scuole e professori, a condizione che dimostrassero di essere bravi e
meritevoli.
Sono state anche rilasciate dichiarazioni, in interviste effettuate fra
gli addetti ai lavori, più o meno del seguente tenore: si conclude il
tempo dei soldi a pioggia e parte la fase del riconoscimento del
merito.
Sia chiaro! Un sistema di valutazione del lavoro delle scuole e degli
insegnanti (non solo degli insegnanti!) non può che essere auspicabile
e condivisibile, per la semplice ragione, come è stato detto, che ciò
che non è mai valutato finisce col non avere alcun valore. Attenti alla
problematica della valutazione, diversi Ministri prima della Gelmini,
come Luigi Berlinguer e Letizia Moratti hanno posto in essere
importanti tentativi di introdurre nel sistema scolastico strumenti per
la valutazione dei Capi d’Istituto, da estendere, successivamente, a
tutto il personale.
Molti colleghi ricorderanno i 144 punti da ‘conquistare’ (12 punti per
ciascuna delle 12 schede valutative) ai tempi del tentativo del
Ministro Berlinguer; quando invece fu la volta del Ministro Moratti, il
Progetto era sperimentale, riguardava ancora i Capi d’Istituto,
divenuti intanto Dirigenti scolastici e prevedeva l’adesione libera e
volontaria dei Dirigenti. Io stesso decisi di aderire al progetto e
chiesi di essere valutato, al fine di agevolare la sperimentazione e
dare un mio personale contributo per l’introduzione generalizzata e, a
regime, della valutazione degli operatori del sistema scolastico.
I tentativi appena ricordati rimasero purtroppo tentativi, ma
caratterizzarono profondamente la cultura nuova che si andava
determinando nelle scuole e posero in evidenza non solo la necessità
della valutazione del lavoro delle scuole ma anche la complessità delle
problematiche che richiedevano, sicuramente, approfondimenti
epistemologici e studi prudenti.
Su questo terreno culturale s’innesta il tentativo della Gelmini e,
ovviamente, in chiave di continuità. Altro che data storica quella del
giorno del suo comunicato stampa! Si tratta della data del probabile
avvio di un altro tentativo e, con l’aria che, nella fase attuale, tira
per il Governo, non è da escludere che anche questo rimanga un
tentativo. E la scuola continuerà ad aspettare, chissà per quanto, le
riforme, quelle vere e necessarie.
Risulta utile, comunque, qualche considerazione di merito, su quello
che il Ministro Gelmini ha ritenuto di annunciare col comunicato del 18
Novembre.
Una prima riflessione va fatta sull’annunciata sperimentazione rivolta
ai docenti delle città di Torino e Napoli, quella della mensilità in
più, per intenderci.
Per giudicare chi fra i docenti risulti bravo e meritevole, è previsto
un comitato composto dal Dirigente scolastico, da due insegnanti eletti
dal Collegio dei Docenti e dal Presidente del Consiglio d’Istituto, in
qualità di osservatore. E se i docenti eletti dal Collegio si
candidassero per essere valutati? E perché non dovrebbero o non
potrebbero proporsi? Si potrebbe rispondere: si scelgono due insegnanti
fra quelli che non si candidano. Ma chi sono quelli che non si
candidano? Insegnanti tanto bravi e superiori da “snobbare” il
confronto con gli altri? Insegnanti ai quali non importa niente della
mensilità offerta dalla Gelmini? Insegnanti che oppongono un rifiuto
‘culturale’ all’idea della corsa a ostacoli fra colleghi? Insegnanti
che non si collocano fra i bravi e meritevoli e non riconoscono a se
stessi tali qualità, che, invece, dovrebbero valutare negli altri? In
tutte le ipotesi, credo ci siano le premesse per creare nelle scuole un
gran “casino”!
Ci sono poi gli indicatori. Fra questi, uno è il così detto indice di
gradimento degli studenti e dei genitori, da monitorare periodicamente
con apposite schede. Posto che funzioni, siamo sicuri che i docenti più
graditi a studenti e genitori, siano proprio i più bravi? È tutto da
dimostrare, di questi tempi. In ogni caso, altro materiale capace di
innescare nuove incomprensioni e sicuramente gravi conflittualità.
Insomma il progetto parte male ed è probabile che non abbia alcun
futuro.
Diversa e, in qualche modo inquietante, la riflessione sulla
sperimentazione rivolta alle scuole nelle provincie di Pisa e Siracusa,
quella dei settantamila euro. Non sarà questo il primo passo verso
l’abolizione del fondo d’Istituto e, in conseguenza, della
cancellazione dei contratti di sede e della scomparsa delle
Rappresentanze Sindacali Unitarie?
Riflettiamo dunque con assoluta attenzione, perché, ultimamente, alla
Scuola non sono mancate le sorprese e quasi mai sono state gradevoli.