Finalmente la
Gelmini o chi per lei in questo scorcio di 2010 e inizio 2011, ha
trovato la vera soluzione ai problemi della scuola italiana,
sfracellata per tre anni dai suoi tagli. Del resto, le amputazioni le
aveva preannunciate fin dal suo insediamento sotto tutela del
superministro Tremonti, i tagli sarebbero dovuti servire proprio a
riconoscere il merito degli insegnanti nella scuola italiana, piena di
mediocri, di comunisti e, per dirla con il suo collega veneziano, di
fannulloni .
Se non è una soluzione definiva, la chiamano sperimentazione; è solo
perché non poteva esserlo in quanto mancano i due ingredienti
principali: i soldi ( per ripianare gli scatti della concertazione del
Quirino) e le idee, e non sarebbe mai potuto esserlo neanche
nell’immaginario di Internet, perché non siamo ancora arrivati nel
paese dei balocchi. Tuttavia l’azione premiale gelminiana potrà essere
presentata nei salotti televisivi e alla stampa, a Porta a Porta o da
Floris come il serio tentativo di introdurre per la prima volta nelle
scuole e tra gli insegnanti italiani il merito che poi è la sola
condizione, per la Gelmini, per ottenere la vera scuola di qualità,
ricorderete il suo teorema, nella scuola gli investimenti in sé non
servono, anzi possono essere improduttivi, forieri di sprechi, i premi
invece sì, quelli aumentano i parametri degli apprendimenti nelle
scuole di ogni ordine e grado.
I critici, gli avversari, potranno dire che questo è uno splendido
espediente da esporre nei salotti televisivi, con montature di occhiali
sempre diverse, un diversivo e per distrarre l’opinione pubblica, già
abbondantemente distratta, da una possibile crisi della sua riforma (
le riforme senza investimenti implodono) e soprattutto per dimostrare
agi italiani che gli insegnanti, fannulloni, comunisti , impreparati da
Napoli a Torino ora a Milano non si vogliono far valutare sol perché
hanno paura di apparir degli asini, come proprio nel paese dei Balocchi.
Una bella befana questa della Gelmini.
Libero Tassella
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