Per i giovani
italiani il posto fisso resta un miraggio e se la prospettiva di
impiego è nella pubblica amministrazione si scatena un vero e proprio
rally: per il concorso indetto dall'Istat per 115 posti di sesto
livello, il primo della carriera impiegatizia, sono arrivate oltre
13.000 domande facendo scendere al meno di una su 100 la possibilità di
ottenere il contratto di
assunzione.
L'impiego è particolarmente ambito sia perchè si tratta di un
contratto a tempo indeterminato sia perchè a fare il bando è un ente di
ricerca con stipendi per questa qualifica (per la quale basta un
diploma) di circa 1.400 euro netti al mese. E a far schizzare in alto
le candidature c'è il blocco deciso l'anno scorso alle assunzioni nel
pubblico impiego con un turn over in tutte le amministrazioni (a
esclusione di polizia e vigili del fuoco) limitato al 20% delle uscite.
In pratica quindi a fronte di 10 persone che escono dalla pubblica
amministrazione fino al 2014 ne potranno entrare solo due rendendo
quindi complicatissimo trovare un varco.
Ma negli enti di ricerca i vincoli al turn over sono inferiori a quelli
delle amministrazioni statali anche se comunque le entrate dovranno
essere quest'anno e nei prossimi anni inferiori alle uscite. E poco
importa che lo stipendio con il quale si entrerà sarà bloccato ancora
almeno per il biennio 2012-2013 (grazie a quanto prevede la manovra
correttiva della scorsa estate) la busta paga resta comunque molto
appetibile vista la situazione di incertezza nella quale ci si trova
ancora. E appetibile, oltre all'importanza dell'Istituto, è anche
l'orario di lavoro che è flessibile e limitato, come in tutte le
pubbliche amministrazioni, a 36 ore settimanali a fronte delle 40 della
maggior parte degli impieghi privati.
Visto il «numero considerevole» di domande arrivate all'Istat (come
sottolinea lo stesso Istituto) ci sarà una prova «pre-selettiva» sulle
materie oggetto del concorso (dal primo giugno saranno pubblicati i
5.000 quesiti dai quali saranno estratti quelli che saranno utilizzati
per la prova d'esame). E dal 21 giugno partirà «la caccia al tesoro»
con le prove preselettive che si terranno, proprio per il grande numero
di candidati nei locali della nuova Fiera di Roma,in via Portuense
nella Capitale.
LA STORIA: RICERCATORE, PUNTO A IMPIEGO ISTAT Ventisette anni, romano,
laureato in filosofia e con in tasca anche il dottorato di ricerca con
una tesi su Amartya Sen (economista indiano premio Nobel nel 1998):
Mattia A. è uno degli oltre 13.000 candidati al concorso indetto
dall'Istat per 115 posti di impiegato di sesto livello (il più basso
della carriera impiegatizia), concorso che prevede come titolo di
studio il solo diploma. «La strada per la carriera accademica - spiega
- è molto lunga e soprattutto precaria. Sarebbe il mio sogno ma nel
frattempo provo a fare tutti i concorsi possibili. Voglio essere
autonomo economicamente, i miei genitori mi aiutano ma finora grazie
all'assegno del dottorato (1.000 euro netti, ndr) l'aiuto è stato
limitato».
Appena esaurito il dottorato Mattia ha tentato il concorso per la
scuola superiore della Pubblica amministrazione (circa 60.000 domande e
circa 30.000 persone che poi si sono effettivamente presentate ai test
selettivi) ma non è riuscito a passarlo. «C'erano laureati in economia
e diritto - spiega - e molti quiz erano molto complicati anche per
loro». Entro l'estate - prosegue - farò anche quello per la Regione
Lazio. Lo so che non chiedono tanti titoli e che si tratta di un lavoro
impiegatizio ma preferisco un lavoro sicuro che mi consenta di
continuare a studiare e scrivere. Oltre naturalmente a poter fare un
progetto di vita. Con un contratto a termine, soprattutto annuale come
gli assegni di ricerca, è difficile ottenere un mutuo e fare progetti
non dico a lunga ma a media scadenza«. (da Leggo.it)
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