''Anche oggi
voglio esprimere la piu' completa solidarieta' ai precari della scuola
che stanno manifestando di fronte a Montecitorio, alcuni di loro da
giorni sono in sciopero della fame. Una Camera dei deputati priva di
ogni legittimita' democratica ha votato oggi la fiducia sul decreto
sviluppo: un provvedimento che
contiene norme che sono l'ennesima coltellata per i precari della
scuola''. E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia
dei Valori, Antonio Di Pietro.
''L'art. 9, comma 18 - prosegue Di Pietro - esclude il comparto scuola
dall'applicazione della direttiva europea per la tutela dei precari. In
base a quella direttiva, dopo tre anni, i contratti a tempo determinato
dovrebbero automaticamente essere trasformati in assunzioni a tempo
indeterminato. Con un tratto di penna, il Governo ha cancellato questa
tutela per 65mila precari della scuola.
Questa norma bastera' a vanificare ogni possibile intervento della
magistratura in difesa dei diritti dei lavoratori precari della scuola.
Il ministro Brunetta potra' continuare a insultarli, definendo 'la
parte peggiore di questo paese' proprio chi, spesso con enorme
sacrificio, permette alla scuola di andare avanti e per questo andrebbe
invece ringraziato.Il nostro emendamento per abolire questa norma
odiosa non e' stato approvato, cosi' come non e' stato approvato quello
con cui chiedevamo di riaprire le graduatorie a esaurimento per i
neo-abilitati. In questo caso un emendamento identico era stato
presentato anche da un deputato del Pdl e la maggioranza aveva detto
che lo avrebbe approvato. Anche se comprendevamo benissimo che era un
contentino grazie al quale il Pdl cercava di mascherare la sua politica
contro i precari, saremmo stati lo stesso soddisfatti perche' almeno
per ventimila lavoratori le cose sarebbero cambiate in meglio. Invece
al governo e alla maggioranza anche questo e' sembrato troppo,
all'ultimo momento hanno cambiato idea e hanno respinto l'emendamento''.
''Noi continueremo la battaglia al loro fianco - conclude il leader Idv
- perche' colpire i precari della scuola vuol dire essere due volte
colpevoli: una volta per il danno che si reca a oltre 250mila
lavoratori per lo piu' giovani, e un'altra per quello che si provoca
alla scuola, cioe' all'istruzione e alla formazione dei nostri figli,
al futuro di tutto questo Paese''.
(ASCA)
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