Da la Tecnica della Scuola (di R.P.)
SCIOPERO DI 48 ORE NELLA SCUOLA
Lo chiede la minoranza interna della Flc con una lettera indirizzata alla segreteria nazionale. Il 23 agosto la confederazione dovrà pronunciarsi sull'ipotesi di uno sciopero generale.
Con una lettere indirizzata alla segreteria nazionale della Flc-Cgil e divulgata anche attraverso Facebook, l’area di minoranza "La Cgil che vogliamo" chiede che “il sindacato si faccia carico di una rapida e incisiva azione di protesta contro le misure governative di luglio-agosto”.
La proposta della minoranza è chiara e non si presta ad equivoci: “Contro le manovre governative e a favore di politiche che colpiscano i ceti più abbienti, la FLC deve convocare per metà settembre uno sciopero di 48 ore di scuola, università e ricerca, a meno che la CGIL non convochi per lo stesso periodo uno sciopero generale che punti a fermare il Paese”.
Secondo l’area “La Cgil che vogliamo” il sindacato deve battersi contro l'insieme delle manovre di luglio e agosto ed in particolare “contro la riduzione delle deduzioni Irpef riguardanti sanità, istruzione e mutui, il blocco dei contratti del pubblico impiego, l'assalto alla tredicesima mensilità, il congelamento per due anni del Tfr, la deroga ai contratti nazionali e all'articolo 18, lo spostamento delle festività del 25 aprile, del primo maggio, del 2 giugno".
La minoranza sindacale non ha molti dubbi sulle misure che il Governo dovrebbe adottare per affrontare la situazione di difficoltà che il Paese sta attraversando: si va dal “drastico aumento del prelievo fiscale per la fascia più alta di reddito” e dalla “tassazione dei patrimoni sopra il milione di euro”, fino all'aumento dell'Iva sui beni di lusso, alla “trasformazione dell'evasione fiscale in reato penale e l'applicazione agli evasori fiscali dello stesso regime di esproprio previsto per i beni di origine mafiosa” per concludere con la riduzione delle spese militari e l'eliminazione delle esenzioni fiscali sulle proprietà ecclesiastiche.
Le 48 ore di sciopero proposte si giustificano secondo la minoranza della Flc proprio con la gravità della situazione: “L'attacco al salario diretto e indiretto delle lavoratrici e dei lavoratori è senza precedenti - si legge nel comunicato - per questo occorre una iniziativa sindacale che, al pari, sia senza precedenti e che miri a incidere sulla situazione in atto dando il chiaro segnale alla controparte che questa volta il sindacato fa sul serio”.
“La già annunciata manifestazione della FLC e della FP prevista per il 22 ottobre - concludono i dirigenti della minoranza - non puó essere la risposta, perché tardiva e inadeguata”.
La sortita dell’area “La Cgil che vogliamo” arriva alla vigilia della decisione della confederazione sull’ipotesi di uno sciopero generale e sembra più che altro un tentativo di esercitare una forte pressione sulla segreteria della Cgil che il 23 agosto dovrà far sapere se e quando lo sciopero generale ci sarà. (La Tecnica della Scuola)
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