Ci conforta l'articolo
di Italia Oggi che ospitiamo sul nostro sito e non solo perchè
esamina lucidamente gli altri errori riscontrati tra le 100 domande per
la preselezione al concorso vero e proprio per diventare
dirigente scolastico, facendo così piazza pulita di fantomatici gruppi
che si appellano alla propria cappella senza guardare appena più in là
del loro naso, ma soprattutto perchè sta dicendo un fatto che già il
nostro Polibio aveva sviscerato con la lucidità e la sapienza che lo
contraddistingue ancora prima che il bando venisse pubblicato, ed
esattamente quando inopinatamente il numero dei posti messi a concorso
scese di 500 unità, sulla base del proclama della ministra dell'anno
scorso, e con successiva prova del nove a seguito dei primi annunci sui
tagli alla scuola previsti nella prima finanziaria estiva: “i posti di dirigente scolastico”,
dice Italia Oggi, “sono destinati a
contrarsi di almeno tremila unità, anche a non tenere conto della
novità contenuta nel decreto legge di stabilità del 2012 che aumenta a
600 alunni il limite minimo per dare il titolare a un istituto
scolastico (nella manovra di luglio il limite era di 500). Anche
perché, per effetto delle misure di contenimento della spesa pubblica,
il numero dei dirigenti che andrà in pensione dovrà essere
ridimensionato."
A cosa stia servendo allora tanto spreco di energie, di tempo e di
denari non è dato sapere, visto che devono essere nominati, come dice
Gelmini, entro settembre del prossimo anno, 2300 nuovi presidi mentre
però si taglieranno 3.000 scuole con relativa dirigenza sia didattica e
sia amministrativa. E sul denaro sprecato non ci riferiamo solo a
quello dello Stato, che si poteva impiegare per qualche altra urgenza,
ma in modo particolare al denaro dei colleghi, quello che hanno speso
per farsi preparare alle preselezioni e quello che spenderanno per
frequentare le lezioni che quasi tutte le associazioni stanno mettendo
su per fare cassa. Se poi a questi denari si aggiungono i denari
dei non ammessi che devono pure pagare gli avvocati per chiedere le
sospensive la somma si fa grossa, che in periodo di crisi sicuramente
farebbe più comodo per la spesa o per comprare le scarpe ai
bambini.
Un'altra considerazione tuttavia è d'uopo fare: c'è mai stato un
periodo così buio e incerto e facinoroso e brigantesco in tutta la
storia della scuola repubblicana?
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org