Ci pare di essere
ritornati, come per strana magaria temporale, a due anni fa quando,
avendo avuto l'incarico di coordinare questo sito, iniziarono a piovere
mail a favore e contro i presidi “congelati” e a favore e contro i
colleghi ricorsisti che si vedevano defraudati da una sentenza a loro
favore del Cga della Sicilia. Ma la pioggia, quando non è catastrofica
come quella di questi giorni a Genova, fa bene alle campagne e non fa
seccare nulla, per cui accoglievamo con abbastanza interesse le varie
posizioni, fermo restando il concetto che la nostra opinione personale
trascendeva la grande apertura di Aetnanet a dare spazio anche a tutte
le altre opinioni: il nostro pensiero in ogni caso rimase sempre
il nostro pensiero e su questo principio oggi siamo pronti a valicare
montagne ma mai a cambiare bandiera. Con questo nuovo concorso sta
succedendo per lo più la stessa cosa e siccome abbiamo la fortuna di
essere pensanti e autonomamente convinti continueremo sempre a dire e
sostenere che questo concorso andrebbe abolito e rifatto daccapo per
tutta una serie di motivi che già ampiamente abbiamo sviscerato. Fra
tutte queste vorremmo riprendere un fatto inquietante ma poco
focalizzato: dei colleghi ci hanno riferito che gli ammessi con riserva
al concorso, in una scuola di Palermo, sono stati collocati tutti in
un'aula separata, esattamente come si usava con le classi
differenziali prima della legge sulla integrazione degli alunni
disabili degli anni settanta. Un bene o un male per loro non sappiamo
ma comunque una disparità di trattamento ingiustificata che solo per
essa la vendetta grida ascolto.
Per coloro che però hanno superato la preselezione anche questo fatto è
marginale in vista degli ulteriori esami di dicembre (se ci saranno) da
cui però dovranno essere “eletti” solo 2300 dirigenti che a loro volta
dovranno attendere che si liberino le cattedre nel corso degli anni per
assumere il titolo di dirigente scolastico, visto che con gli
accorpamenti la falcidia di scuole autonome è micidiale. Dicevamo
l'altra volta che si accettavano scommesse sulla assoluta certezza che
gli esiti concorsuali provocheranno ricorsi all'interno dell'attuale
manipolo dei superatori della preselezione che da gruppo compatto di
oggi, domani si dividerà in altri due sottogruppi dal quale si formerà
un gruppo che dopo le prove orali si dividerà a sua volta in altri due
soto-sotto gruppi. E' la storia che ce lo insegna per cui, fino a
quando la faccenda non si chiude, saremo noi a sopportarci le sfuriate,
le ingiurie, le minacce, gli avvertimenti e perfino qualche ricatto da
parte di chi si sente leso nel suo diritto di fare il preside.
Questo l'aspetto passionale della vicenda; poi c'è l'aspetto economico
e politico del concorso stesso e su cui è iniziata già la caccia alla
lepre sfruttando il malcontento degli uni e l'ambizione legittima degli
altri.
Reti stese da parte di quasi tutte le organizzazioni sindacali per
acchiappare il volo radente degli esclusi in modo da portare le istanze
al Tar ma dietro compensi che serviranno a impinguare le loro casse e
quelle dei loro avvocati. Nulla di illegittimo sicuramente ma una
occasione da non perdere anche per farsi propaganda e senza rimetterci
di tasca come la propaganda pretende.
E reti stese da parte di molte associazioni di dirigenti per
intercettare i superatori della preselezione attraverso corsi di
preparazione alle due prove scritte che sicuramente non verranno
elargite gratis, anzi si prevedono stangate suggestive sotto forma di
libri, dispense, apparati multimediali e così via, comprese le lezioni
frontali. Un business di tutto riguardo insomma la cui prova è
data dal fatto che nessuno di queste associazioni di presidi vuole per
nessun motivo, e apportando magari giustificazioni ballerine,
l'elezione diretta dei presidi da parte del collegio e del personale
delle scuole autonome.
Questo insieme di considerazioni ci fa ancor più protendere per
l'annullamento della scorsa preselezione che, proprio perchè è
sostenuta a spada tratta da queste organizzazioni professionali, ha il
profilo esatto della beffa: primo perchè le cattedre disponibili sono
quasi nulle e lo stesso Miur sembra non convinto nella
prosecuzione degli esami; secondo, per i prossimi dieci anni non ci
sarà più un passaggio tanto abbondante di pescato fresco per cui è
d'uopo approfittarne e chi si è visto si è visto e chi c'è c'è e chi
non c'è non c'è.
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org