Ve lo ricordate il film
del grande Totò “Totò e i fuorilegge”? Ad un certo punto, quando
l’altrettanto grande Titina De Filippo si trova nella foresta a dover
consegnare il “riscatto”, si trova ad ascoltare una serie di versi di
animali, tutti molto simili tra loro, dunque esclama: “Ma che razza
d’animali so’ questi?”
Bene, è esattamente ciò che ho pensato quando ho avuto l’ardire di
consultare le sentenze emesse dai Giudici del TAR del Lazio,
riferitamente ai ricorsi presentati da una serie di Avvocati ed aventi
come oggetto l’iniquità della prova preselettiva svoltasi il 12 ottobre
2011 per il concorso a Dirigente scolastico.
42.000 erano stati i docenti che avevano inoltrato domanda di
partecipazione alla prova preselettiva; in realtà se ne erano
presentati 32.000, tutti ordinatamente suddivisi nelle scuole dei
capoluoghi di regione. Gli esiti, resi noti dopo un paio di settimane,
restituivano un totale di circa 9.000 idonei. Tutti gli altri …
scartati, non preparati, incapaci. In una parola: “inidonei”. Dunque
non aventi diritto a partecipare al vero e proprio concorso, quello che
prevede lo svolgimento di due prove scritte ed una prova orale.
Ma inidonei rispetto a cosa? Rispetto a quello che il bando prevedeva:
essere in grado di rispondere a 100 domande a risposta multipla in 100
minuti. Sarebbe stato tutto perfetto se le domande fossero state, a
loro volta, idonee allo scopo, docimologicamente corrette, testate per
contenere solo UNA risposta giusta e TRE distrattori pertinenti,
formulate in un italiano accettabile, prive di errori sintattici ed
ortografici. Purtroppo, però, le domande erano estremamente
discutibili. Tanto discutibili da convincere il MIUR a cancellarne
1.000 pochi giorni prima della prova preselettiva, uguale in tutta
Italia. Stesse domande, stesse risposte, stessi orari e, stesse
disparità operative eclatanti ovunque in Italia.
Torniamo agli “inidonei”. Sono 23.000 docenti, abilitati a svolgere la
professione di docenti a seguito di superamento di concorsi banditi ed
espletati dallo stesso MIUR che oggi li classifica “inidonei”; come se
i quesiti approntati dallo stesso MIUR fossero stati “idonei”, come se
il bando per il reclutamento di 2.386 DS fosse stato “idoneo”, come se
gli esperti reclutati dal MIUR per l’approntamento di 6.000 quesiti
fossero stati “idonei”, come se le batterie di quesiti proposte fossero
state “idonee”. In ogni caso, dei 23.000 scartati, circa 5.000 decidono
di ricorrere al TAR del Lazio per chiedere di essere ammessi con
riserva alle successive prove scritte.
In considerazione del fatto che il TAR del Lazio aveva deliberato, per
alcuni ricorrenti non in possesso dei requisiti previsti dal bando,
l’ammissione con riserva alla prova preselettiva, ci si aspettava
un’analoga decisione per i ricorrenti che, pur essendo in possesso dei
requisiti, non superavano la preselettiva perché penalizzati dalla
presenza di 30 quesiti errati nella formulazione o che prevedevano la
possibilità di fornire anche più di una risposta esatta.
Ma il TAR del Lazio, così decide: “ (…) considerato che parte
ricorrente non ha superato la prova propedeutica; (…) il
Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (…) respinge la domanda
di sospensione cautelare.”
I ricorrenti sono 5.000, suddivisi in un centinaio di ricorsi curati da
avvocati “idonei” a svolgere la loro professione. Ebbene, le
motivazioni dei giudici del TAR Lazio sono state molto simili per TUTTI
i ricorsi respinti. Molto simili, molto discutibili, molto
“fastidiose”… come i versi degli animali ascoltati nel film di Totò già
richiamato in apertura di questo “report della qualità” di un concorso
per il reclutamento di Dirigenti scolastici che definire INFIMA è
persino troppo.
Solo un Tribunale Amministrativo Regionale si è distinto, quello della
Puglia, concedendo ad una settantina di ricorrenti di beneficiare della
possibilità di partecipare alle prove scritte. Gli altri 5.000
ricorrenti, secondo il TAR Lazio, invece, non dovranno procedere nella
partecipazione al concorso.
A questo punto, ferma restando l’autonomia decisionale di ciascuno,
cercando – al contempo – di non dimenticare la capacità di
discernimento di ognuno, ci si chiede e si chiede:
- È possibile che, nella stessa
nazione, si abbiano due esiti contrapposti a cura di due differenti
Tribunali Amministrativi Regionali?
- È regolare che un centinaio di
“inidonei a priori” perché sprovvisti dei requisiti previsti dal bando
abbiano ottenuto la sospensiva con riserva ed abbiano, dunque,
partecipato alla prova preselettiva?
- È normale che i 5.000 ricorrenti
abbiano ottenuto, quale motivazione per il respingimento del ricorso,
un laconico: “voi no, perché non avete superato la preselettiva”. Ma
avremmo forse adito il TAR Lazio se l’avessimo superata? Questa
motivazione, risibile ed inopportuna, efficacemente ricorda una canzone
di qualche decennio fa: “… vengo anch’io! No. Tu no. E perché? Perché
no!”;
- È legittimo che 100 “inidonei a
priori” partecipino alle prove scritte su decisione del TAR Lazio, che
70 ricorrenti al TAR Puglia partecipino alle prove scritte e che 5.000
ricorrenti non possano farlo su decisione del TAR Lazio?
- È naturale che un bando di
concorso non contenga il tempo di svolgimento delle prove scritte?
- È possibile che lo svolgimento
della preselezione sia affidata ad un ente non inserito, né mai
richiamato nel bando?
- È regolare per il MIUR, fingere
di dimenticare l’esistenza dell’INVALSI?
- È normale che la prova
preselettiva sia stata una corsa ad ostacoli (100 domande in 100
minuti) e che per ogni prova scritta si concedano 8 ore di tempo?
- È legittimo che le tracce delle
prove scritte siano differenti in ogni regione?
Insomma, le perplessità sono numerose perché il bando di reclutamento,
fumoso e carente, ha lasciato ampio spazio ad innumerevoli dubbi.
Irrisolti, nella maggior parte dei casi.
Nella restante parte dei casi, inutili. Soprattutto in considerazione
del fatto che il 13 luglio, data del decreto dirigenziale per il
reclutamento di 2.386 dirigenti scolastici, era già stato pubblicato da
una settimana in G.U. il D.L. n. 98, inerente le disposizioni urgenti
per la stabilizzazione finanziaria. Pertanto, si sapeva già che, a
seguito della razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione
scolastica, a seguito del dimensionamento delle istituzioni scolastiche
e per effetto dell’accorpamento di molte scuole ci sarebbe stata una
notevolissima contrazione nell’organico dei DS. Dubbi inutili, dunque,
perché si sapeva già dall’inizio che questo concorso sarebbe stato a
“posti 0”.
Ma partecipare alle procedure concorsuali è una opportunità di crescita
professionale e di formazione personale continua.
Certo, molti appartengo alla categoria degli “animali pensanti”. Questa
è la ragione per la quale costoro avranno risposto ai quesiti secondo
scienza e coscienza. Si saranno rifiutati di rispondere usando le
risposte ERRATE del MIUR. E, a quanto pare, non sono stati pochi casi
isolati. A differenza dei 9.000 “idonei”, questi “animali pensanti” non
hanno subito la mutazione genetica in “animali pesanti” (cfr. elefante
che, risaputamente, ha una grande capacità di memorizzazione). 23.000
“inidonei”, dunque, ma – contestualmente – 23.000 “animali
pensanti”. 9.000 “idonei”, dunque, e – contestualmente – 9.000
“animali pesanti”.
Attendo di capire a cosa si approderà.
Totò direbbe: “Voglio vedere dove vuole arrivare: tanto io non sono
Pasquale!”
Claudio Forleo
claudioforleo@virgilio.it