Il
ministero dell’ istruzione (Miur) ha impugnato presso il Tar di Catania
lo Statuto dell’Universita’ etnea, chiedendo “l’annullamento
previa sospensione”, (cosi’ recita il ricorso notificato al rettore
Antonio Recca il 24 gennaio) degli atti che hanno condotto alla
pubblicazione del testo in Gazzetta ufficiale e dello Statuto stesso.
Ne da’ notizia la Flc Cgil Sicilia.
Lo Statuto in questione e’ entrato in vigore il 15 dicembre 2011 e,
dice il ricorso, “ne deriva che le disposizione censurate stanno
dispiegando i propri effetti con grave vulnus per l’ordinamento
universitario nazionale e, in alcuni casi con rilevanti conseguenze sul
piano finanziario”. “Sullo statuto - osserva Giusto Scozzaro,
segretario generale della Flc Sicilia- il ministero, come denunciato a
suo tempo dalla Cgil, aveva sollevato numerose questioni di
legittimita’ che riguardavano ben 18 articoli su 43.Veniva evidenziata-
aggiunge un’architettura isiutuzionale che andava ben al di la’ della
gia’ discutibile legge 240. I vizi pero’- specifica Scozzaro- non
erano legati come per altri atenei ad eccesso di democraticita’ ma
piuttosto all’abnorme concentrazione di poteri attorno alla figura del
rettore, in violazione del principio di una governance improntata al
principio dei pesi e dei contrappesi”.
Alle richieste di modifica del ministero- rileva la Flc- “si e’
contrapposto il no arrogante del rettore Recca che e’ comunque andato
avanti, tant’e’ che il ricorso del Miur ci appare oggi un atto dovuto”.
I rilievi in questione riguardavano “argomenti come la composizione del
cda, la decadenza del senato accademico in caso di sfiducia del
rettore, la rappresentanza del personale e degli studenti negli
organismi, l’esercizio dei poteri di disciplina”. Per il segretario
della Flc, “l’impugnativa del Tar, e’ un duro colpo all’autoritarismo
del rettore, che deve fare riflettere l’intera comunita’ scientifica
che ha contribuito alla stesura dello Statuto non ascoltando le tante
voci di dissenso, tra queste quelle della Flc Cgil”.
Per la Flc, del resto, “l’impasse poteva essere superata facendo
approvare le norme contestate dall’organo competente con le maggioranze
qualificate necessarie (assoluta per i rilievi di merito e di tre
quinti per quelli di legittimita’), piuttosto che forzare la situazione
sulla base di equilibrismi giuridici”. Ora, rileva il sindacalista, si
prospetta per l’ateneo una “preoccupante condizione di incertezza cher
mette in discussione l’intero impianto istituzionale, con effetti
sull’attivita’ di didattica e ricerca.
E’ ora che questa politica miope e arrogante venga meno- conclude
Scozzaro- per ridare prestigio all’ateneo catanese e ruolo a tutta la
comunita’ scientifica, agli atudenti e al personale tecnico
amministrativo”.
Flc-Cgil Sicilia
giusto49@gmail.com