Le attività finora effettuate che gli stessi studenti insieme a gruppo di “volontari” dell'associazione Symmachia, stanno realizzando è da considerarsi a tutti gli effetti un esperienze di “stage” presso l'Aula Capitolare della Cattedrale di Biancavilla Maria SS. dell'Elemosina, obiettivo comune dei partners dell'iniziativa è promuovere una cultura dei beni culturali e ambientali, non disgiunta dalle sue radici classico-umanistiche e storico-sociali.
La parte più innovativa del progetto è rappresentata dalla concezione del tempo scuola che utilizzerà anche le domeniche e l'intera settimana, con gli studenti e le studentesse impegnati come '' guide'' per i visitatori.
Per l'allestimento della mostra e la scrittura dei testi, gli studenti hanno utilizzato documenti di carattere antropologico, storico e letterario, a corredo delle oltre cento fotografie in mostra.
''Il tempo vola, ed il progresso ogni dì incalzante spazza istituzioni e costumi'', scriveva Giuseppe Pitrè nella sua monumentale Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane.
Se li spazzava allora che la società siciliana era prevalentemente agricola, adesso che si viaggia nel post-industriale, ora che la concezione del mondo e della vita del paese e del quartiere, si sta gradatamente sostituendo a quella del ''villaggio globale'', in questo nostra età di nativi digitali, veramente il rischio di cancellare ogni dislivello, interno e esterno, di cultura, azzerando un secolo di studi antropologici che si sono affannati a recuperare quanto più possibile delle antiche tradizioni rurali è fortissimo. In questi giorni di allestimento della mostra è parso il contrario e , vedere tanti giovani all'opera è la dimostrazione che c' è tanta curiosità e voglia di conoscere, ricercare e recuperare.
Tra gli obiettivi del progetto, che prevede anche la realizzazione di un video docufiction su alcuni aspetti antropologico-storico del Venerdi Santo, ''A sira de Tri Misteri'', sono stati posti quelli di favorire la consapevolezza nei ragazzi del valore del patrimonio storico-artistico e del suo rispetto, portare gli studenti a contatto con le ricchezze del territorio in modo più “informale” e interessante (ascoltare un compagno è più divertente che ascoltare un adulto/guida professionista), portare studenti-guide e studenti-pubblico a verificare “sul campo” ciò che studiano in classe, investire gli allievi di una salutare responsabilità che li mette a confronto con le proprie capacità e conoscenze con un pubblico variamente composto, già a pochi giorni di apertura della mostra, gli studenti hanno ospitato e guidato in un percorso-lezione più di 700 bambini visitatori della mostra, iniziativa divenuta, vera e propria forma di alternanza scuola-lavoro. Una sensata esperienza che smentisce il luogo comune che a scuola si lavora poco e senza passione.
download mostra
brochure
Giusi Rasàgiuni_it@yahoo.it