Qualcuno - come gli
studenti dell'Alto Adige - ha già terminato nei giorni scorsi le sue
vacanze, ma per la maggior parte degli studenti italiani sarà quella
che si apre domani la settimana del ritorno sui banchi, tra qualche
novità e tanti vecchi problemi, dalle cattedre scoperte alla fatiscenza
degli edifici, fino alle agitazioni del personale docente, già
annunciate per i prossimi giorni. Si comincia, domani, con la Valle
d'Aosta, seguita martedì dal Molise e mercoledì dalla maggior parte
delle regioni italiane. Ultime arriveranno, lunedì prossimo, Liguria,
Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Calabria e Sardegna.
Mentre gli studenti tornano in classe continua la mobilitazione degli
insegnanti precari contro le modalità del concorso annunciato dal
ministro Profumo. Ministro che oggi , accolto con qualche fischio alla
Festa del Pd di Modena, ha precisato alcuni numeri relativi al prossimo
concorso, il cui bando è previsto per il 24 settembre: «Dal primo
settembre ci sono a ruolo 22mila persone - ha detto Profumo -. Nel
2013/2014 ce ne saranno altre 22mila: 11 mila dalle graduatorie, 11
mila attraverso concorso». Confermata intanto per martedì, davanti a
Montecitorio, una manifestazione dei docenti che si oppongono alla
cosiddetta legge Aprea, che riforma gli organi collegiali e introduce
gli statuti nelle scuole. Molte le novità in arrivo con il nuovo anno
scolastico, che si concluderà tra il 6 e il 14 giugno: partono
quest'anno le cosiddette «maxi-scuole», che prevedono l'accorpamento di
scuole primarie e medie in istituti che supereranno spesso i mille
alunni. Debuttano poi le pagelle e le iscrizioni esclusivamente online,
come previsto dalla spending review del Governo Monti. In arrivo anche
nuovi programmi per elementari e medie (annunciati ma ancora non
dettagliati) e un nuovo sistema di valutazione già vagliato dal
Governo. Restano i problemi di sempre: scuole senza reggenza (il caso
più eclatante è la Lombardia, con 500 sedi che saranno affidate a un
preside supplentece il presidente della Regione Formigoni ha annunciato
l'arrivo di 200 professori per far fronte alla situazione) e molte
cattedre scoperte: 2mila nella sola Milano e oltre mille a Bari, solo
per citare due esempi. E infine, la nota più dolente, soprattutto dopo
l'episodio del terremoto in Emilia dello scorso maggio: secondo la
Protezione civile,quasi 23mila scuole pubbliche (su un totale di circa
42mila) è considerato vulnerabile dal punto di vista sismico.
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