Chiunque potrà vedere
pubblicati i ricordi dei propri cari sul portale www.storia150.ipzs.it
creato dal Ministero dell’Istruzione - ROMA Se a casa avete una pagella
di un nonno, una nonna, o di chiunque di famiglia e avete voglia di
condividerla con tutti, da stasera sarà possibile sul portale
www.storia150.ipzs.it creato dal Ministero dell’Istruzione per mettere
in mostra il materiale presente nella biblioteca storica del Miur.
Accanto ai volumi antichi, ai registri dei maestri d’inizio Novecento,
ai libri di testo dell’epoca fascista, quindi, chiunque potrà vedere
pubblicati i ricordi dei propri cari. E’ il modo scelto dal ministero
per raccontare la storia della scuola italiana. Stamattina nella sede
di viale Trastevere a Roma si inaugura la mostra “Dal libro Cuore alla
Lavagna Digitale”, un’idea nata per festeggiare i 150 anni della
Biblioteca del Ministero che, fondata nel 1862 a Torino, ha seguito le
vicende del Regno d’Italia, venendo trasferita prima a Firenze e poi a
Roma nel Palazzo della Minerva. Dal 1928, la biblioteca si trova nella
sede storica del Ministero, a Viale Trastevere e accoglie circa 70mila
volumi e documenti di notevole importanza storica. La mostra si divide
in 5 sezioni: le aule: esposizione di due aule, una di fine ‘800 e una
modernissima 2.0; la vita di classe: Registri, giornali della classe e
quaderni; i libri di testo: Abaci, abbecedari ed altri libri di testo;
pagelle e diplomi: pagelle e attestati dal 1863, comprese quelle della
“propaganda”, fino al primo dopo-guerra; l’amministrazione scolastica:
Regi decreti, l’intera collezione delle leggi d’Italia fin dalla prima
del 21 marzo 1861, i libri matricolari dei regi provveditori e dei regi
ispettori e libri stranieri sull’istruzione dell’800 e del ‘900.
Sarà aperta a scolaresche e cittadini previa prenotazione. Si può
scrivere al seguente indirizzo: biblioteca@istruzione.it, oppure
chiamare lo 06-5849.2053-2806-3129. Cinque sezioni anche per il portale
che sarà attivo stasera: libri di testo, documenti, scuole, ministero,
leggi e riforme.
Flavia Amabile
www.lastampa.it