Alcuni sindacati, tanto di
base, quanto consociativi, stanno iniziando a chiedere il rinnovo
contrattuale del comparto scuola. Da oltre vent’anni ogni rinnovo si è
rivelato una catastrofe normativa ed economica e ha radicalmente
peggiorato le condizioni di lavoro di docenti e ATA e il potere
d’acquisto dei nostri salari.
Non occorre fare troppa fatica per ricordare che pian piano sono stati
eliminati gli scatti biennali e poi congelati quelli
sessennali/settennali e una marea di diritti giuridici sono stati fatti
sparire retroattivamente, a ogni rinnovo, anche contraddicendo il
contratto di lavoro firmato all’atto di assunzione a tempo
indeterminato.
Come SISA sappiamo che il prossimo governo si abbatterà contro la
scuola con la stessa violenza di quelli che lo han preceduto. Sappiamo
che vogliono imporre per contratto le 24 ore frontali alle elementari e
le 21 ore di servizio alle medie e alle superiori, fin dal prossimo
settembre, sappiamo che vogliono bloccare persino il recupero
dell’inflazione e - visto che elimineranno sicuramente le tredicesime e
probabilmente il 50% dello stipendio di agosto con la scusa del Fiscal
Compact - non vogliamo che tale arbitrario taglio ai nostri salari sia
sancito da una qualche formula inserita nel rinnovo contrattuale.
Il SISA quindi invita a esporre in ogni scuola e all’albo sindacale,
striscioni e manifesti, creativamente realizzati da docenti, studenti e
scuole, con scritto: “Rinnovo contrattuale? No, grazie!” e a battersi
contro il nefasto rischio di vedere decisamente peggiorate le nostre
condizioni economiche e giuridiche. Mobilitiamoci nelle scuole e nelle
piazze, per il pieno rispetto e l’effettiva applicazione del contratto
vigente, che è stato ripetutamente disatteso e non applicato per colpa
dei governi succedutisi in questi anni, con la connivenza dei sindacati
consociativo - concertativi.
Il solo modo di difendere i lavoratori della scuola, i precari,
abilitati e non abilitati, gli studenti è quello di un non rinnovo del
contratto e di una grande mobilitazione che coinvolga la società civile
perché la scuola torni ad essere al centro del dibattito sociale e al
primo posto degli interessi di tutti e di ciascuno, perché non esiste
bene comune più importante e più prezioso dei saperi, delle persone
chiamate a trasmetterli e di quelle chiamate a costruirseli per essere
cittadini di domani.
Il coordinamento nazionale
sisasindacato@libero.it