Un lungo e
dettagliato dossier era stato recapitato il 27 maggio 2013 al Quirinale
dal Presidente dell’A.N.I.D.A Giuseppe Sannino, disabile colpito
dal virus della polio alla tenera età di 8 mesi.
“La misura è colma e l’esasperazione è
tanta!” afferma Sannino. Una vita da disabile in difesa dei
disabili, e adesso si trova a sostenere nel silenzio generale una
solitaria lotta contro l’INPS ed i suoi soprusi.
“In questo paese, se non ti suicidi non fai notizia!.” Afferma con
amarezza il leader di uno dei movimenti dei disabili più grandi del Sud
e che soprattutto non fa nessuna distinzione tra i disabili, perché
tutti hanno gli stessi diritti e le stesse necessità.
Ebbene, proprio contro di lui l’INPS ha dichiarato Guerra!!
Sannino nel 2008 è stato tra i primi ad essere chiamato a controllo
dall’INPS, secondo quanto prevedeva la campagna di verifica sorta in
merito ai falsi invalidi; fino a quella data era un disabile con
invalidità riconosciuta al 100%, con l’assegnazione della indennità di
accompagnamento.
L’Inps dopo il controllo ridusse al Sannino la percentuale all’80%
nonostante i diversi controlli di verifica avuti negli anni precedenti
che avevano sempre confermato il 100% con accompagnamento.
Nel mese di ottobre 2010 dopo 2 anni di battaglia legale il Magistrato
da ragione a Sannino smentendo i medici che gli avevano ridotto
l’invalidità. Una sentenza simbolo che gli riconosce la giusta
invalidità 100% con accompagnamento dalla data della revoca.
Sannino come è giusto che sia, da Presidente A.N.I.D.A. denuncia su
tutti i mass-media le ingiustizie che aveva subito, ma con tempistica a
dir poco “sospetta” veniva sottoposto ingiustificatamente ad una nuova
verifica e dopo la partecipazione di Sannino il 07-12-2011 alla
trasmissione della rai UNO Mattina, in cui si scontra con un dirigente
molto importante dell’INPS, il 23-12-2011 riceve la comunicazione
dal’INPS con la quale gli riducono nuovamente l’invalidità all’80%.
Il Presidente dichiara “Quelle mie posizioni debbono aver dato molto
fastidio ai dirigenti dell’INPS, per aver suscitato le loro reazioni
tanto discriminatorie nei miei confronti”.
L’Inps non ha tenuto nemmeno minimamente in considerazione la sentenza.
Sannino si è rivolto al Presidente della Repubblica Napolitano e
afferma “Quello che avrei voluto sapere da colui che per la sua alta
carica è anche il Presidente del C.S.M., e se l’INPS è autorizzata a
non rispettare le sentenze di un Tribunale italiano”.
Purtroppo, in data 7 giugno 2013 ha
ricevuto la solita lettera standard scritta da un funzionario che
scontatamente dichiara che la Magistratura è indipendente e deve fare
il suo corso autonomo.
A questo punto afferma Sannino : “la domanda sorge spontanea:
l’Istituto di Previdenza ha più poteri del Presidente della
Repubblica ?”
Sannino, suo malgrado, dal 2011 ha dovuto nuovamente attivare la
macchina giudiziaria: 2 ricorsi ex art. 700 c.p.c., reclamo ex art. 699
Terdieces c.p.c. ed infine nel maggio 2012 istanza A.T.P. ex art. 445
bis c.p.c., si prevedono altri anni di battaglia legale…
Sballottato da una Giustizia che non riesce a capire la natura del
contendere, con sentenze che si rincorrono, procedure che si
accavallano ed incartamenti che si intersecano, Sannino ha cercato di
ottenere l’interessamento di Ministri, Sottosegretari, politici che
hanno fatto anche interrogazioni parlamentari senza che ci fosse nessun
risultato.
“Sembra che tutti abbiano timore di mettersi contro l’Inps, ma io non
mi arrendo” Conclude Sannino.
Per una maggior comprensione di quanto segnalato si allega dossier
analitico dei fatti accaduti dal 2008 al 2013. (I parte
e II parte)
Inoltre tutto presente sul sito www.anidaonlus.it
e sulla pagina facebook dell’associazione
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