Quando una
vocale in più o in meno fa tutta la differenza del mondo. È il caso del
tanto sbandierato, all'epoca dell'approvazione del decreto Destinazione
Italia, "bonuslibri": lo sgravio fiscale del 19% sui libri (scolastici
e non) acquistati da utenti singoli o società. Che, dopo un emendamento
approvato nei giorni scorsi dalle commissioni Attività produttive e
Finanze della Camera, si è trasformato però in un "bonus librai". Visto
che a beneficiarne saranno solo gli esercizi commerciali. Con
un'eccezione: gli studenti delle superiori che si vedranno riconoscere
un buono lettura da spendere presso le librerie che aderiranno
all'iniziativa.
La nascita del bonus libri
Saremo pure un popoli di santi, poeti e navigatori ma sicuramente non
lo siamo di lettori. Le ultime statistiche confermano che solo il 46%
degli italiani ha letto almeno un libro all'anno contro il 61,4% degli
spagnoli, il 70% dei francesi, il 72% degli statunitensi, l'82% dei
tedeschi. E proprio da questi numeri è partito il decreto Destinazione
Italia - che è stato approvato dal Consiglio dei ministri 13 dicembre
scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dieci giorni dopo con il
numero 145/2013 - per provare a favorire una maggiore diffusione dei
libri cartacei. Attraverso una detrazione fiscale del 19% sulle spese
sostenute nel corso dell'anno solare per l'acquisto di libri muniti di
codice Isbn, per un importo massimo di 2.000 euro, di cui 1.000 per i
testi scolastici ed universitari e 1.000 per tutte le altre
pubblicazioni.
Agevolazione ristretta alle librerie
In attesa che la Commissione Ue dia l'ok a utilizzare i 50 milioni di
fondi europei posti a copertura della norma fino al periodo d'imposta
in corso al 31 dicembre 2016, il Parlamento ha deciso comuqnue di
modificarla. Le commissioni Attività produttive e Finanze che stanno
esaminando il dl hanno approvato un emendamento a firma Marco Causi
(Pd) e altri che sostituisce il riferimento alle «persone fisiche e
giuridiche» con quello agli «esercizi commerciali che effettuano la
vendita di libri al dettaglio». Di fatto trasformandolo da un "bonus
libri" a un "bonus librai".
Il voucher per gli studenti
Al tempo stesso l'emendamento introduce un'altra modifica.Elimina la
fissazione di un tetto di 2.000 euro a testa (di cui 1.000 per testi
scolastici e 1.000 non) e istituisce un buono lettura per gli studenti
delle scuole superiori, sia pubbliche che parificate. L'ammontare del
singolo voucher sarà determinato dal ministero dell'Istruzione, di
concerto con quello dello Sviluppo economico, sulla base della
popolazione studentesca dell'anno 2014-2015. Presentando il ticket
timbrato e numerato i beneficiari potranno ottenere uno sconto del 19%
sull'acquisto di libri di lettura. ma solo presso gli esercizi
commerciali che hanno aderito all'iniziativa e, a loro volta, hanno
chiesto di usufruire del credito d'imposta del 19 per cento.
Eugenio Bruno
ilsole24ore.com