Appena un anno fa, nel mese di marzo 2013, una rilevazione della Cisl dava la dispersione scolastica in provincia di Catania al 26 per cento. «Un dato che appare sensato ritenere aumentato, soprattutto nel capoluogo - affermano Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania, Maurizio Attanasio, segretario territoriale Cisl Catania, e Pippo Denaro, segretario generale Cisl Scuola Catania - per la riduzione nell'attività degli istituti educativi assistenziali e la mancata attivazione dei corsi Oif, l'Obbligo di formazione e istruzione, per il blocco della formazione professionale regionale».
«Ecco perché - aggiungono i sindacalisti - accogliamo con favore l'intenzione dell'assessore comunale alla Scuola, Valentina Scialfa, annunciata sul quotidiano "La Sicilia" di domenica 23 marzo, di voler istituire un tavolo permanente sulla dispersione scolastica. Ma siccome riteniamo che l'abbandono scolastico non sia solo un problema di rinuncia all'istruzione ma, a Catania, è soprattutto una piaga sociale che alimenta devianze e multiproblematicità familiari - aggiungono i tre dirigenti della Cisl etnea - rilanciamo la necessità che tale tavolo deve essere congiunto con l'assessorato ai Servizi sociali per un confronto più complessivo su un problema sociale che scaturisce anche dalla mancata attivazione dei corsi Oif di cui il Comune di Catania deve farsi carico».
Per Rotolo, Attanasio e Denaro, «il sistema del welfare locale dispone di strumenti legislativi ed economici per contribuire validamente a fronteggiare il fenomeno: ricordiamo i fondi derivanti dalle leggi 285/97 con le Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza e dalla 328/2000 per la Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. L'istruzione, da parte sua, può contare su altre fonti di finanziamento specifiche per lottare contro l'abbandono scolastico».
«Da tempo - ricordano - abbiamo proposto all'amministrazione comunale di integrare le risorse dei due assessorati per affrontare correttamente, e non in termini emergenziali, tanto la questione della dispersione scolastica quanto quella degli istituti educativi assistenziali (Iea). Non dimentichiamo che tali istituti hanno finora svolto un ruolo fondamentale per lottare la dispersione scolastica: hanno personale professionalmente preparato e strutture adeguate, seguono il giovane dall'uscita di casa fino al rientro, gli garantiscono copertura dei percorsi d'istruzione e di inclusione sociale, dando tutela ai minori interessati e serenità alle loro famiglie. Inoltre, tra breve dovranno rinnovarsi le convenzioni con gli Iea che devono avere un modello diverso e innovativo di rapporto con le istituzioni, comprese quelle scolastiche pubbliche e con l'associazionismo esterno, culturale e sportivo».
«Ecco perché - concludono Rotolo, Attanasio e Denaro - anche in tema di riqualificazione della spesa, per evitare sprechi, duplicazioni ed eventuali discriminazioni, il tavolo potrebbe e dovrebbe godere della determinante spinta sinergica dei due assessorati, per indirizzare bene le risorse, in termini di efficienza e di efficacia dell'azione sull'abbandono scolastico».