Sono 55 i
super cervelloni italiani, cinque di questi sono donne, che,
quest'anno, sono stati menzionati nella speciale classifica
internazionale delle 'beautiful mind' stilata dalla società Thomson
Reuters. La 'top' conta ben 3.200 nomi, selezionati 'fra le migliori e
più brillanti menti scientifiche del nostro tempo', come scrive la
stessa società in un comunicato stampa. I ricercatori selezionati sono
stati i più citati nel periodo compreso fra il 2002 e il 2012 e 'stanno
influenzando la futura direzione dei loro settori di ricerca'.
Nella nuova lista, che aggiorna quella pubblicata nel 2001, i
ricercatori italiani più influenti sono specializzati soprattutto in
Medicina, con ben 15 nomi citati, in Farmacologia (7), Scienze agrarie
(5) e Spazio (4). Tra gli enti di ricerca nei quali lavorano ci sono
l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Onaf), il Consiglio Nazionale
delle Ricerche (Cnr), l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e
l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Fra le università spiccano quelle di
Parma, Bologna, Torino, Padova, Firenze, Cagliari, Ferrara e Trieste,
accanto a quelle dell'Aquila e della Calabria, Politecnico di Milano,
Istituto Mario Negri.
Quattro gli italiani al vertice della ricerca astrofisica mondiale:
Paolo Giommi, responsabile dell’ASI Science Data Center (ASDC)
dell’Agenzia Spaziale Italiana, Patrizia Caraveo, direttore
dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano
dell'INAF, Andrea Cimatti, Professore Ordinario dell'Università di
Bologna e associato INAF, Alvio Renzini dell'Osservatorio Astronomico
di Padova dell’INAF, adesso in pensione (l’unico presente nella
classifica precedente, pubblicata nel 2001).
Per compilare la prestigiosa classifica, quest’anno Thomson Reuters ha
voluto modificare le modalità di analisi, in modo da non penalizzare i
ricercatori più giovani. L’istituto si è basato su due parametri,
pubblicazioni scientifiche e citazioni, in modo da attestare non solo
il numero di articoli pubblicati, ma anche l’importanza per le ricerche
del settore. 'Questo risultato - ha sottolineato il presidente
dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston - conferma quanto
l'astrofisica italiana sia un'eccellenza scientifica a livello
mondiale. Ed è anche un importante riconoscimento del ruolo svolto
dall’ASI Science Data Center (ASDC), per il quale lavorano circa 40
ricercatori di INAF e INFN, dedicato alla fornitura di prodotti e
servizi per la comunità scientifica, che riguardano in particolare
l’archiviazione e l’elaborazione dei dati relativi alle missioni
spaziali di Osservazione dell'Universo'.
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