L’Anief
replica alle dichiarazioni del Ministro, secondo il quale occorre
perfezionare “la situazione legislativa: la vera emergenza è mettere in
classe con i 229mila alunni disabili 117mila insegnanti di sostegno
specializzati ed in organico di diritto. Mentre oggi ce ne sono appena
80mila.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è questa la vera emergenza, in
Senato presenteremo un nuovo emendamento alla Legge di Stabilità.
Perché senza un adeguamento, indicato anche dalla Corte Costituzionale,
la via maestra per far valere i diritti docenti e alunni disabili
rimane quella del tribunale. Viene inoltre da chiedersi perché sia
stato bandito un corso di specializzazione solo per 6.500 abilitati,
dimenticando peraltro di ammettere gli idonei ai concorsi.
Secondo il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sul tema della
disabilità a scuola l'Italia è “a un punto di svolta'', ma occorre
perfezionare “la situazione legislativa, come la revisione della
certificazione, la regolamentazione dell'assistente all'autonomia, il
tentativo di conciliare l'enorme contenzioso sulle insegnanti di
sostegno e la formazione del personale”. Inoltre, ha affermato sempre
il Ministro a Palazzo Chigi in occasione della 'Giornata internazionale
delle persone con disabilità", ci sono 229mila bambini disabili a
fronte di 117mila insegnanti di sostegno: “una proporzione virtuosa -
ha sottolineato Giannini - ma non basta”.
L’Anief prende atto del forte interesse dell’amministrazione scolastica
per gli alunni che necessitano di supporto e assistenza didattica, ma
ne contempo ricorda al titolare del Miur che si potrà parlare di punto
di svolta per il sostegno agli alunni disabili solo dopo aver realmente
adeguato il numero di docenti specializzati al fabbisogno crescente
nelle aule scolastiche italiane. Il numero di insegnanti di sostegno è
infatti oggi inadeguato, e lo sarà ancora di più nei prossimi anni: nel
2016 gli alunni con handicap iscritti alla scuola pubblica diventeranno
260mila.
Considerando che ad oggi risultano come organico di diritto soltanto
80mila posti di sostegno, con la previsione di incrementarli l’anno
prossimo non oltre i 90mila, come previsto dalla Legge 128/2013 che ha
preso come riferimento la realtà scolastica di sei anni prima e non
l’attuale, per riuscire a rispettare il rapporto uno a due tra docenti
e studenti disabili serve un incremento sostanzioso: di 35mila posti
oggi e di 40mila tra due anni. L’adeguamento, ricordiamo, è stato
ribadito dalla sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale, che ha
annullato i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, in base a
cui l'organico dei docenti di sostegno va tarato con l’obiettivo primo
di garantire il rapporto uno a due tra docenti specializzati e alunni
disabili certificati.
Il giovane sindacato ha ribadito la strada maestra per migliorare la
didattica speciale nelle nostre scuole anche nelle scorse settimane,
attraverso una modifica alla Legge di Stabilità (3.39), presentata su
richiesta di Anief-Confedir: l’emendamento è stato cassato dalla
Commissione Bilancio della Camera, ma verrà comunque ripresentato al
Senato.
“Approvare tale emendamento – spiega Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario organizzativo Confedir – rappresenterebbe la vera
svolta per gli alunni disabili, oggi costretti troppo spesso a vedersi
cambiato il loro docente di sostegno, anche più volte nella fase
iniziale dell’anno, proprio a causa della mancata esistenza di una
pianta organica adeguata”.
“Il nostro emendamento, con la richiesta di 40mila posti in più –
continua Pacifico –, intende sanare questo gap. Se però non si approva
l’incremento si andrà verso il fallimento della Legge 244/2007. La
timidezza del Miur nell’affrontare la questione, inoltre, si conferma
dal contingente ridotto di posti autorizzati per l’avvio dei nuovi
corsi di sostegno: a fronte di numeri considerevoli e crescenti di
alunni disabili, viene da chiedersi come mai siano stati concesse solo
circa 6.500 unità di personale specializzato. Peraltro escludendo
illegittimamente alcune categorie di docenti abilitati, come tutti gli
idonei vincitori del concorso a cattedra. Pertanto, a fronte di tutte
queste carenze e limitazioni – conclude il presidente Anief- la via
maestra per far valere i diritti di alunni e docenti rimane quella del
tribunale”.
Per tutti gli operatori della Scuola che dovessero riscontrare realtà
di ore negate o non richieste - ma comunque spettanti in base alla
normativa vigente e alle indicazioni delle commissioni mediche – è
sempre attivo il servizio “Sostegno: non un'ora di meno!”: consulenti
legali possono garantire l'immediata attivazione, con ricorsi d’urgenza
gratuiti, di nuovi posti di sostegno in organico e il recupero delle
ore negate agli alunni con disabilità grave riconosciuta ai sensi
dell'art. 3, comma 3 della Legge 104/92. Per informazioni maggiori
scrivere a sostegno@anief.net
Anief.org