In certi casi stare
zitti sarebbe meglio, molto meglio. Lo dovrebbe sapere anche la
ministra Stefania Giannini, se non da politico, quanto meno da esperto
di relazione-comunicazione. Che cosa c’entra la Card del pof spacciata
per aumento salariale? E poi, 41,67 euro al mese x 12 mesi destinati
alla formazione sarebbero risorse corrispondenti al blocco pluriennale
dei contratti della scuola?
L’affermazione della Ministra a “Messaggero tv”: “I tempi sono avari,
ma bisognerà aprire una riflessione per l’intero pubblico impiego. Noi
però qualcosa abbiamo fatto: da settembre tutti gli insegnanti
riceveranno 45 euro netti in più, che equivalgono a una contrattazione
sindacale ben riuscita” non solo pare fuori luogo, ma è anche di
cattivo gusto, dato che il blocco dei contratti ha pesato e pesa per
centinaia di euro sulle spalle dei lavoratori della scuola e la sua
presunta “contrattazione” corrisponde solo a briciole destinate ad un
impegno del Governo della formazione.
Anni di mancati aumenti salariali non possono essere sostituiti dal
bonus di 500 euro per la formazione, aggiornamento, acquisto libri,
musei e teatrini vari; se la professoressa Giannini vuole parlare di
aumenti veri per il personale della scuola apra il tavolo negoziale e
metta sul tavolo risorse fresche e vere, senza continuare a riciclare
quelle non date negli anni passati! Quindi, nessun merito né per la
Ministra, né per il Governo; semmai biasimo per quello che si continua
a non fare! (n.b.)
Ceripnews.it