E' sconfortante
vedere quanta poca volontà ci sia, da parte dei cittadini
italiani, di capire le ragioni degli altri, di approfondire, di sapere.
Certamente chi non è interessato ad informarsi o a farsi una propria
opinione, può legittimamente fregarsene, però a quel punto non dovrebbe
nemmeno pronunciarsi in merito a questioni che non conosce. Coloro i
quali,
invece, spinti da una bella curiosità personale, o coloro che hanno a
cuore
il futuro del proprio Paese oppure coloro che, per motivi
professionali,
come i giornalisti, i docenti, gli uomini di cultura, si ritrovano ad
avere
a che fare con le questioni legate al sociale ed alla scuola, questi
dovrebbero innanzitutto informarsi in maniera completa, ma soprattutto
dovrebbero avere una voglia matta di arrivare a definire in maniera
chiara
la verità. La comunicazione è un’arma, purtroppo, che se utilizzata in
maniera inappropriata, trasforma la verità, l’appiattisce, rende il
tutto
solamente un titolo d’effetto e abitua l’opinione pubblica ad
accontentarsi
e rimanere nel vago.
A volte mi sembra che la comunicazione mediatica
disinformi, addirittura diseduchi.
I dubbi sollevati in questi giorni riguardo al Concorso Docenti 2016
sono
diversi e cambiano da una classe di concorso ad un'altra e da una
regione
ad un'altra. Già semplicemente per questo, appaiono evidenti le lacune
che
caratterizzano il Concorso stesso.
Qui, per circoscrivere il campo, prendo
ad esempio 4 punti:
le griglie di valutazione, in vari casi pubblicate
soltanto dopo aver svolto la prova (1), erano differenti da regione a
regione (2); alcune classi di concorso sono state accorpate nei giorni
immediatamente precedenti il Concorso (3), questo vuol dire che molti
prof
hanno svolto le prove sulla propria materia insegnata ed in più su
altre
materie che non avevano mai insegnato; solamente per alcune classi di
concorso è stata programmata anche la prova pratica e, questa, era
diversa
da regione a regione (4).
L'uniformità nazionale, per questo Concorso
Pubblico nazionale, nelle prove e nel giudizio non è stata prevista
(!).
Ci sono tante altre cose che andrebbero analizzate a fondo, in modo da
fornire al Paese e agli italiani un resoconto reale di quanto sta
accadendo, invece che far uscire commenti e articoli che, purtroppo,
non
fanno informazione, anzi, alimentano la confusione.
Giornalisti e intellettuali, anche voi guidate lo sviluppo del Paese.
Cerchiamo di farlo, tutti, con responsabilità.
Perché alcune notizie importanti, che interessano la collettività, non
vengono date? E perché, se raggiungono i media nazionali, nei
minuti/paragrafi concessi non viene affrontato il problema nella sua
sostanza, ma soltanto in maniera superficiale?
Inizialmente, alcuni dubbi erano rivolti alle seguenti questioni:
il Governo italiano, nello stesso periodo in cui si trovava pressato
dall’UE affinchè gestisse le procedure di infrazione alle normative
europee
riguardanti la scuola, ha fatto la legge 107/2015 sulla “Buona Scuola”,
con
la quale ha cercato di programmare un futuro migliore per l’intero
Paese,
puntando giustamente su una riforma della scuola.
Ha iniziato ad assumere
gli insegnanti inseriti nella Graduatorie ad Esaurimento (GAE), che,
avendo
passato la SISS o precedenti concorsi, avevano il diritto di entrare a
tempo indeterminato nelle scuole. Chi, inserito nelle GAE, ha optato
per
non fare domanda di assunzione a tempo indeterminato, si è poi iscritto
all’attuale Concorso 2016.
Tutti quegli insegnanti, invece, anch’essi
precari, inseriti nella Seconda Fascia delle Graduatorie d’Istituto,
malgrado avessero anch’essi frequentato e superato con successo i
percorsi
abilitanti che hanno preso il posto della SISS, come il PAS o il TFA,
non
hanno avuto il diritto di entrare di ruolo automaticamente e sono stati
costretti a fare questo Concorso Docenti 2016, tutt’ora in corso.
Questi sono alcuni punti, già di per sé, interessanti da approfondire.
Faccio un ulteriore passo in avanti. A proposito di questo Concorso,
più
vanno avanti le prove e le correzioni, più avanzano anche grandi dubbi
su
quale fosse, inizialmente, l’intenzione effettiva del Governo nel
momento
in cui l’ha indetto. La percentuale dei candidati che non sono stati
ammessi all’orale è altissima. A che cosa è servito, quindi, il
Concorso?
Non saranno coperti neanche i già pochi posti che erano stati messi a
disposizione. Il dibattito, oggi, si sta focalizzando solo su questo:
la
colpa delle bocciature è dei precari (ignoranti ed incompetenti) oppure
di
chi ha organizzato il Concorso (accorpando le cdc all’ultimo momento,
diversificando le prove pratiche sul territorio nazionale, lasciando
alle
singole commissioni regionali l’autonomia nel redigere le griglie di
valutazione e nel giudizio finale, predisponendo prove non confacenti a
fornire in maniera oggettiva una reale valutazione della capacità di
insegnare del candidato)?
Una volta presa coscienza delle disquisizioni
tecniche che hanno caratterizzato l’organizzazione del Concorso, si
potrebbe provare a formulare un’analisi un po’ più seria rispetto agli
articoli e ai servizi che vengono pubblicati in queste settimane.
Credo sia importante fare effettivamente informazione e comunicare agli
italiani quanto stia accadendo, in maniera onesta intellettualmente,
presentando un’analisi articolata che rispecchi la complessità del
quadro
nella sua totalità.
Ripeto, mi chiedo il perché si facciano uscire articoli
o servizi senza che l’autore sia effettivamente a conoscenza dei fatti.
Per
esempio, è un fatto che le cdc A071, A072 e A016 siano state accorpate
nella nuova cdc A037 (valida solo per il Concorso, perché nel prossimo
a.s.
2016/17 continueranno ad esistere le tre cdc separate) immediatamente
prima
dell’inizio del Concorso; come ci si poteva preparare in così poco
tempo su
materie mai insegnate?
Perché sono state architettate condizioni concorsuali tali da provocare
un
numero così basso di promossi?
È possibile che la maggior parte dei precari sia ignorante ed
incompetente,
come viene apertamente detto, questo sì, però viene anche da chiedersi
se
il Concorso sia stato fatto in maniera giusta, in tutte le sue parti. È
stato giusto farlo, ovviamente, ma come è stato fatto?
E non sono lamentele
sterili, come vengono banalmente definite, anzi, è molto importante
reagire
in maniera sensata, arrivare ad indignarsi e quindi cercare di far
valere
le proprie ragioni; è importante soprattutto perché non sono proteste
che
riguardano solamente una singola persona, ma qui è in ballo il mondo
scolastico, dagli studenti al Ministero, la questione riguarda tutti
noi ed
è per questo che è importante conoscere, informarsi e capire.
Vi ringrazio
Tomaso Bozzalla Cassione