L'incidente di cui
è stato vittima lo studente dell'istituto professionale
"Capellini-Sauro" di La Spezia, impegnato in un progetto di alternanza
scuola/lavoro in un’azienda di riparazione di motori nautici è
gravissimo e rivelatore. Siamo di fronte al fatto inaccettabile che un
ragazzo che frequenta una scuola statale si ritrovi gravemente ferito
per essere stato, dalla stessa scuola, coinvolto in un’attività del
tutto impropria. Chiediamo che sull’episodio sia fatta piena e
immediata chiarezza ed il Ministero dell’Istruzione risponda seriamente
evitando, com’è solito fare, inutili frasi di circostanza. L’alternanza
scuola lavoro introdotta dalla “buona scuola” renziana si rivela, ogni
giorno di più, come un elemento incompatibile con una scuola
democratica, qualificata e seria.
La Confindustria l’ha imposta come addestramento acritico all’ingresso
ad un mondo del lavoro senza diritti e senza tutele, colpendo al cuore
il ruolo essenziale dell’istruzione pubblica che è quello di offrire
gli strumenti del sapere (anche tecnico) e di sviluppare la
consapevolezza di processi.
Il PCI ribadisce il proprio impegno nella denuncia costante delle
violazioni di diritti connesse ai progetti di alternanza scuola/lavoro
e nella lotta per cancellare questa vergogna dalla legislazione
italiana.
Matteo Bellegoni segretario regionale
PCI
Luca Cangemi responsabile nazionale
scuola PCI