Lo studio della Costituzione italiana, come ha scritto Luciano Corradini, è la bussola della cittadinanza ed in questo contesto s’inserisce il progetto didattico del Consiglio Comunale dei Ragazzi, ideato 25 anni fa, dal preside Giuseppe Adernò, prima a Motta S Anastasia e poi diffuso in 30 scuole della provincia di Catania, in 80 scuole della Sicilia ed in circa 800 scuole d’Italia.
L’imparare facendo, espressione citata anche nel titolo della tesi, costituisce la dimensione connotativa del progetto didattico che rende i ragazzi protagonisti attivi nell’esercizio della partecipazione democratica con senso di responsabilità e adeguato apprendimento del “saper fare”, “saper comunicare”, “saper essere” cittadini attivi impegnati nella ricerca del bene comune nella “scuola piccola città”.
La tesi è corredata dai risultati di un questionario somministrato agli studenti delle scuole “Raffaello Sanzio” di Tremestieri e “Giuseppe Parini” di Catania, coinvolgendo anche ragazzi che non hanno fatto l’esperienza diretta del CCR. le domande volte a registrare l’indice d’informazione, di fiducia nelle istituzioni , di partecipazione. Le domande di percezione degli studenti sullo spazio dedicato ai giovani hanno fornito delle positive e apprezzabili percentuali di risposte tra i ragazzi che hanno avuto l’opportunità di vivere da protagonisti l’esperienza diretta del Consiglio dei Ragazzi.
Molto soddisfatto di questo lavoro è stato il preside Giuseppe Adernò, coordinatore provinciale dei Consigli dei Ragazzi, che vede coronato e ben apprezzato il progetto didattico che in questi 25 anni ha offerto a tanti ragazzi delle originali esperienze di apprendimento e di cultura civica.
Il Consiglio dei Ragazzi non vuol essere soltanto una simulazione o un gioco, ma una reale opportunità formativa che consente ai ragazzi di aprire gli occhi, di vedere dal di dentro e comprendere il vero valore del bene comune e del senso civico, attraverso la partecipazione democratica attiva e responsabile.
Alcuni di questi ragazzi hanno poi intrapreso la carriera politica e nel mandato amministrativo hanno dimostrato che i valori della legalità e della democrazia, appresi a scuola, sono stati ben interiorizzati e applicati nel concreto.
“I giovani sono come le rondini, annunciano la primavera”, diceva Giorgio La Pira, occorre dare loro fiducia e guidarli con saggezza.
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