Le vite di due persone, un padre e un figlio, si intrecciano con le vicende di una nazione, il Regno Unito, in un momento delicatissimo del sua storia recente: il referendum sulla permanenza o meno nell'Unione Europea. Intorno a questo nucleo centrale si sviluppano tutta una serie di altri temi personali (rapporti familiari, divario generazionale, libertà individuale, alienazione, prospettive per il futuro) e nazionali (storia del Parlamento inglese e dell'imperialismo britannico, cronaca delle ultime ore che precedono il referendum sulla Brexit del 23 giugno 2016).
Tom Corradini e Samuel Toye catturano e trattengono l'attenzione del pubblico con una performance unica nel suo genere assolutamente sorprendente e mai scontata che evoca masque e commedia dell'arte impiegando recitazione, mimica, canto, musica, danza.
Bravissimi i due attori in scena che da soli riescono a rappresentare, con parole e gesti perfettamente sincronizzati, ambienti e situazioni che si succedono e si rincorrono con estrema naturalezza suscitando un ventaglio di emozioni rese ancor più vive dal ricorso a soluzioni cinematografiche (freeze time effect, rallenty, flashback) del tutto inaspettate a teatro e che, per questo, risultano geniali.
Rabbia, paura, preoccupazione, solitudine, odio, tensione, ironia, ferocia, commozione: Brexit abbraccia tutto questo e altro ancora.
Stupefacenti i molti ritrovati impiegati nel corso della rappresentazione: porta girevole, letto verticale, sveglia umana sono perfettamente funzionali e di grande effetto nella loro evanescenza. E particolarmente esilaranti, oltre che imprevisti, i momenti di rottura della finzione scenica, come quando uno degli attori attraversa letteralmente la platea sotto gli occhi di studenti increduli e divertiti.
Molto ben rappresentata anche la tensione crescente fra padre e figlio: tensione che si fa rabbia, rabbia che diventa indifferenza prima di sfociare nella riconciliazione finale. Ben riuscita la scelta di scioglierla attraverso l'impiego di burattini, perfetti per dar voce ai sentimenti sotterranei dei due protagonisti.
È stata una prima volta riuscitissima per il Majorana di Scordia: trattare temi seri con leggerezza mette tutti d'accordo. Brexit è un bell'esempio di edutainment, vince la sfida di educare divertendo e convince nei temi che mette in scena e nei modi in cui si sviluppa. È uno spettacolo che lascia il segno, e ciò che segna, insegna!
Stefania Santoro