L'art. 1, comma
792, della legge di bilancio appena approvata, accanto a disposizioni
positive come l'abolizione della titolarità di ambito, la riduzione del
percorso di formazione iniziale e prova ad un solo anno (ammesso che in
tale anno ci sia davvero spazio per la formazione...) e la possibilità
di ripetere, per una volta, il suddetto percorso in caso di non
superamento dello stesso, contiene provvedimenti inaccettabili per i
docenti precari non abilitati che da anni reggono le sorti della scuola
pubblica. Il governo, infatti, ha deciso di non bandire il già
insufficiente concorso riservato, previsto dal d.lgs. n. 59/2017
per i docenti non abilitati con tre anni scolastici di servizio, ai cui
vincitori, a partire dall'a.s. 2020/2021 e attraverso un complicato
calcolo di ripartizione, sarebbe spettato circa il 20% delle immissioni
in ruolo. L'intenzione è quella di riservare a questi stessi docenti il
10% dei posti previsti per il concorso ordinario, cui - solo per la
prima tornata - potranno accedere senza il requisito dei 24 cfu, ma
essendo comunque tenuti a svolgere tutte le prove. È ormai sempre più
evidente come qualsiasi governo, da più di dieci anni a questa parte,
dimostri in modo di volta in volta più forte e deciso l'intenzione,
comune a tutti gli schieramenti, di cancellare il diritto dei precari
all'assunzione a tempo indeterminato. In piena opposizione a questo
disegno, pertanto, rivendichiamo la necessità di prevedere:
· un concorso non selettivo che consenta l'accesso diretto al percorso
annuale di formazione iniziale e prova a tutti i precari di terza
fascia con almeno tre anni scolastici di servizio;
· l'inserimento in Gae di tutti gli abilitati e di tutti i precari di
terza fascia con almeno tre anni scolastici di servizio, previo
conseguimento dell'abilitazione attraverso un corso gratuito (a carico
dello Stato) e non selettivo;
· l'assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti in organico di
diritto e in organico di fatto;
· la conservazione del sistema del doppio canale (50% da GM e 50% da
GaE) almeno fino all’assunzione a tempo indeterminato di tutti i
precari della scuola;
· la riapertura e l’aggiornamento nel 2020 delle Graduatorie di
Istituto di terza fascia, per evitare il protrarsi del continuo ricorso
alla "chiamata diretta dei supplenti" tramite messa a disposizione;
· la trasformazione delle suddette Graduatorie di Istituto in
Graduatorie Provinciali, valide per l'assegnazione delle supplenze e,
una volta raggiunti i 3 anni scolastici di servizio, per l'inserimento
in Gae, previo conseguimento dell'abilitazione attraverso un corso
gratuito (a carico dello Stato) e non selettivo.
Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS