Non condivido la
battaglia portata avanti da alcuni interessati, rispetto alla norma
contenuta nel decreto "concretezza", che prevede il controllo
biometrico di presenza sul posto di lavoro per tutto il personale
pubblico, inclusi i dirigenti scolastici. Anche quest'ultimi infatti
sono impiegati dello Stato con un orario di lavoro in presenza
stabilito contrattualmente, da rispettare al pari di tutto il restante
personale della scuola, sottoposto da sempre a controlli di legge. Tra
l'altro pure gli insegnanti svolgono diverse attività al di fuori del
proprio orario scolastico, come, solo per esemplificare, la
correzione dei compiti scritti, ma ciò non pertanto devono
garantire la loro presenza a scuola, attestata dalle firme su registri
di vario genere. Nella mia lunghissima attività di docente nelle scuole
pubbliche ho avuto modo di riscontrare l'importanza della presenza
fisica del dirigente scolastico all'interno della scuola, tanto più
oggi per le delicate quanto complesse funzioni che gli competono dal
ruolo, funzioni che non possono certo essere delegate a docenti
collaboratori dello stesso dirigente.
Aggiungo che in una struttura educativa, quale quella rappresentata
dalla scuola, è di fondamentale importanza il buon esempio che deve
partire proprio dal dirigente scolastico per arrivare, attraverso gli
insegnati, anche agli alunni. E quale migliore esempio può venire dalla
presenza costante del dirigente scolastico all'interno del
plesso, pronto a intervenire tempestivamente per i problemi anche
complessi che quotidianamente si possono presentare?
Dunque che ben venga una norma del genere che, come afferma il ministro
Buongiorno, serve tra l'altro a rendere più trasparente la presenza dei
dirigenti scolastici in servizio, anche per ragioni di sicurezza.
Gennaro Capodanno