‘Adotta la storia di una
vittima di femminicidio’. Con questo titolo la Regione Calabria si
appresta a sottoscrivere un accordo di collaborazione tra l’
Osservatorio sulla violenza di genere (ex L. R. n.38 del 23 novembre
2016) e il MIUR, alla presenza del Presidente del Consiglio regionale
della Calabria, il prossimo 30 luglio.
“Compito delle istituzioni è quello di sostenere chi ce la fa ed
evitare e prevenire il fenomeno. Adottare la storia di una donna
vittima di femminicidio a che serve? Quale messaggio si vuole dare? A
cosa educa? Che formazione?
“Mentre i Centri antiviolenza sono in affanno, aspettando fondi per
sostenere e aiutare le donne a uscire dalla violenza, il Consiglio
regionale delle Calabria promuove l’adozione della storia di chi non ce
l’ha fatta”, commenta Antonella Veltri, vice presidente di D.i.Re –
Donne in rete contro la violenza, e attivista del Centro Roberta
Lanzino di Cosenza, “senza nemmeno pensare che la loro morte è spesso
imputabile al fallimento delle istituzioni nel proteggere donne che
hanno denunciato la violenza”.
Il percorso didattico-formativo 'Adotta la storia di una vittima di
femminicidio' promosso dall’Osservatorio regionale sulla violenza di
genere con il MIUR dovrebbe coinvolgere gli istituti di ogni ordine e
grado per l'anno scolastico 2019/2020, “un’altra aberrazione della
proposta: dovrebbero adottare una vittima di femminicidio anche
bambini/e delle elementari?” si chiede Veltri.
“Riteniamo che i soldi pubblici per la formazione e la prevenzione del
fenomeno della violenza alle donne debbano essere indirizzati non a
veicolare vicende di cronaca spesso già ampiamente trattate dalla
stampa, di fatto rivittimizzando le donne che subiscono violenza
enfatizzando addirittura l’adozione di chi risulta vittima e soccombe”,
conclude la vice presidente di D.i.Re.
Sostengono e aderiscono: Coordinamento centri antiviolenza Regione
Calabria (CADIC), UDI Calabria, Centro antiviolenza comune di Paterno
Calabro
Cristiana Scoppa
c.scoppa@direcontrolaviolenza.it