Quelli
che seguono sono suggerimenti operativi per il rientro a scuola
permanendo la pandemia Covid-19. Volutamente, non si entra nel merito
della necessità di un pronto rientro a scuola per tutti i nostri
giovani, che certo è unanimemente condivisa, né della necessità di
sostenere i genitori che lavorano quando il figlio è in Didattica a
distanza. Ci si limita a esporre alcuni accorgimenti e procedure che
possono rendere più agevole la riapertura delle scuole, nel rispetto
delle regole e dei limiti vigenti e del diritto alla salute di
ciascuno. Un elenco non esaustivo, che invitiamo a utilizzare come
punto di partenza per altre e più approfondite riflessioni. Questa
ipotesi può essere applicata in qualsiasi contesto scolastico.
VINCOLI
La nostra riflessione è partita dall’analisi dei vincoli esistenti:
gruppi di non più di 10 alunni, ulteriormente ridotti nella
scuola dell’infanzia, ingressi scaglionati,
soprattutto nella scuola superiore, per
ridurre l’affollamento dei mezzi pubblici,
aerazione continua degli spazi comuni
e delle palestre, pulizia approfondita, specie delle
superfici di contatto (documento del Comitato tecnico scientifico del
28 maggio 2020 in merito alle ripresa delle attività didattiche);
invarianza degli organici di docenti e ATA (Ministero dell’Istruzione);
obbligo della mascherina fino al raggiungimento del banco, 2mq di
spazio individuale ad alunno, distanza fra docente e banchi di almeno 2
metri, garantire le aree di passaggio (documento della Conferenza delle
Regioni in data 11.6.2020).
TEMPISTICA
La prima riflessione riguarda i tempi di rilascio del vaccino: pare di
capire che ci vorrà forse un intero anno prima che tutti possano
riceverne una dose, per cui non è ipotizzabile una soluzione a breve
termine (ad esempio privilegiare le classi terminali), ma occorre
pensare una strategia che tuteli al meglio tutta la popolazione
scolastica nel lungo periodo.
TURNAZIONE E DIDATTICA DI QUALITA’
Dalla prescrizione di consentire la frequenza a non più di 10 alunni
per aula discendono, come conseguenza pressoché inevitabile, la
necessità di un numero triplo di aule e di docenti e un aumento del
personale di custodia. E’ questo scoglio che finora ha impedito di
programmare il rientro a scuola a settembre. La proposta che
avanziamo come Associazione genitori A.Ge. Toscana è quella di
effettuare una turnazione di gruppi (max 10 alunni) in costante
collegamento con i loro compagni rimasti a casa. In questo modo tutti
avranno modo di frequentare e di mantenere un costante rapporto con i
propri docenti e la propria classe. Si ipotizza un avvicendamento
settimanale di gruppi prefissati dai docenti e non modificabili (in
modo da scongiurare il rischio di contagi incrociati), per consentire
la pulizia a fondo dei locali e la sanificazione delle superfici di
contatto nella giornata di sabato. A nostro avviso, sarebbe opportuno
fornire dei parametri in relazione alle dimensioni delle aule, in modo
da consentire maggiore flessibilità a chi dispone di aule più ampie e
meglio ventilate e tutelare la salute di chi ha spazi ridotti. Così
come si sono previsti ospedali per futuri contagi, potrebbe essere
l’occasione per investire in edilizia scolastica ed eliminare le classi
pollaio.
Assolutamente indispensabile dotare ogni classe di un’idonea
videocamera e rendere effettivo il diritto all’istruzione fornendo a
tutti gli alunni che ne hanno necessità gli strumenti e la consulenza
necessari per poter fruire della Didattica a distanza. Non è più
accettabile che una fetta così grande di alunni resti esclusa dalla
didattica perché le scuole non forniscono gli strumenti indispensabili
(hardware, software, connessione, consulenza
informatica, formazione dei docenti,
tempo scuola). Appare necessaria la riconferma
degli assistenti tecnici nelle scuole del primo ciclo anche nel
prossimo anno scolastico.
ENTRATE SCAGLIONATE E MEZZI DI
TRASPORTO
Il documento del Comitato Tecnico Scientifico del 28.5.2020 mostra come
nelle ore di punta gravino sui mezzi pubblici gli spostamenti degli
studenti delle superiori, con percentuali che oscillano fra il 13,7% di
coloro che utilizzano il treno e il 24,7% degli utenti dei pullman.
Poiché nella secondaria non è possibile effettuare entrate scaglionate
a intervalli inferiori all’ora di lezione, in quanto i professori
insegnano in più classi e sezioni e sarebbe impossibile
differenziare gli orari di ingresso di singole frazioni
orarie, si propongono ore-lezione di 40’-45’ e uno scaglionamento
in tre orari di ingresso fra le 7,30 e le 9,00. In questo modo lo
spostamento degli studenti sui mezzi pubblici si riduce a 1/9 e si
limita la possibilità che gli stessi arrivino in ritardo qualora i
mezzi fossero troppo affollati. Pare inoltre ragionevole consentire
agli studenti che abitano a oltre mezz’ora di viaggio dalla scuola di
scegliere se e in quali giorni del loro turno frequentare in presenza
ovvero se fruire della didattica a distanza. Per la primaria e
l’infanzia è invece possibile e anzi auspicabile prevedere ingressi
differenziati con intervalli di 15’ circa.
FORMAZIONE E COINVOLGIMENTO ATTIVO DI
ALUNNI E FAMIGLIE
In tutti i documenti contenenti indicazioni sulle modalità di
prevenzione si sottolinea che è un elemento indispensabile
la fattiva collaborazione delle persone.
Trattandosi di minori, si evidenzia il
ruolo fondamentale delle famiglie nel far accettare e interiorizzare le
regole di comportamento. Sarebbe auspicabile che ciascuna scuola
iniziasse fin d’ora a programmare strategie di coinvolgimento (es.
cartellonistica realizzata dalle classe, concorso di idee, formazione
dei genitori da parte dei ragazzi).
PULIZIA, IGIENE E AUMENTO DEGLI
ORGANICI
Appare indispensabile un aumento del personale collaboratore
scolastico, sia per le pulizie approfondite da effettuare a ogni cambio
turno, segnatamente nella giornata di sabato, sia per garantire
un’idonea sorveglianza. Nella scuola dell’infanzia si tratterà di
coadiuvare strettamente i docenti nella gestione di bambini così
piccoli da non poter garantire il necessario distanziamento sociale;
negli altri ordini di scuolaoccorrerà sorvegliare gli spazi e i momenti
di possibile assembramento, come la ricreazione, l’utilizzo dei servizi
igienici, gli spostamenti da e verso la palestra, i corridoi e gli
spazi comuni. Particolarmente problematica appare la pulizia delle
cattedre al cambio dell’ora e dei laboratori al succedersi dei gruppi.
Si potrà ovviare stabilendo procedure in collaborazione con alunni e
docenti. Per l’uso dei bagni, in particolare, occorrerà garantire la
sorveglianza di almeno un bagno dei maschi e un bagno delle femmine in
ogni piano per tutto il tempo scuola. Durante la ricreazione, sembra
verosimile che possa essere consentito l’accesso ai soli servizi
igienici sorvegliati, i quali non potranno ovviamente essere superiori
al numero di collaboratori scolastici in servizio. Visto che sembra
sconsigliabile far accedere ai servizi più di un alunno per volta,
occorre anche tener presente, nella pianificazione degli orari, il
tempo occorrente per consentirne a tutti la fruizione e/o prevedere
eventuali turnazioni. Da considerare con attenzione anche le necessità
di aerazione di classi e laboratori, specie nel periodo invernale.
Per la ricreazione, occorrerà valutare
se effettuare una turnazione e prevedere
attività motorie, possibilmente all’aperto, in modo che gli
alunni abbiano modo di muoversi e giocare, dopo l’immobilità quasi
forzata delle ore di lezione. Se possibile, evitare che consumino la
merenda al banco. Occorrerà un aumento di docenti per sostituire coloro
che rientrano nella categoria dei “lavoratori fragili” e
degli insegnanti dell’infanzia
ultrasessantenni, che risultano particolarmente
a rischio per età e condizioni di lavoro.
Sembra sconsigliabile utilizzare spazi non scolastici, sempre se idonei
al funzionamento delle classi, perché questo farebbe aumentare
notevolmente il numero di collaboratori scolastici e di docenti
necessari.
SCUOLA DELL’INFANZIA E NIDI
Le scuola che sembrano maggiormente a rischio sono i nidi e le scuole
dell’infanzia. Non solo per la difficoltà nel gestire i bambini in
sicurezza per loro e per il personale, ma anche nella prospettiva
dell’inserimento di bambini piccolissimi in un ambiente a loro ignoto.
I loro pianti, i loro strepiti, i ripetuti tentativi di fuga mal si
coniugano con una situazione epidemica latente come l’attuale, senza
contare l’esperienza traumatica che può costituire per loro. Inoltre i
piccoli, lo sappiamo, si mettono in bocca di tutto, dalle mani ai
giocattoli, si abbracciano, si scambiano cibo: è una situazione di
rischio reale che ha indotto il Comitato Tecnico Scientifico a
prevedere gruppi ancora meno numerosi che negli altri ordini di scuola
e la possibilità, per il personale, di dotarsi di guanti in nitrile e
di altri presidi (dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose)
se ritenuto necessario. Non si è però tenuto conto dell’impatto
psicologico di tutto ciò si bambini. Esperienze di incontro fra
l’insegnante e i propri alunni, dopo mesi di incontri a distanza, hanno
mostrato che i bambini hanno paura di quella persona, per loro
irriconoscibile dietro una mascherina. Le insegnanti sapranno
senz’altro ovviare proponendo l’anomala situazione come un gioco, ad
esempio decorando le mascherine come se fossero clown, ma la situazione
resta comunque molto critica e non sappiamo se consigliare alle
famiglie di mandare i figli a scuola, finché perdura l’epidemia,
soprattutto se in famiglia sono presenti anziani che si prendono cura
dei bambini.
UTILIZZARE I FINANZIAMENTI
L’invito alle scuole è quello di affrettarsi a programmare per spendere
i consistenti finanziamenti legati al decreto “Rilancio” (art. 231 D.L.
19.5.2020, n. 34), in quanto gli stessi dovranno essere restituiti allo
Stato se non impegnati entro il 30 settembre 2020. Superata
l’ipotesi plexiglass, si fa avanti la necessità di aerare
frequentemente i locali, anche in pieno inverno. Occorre pensare a
stufe e impianti di riscaldamento, poi occorrono dispenser di
disinfettante per le mani in ogni classe e laboratorio; all’ingresso si
può pensare a un dispenser a colonna no touch e a un rilevatore di
temperatura corporea, poi alla segnaletica, a videocamere e microfoni
adeguati in ogni classe, a fornire la connessione a internet ad alunni
e insegnanti che ne hanno necessità; al supporto informatico e a quello
psicologico, che è molto richiesto. Nulla vieta di ordinare pareti in
cartongesso, per meglio utilizzare gli spazi, o di programmare un
potenziamento laboratori. Rimane sempre valida la scelta di acquistare
tablet e notebook da dare in comodato agli alunni che ne sono
sprovvisti, con una particolare attenzione ai devices per i portatori
di handicap e di bisogni educativi speciali. Quanto alla sanificazione,
saranno efficaci i dispositivi all’ozono e/o ai raggi ultravioletti?
Qualcuno forse dovrebbe esprimersi.
Per informazioni: 328 8424375 –
rita.manzani@age.it