Via libera dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge
di promozione
delle zone montane che disciplina, tra l'altro, una serie di
agevolazioni per i
docenti che prestano servizio presso le scuole di montagna. Si prevede
infatti
l’assegnazione di un punteggio aggiuntivo ai fini delle graduatorie
provinciali
di supplenza per gli insegnanti “che abbiano prestato servizio nelle
scuole di
montagna, ricadenti in territori montani che presentino una situazione
di
particolare disagio socio - economico”. Alla contrattazione collettiva
nazionale sarà demandata la determinazione del punteggio aggiuntivo per
le
procedure di mobilità del personale docente interessato.
Al personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna sarà inoltre concesso un credito d’imposta per la locazione di immobili, così da ristorare una parte delle spese d’affitto sostenute.
“Assieme al Ministro Calderoli, che ringrazio per la sensibilità dimostrata - afferma Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito-, abbiamo portato avanti un’iniziativa improntata ad equità per garantire un maggiore presidio nelle zone di montagna. In maniera coerente anche con il piano d’interventi di Agenda Sud prosegue il nostro impegno a favore dei territori svantaggiati, affinché nessuno sia lasciato indietro. Tutti gli studenti d’Italia devono godere degli stessi servizi e delle stesse opportunità, a prescindere dal luogo in cui sono nati”.
Al personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna sarà inoltre concesso un credito d’imposta per la locazione di immobili, così da ristorare una parte delle spese d’affitto sostenute.
“Assieme al Ministro Calderoli, che ringrazio per la sensibilità dimostrata - afferma Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito-, abbiamo portato avanti un’iniziativa improntata ad equità per garantire un maggiore presidio nelle zone di montagna. In maniera coerente anche con il piano d’interventi di Agenda Sud prosegue il nostro impegno a favore dei territori svantaggiati, affinché nessuno sia lasciato indietro. Tutti gli studenti d’Italia devono godere degli stessi servizi e delle stesse opportunità, a prescindere dal luogo in cui sono nati”.