Reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari: ecco che cosa cambia
01 ottobre 2005 - MIUR
Nella seduta del 29 settembre 2005 l'Assemblea del Senato ha approvato il disegno di legge che introduce una nuova disciplina dello stato giuridico della docenza universitaria e delega il Governo al riordino del reclutamento dei professori universitari. Sull'approvazione del disegno di legge il Governo ha posto la questione di fiducia.
Alla Camera, che ha già esaminato a lungo la materia, spetta ora l'ultima parola per il varo definitivo della legge.
L'intervento legislativo è un importante tassello della complessiva azione del Governo per il rinnovamento del sistema universitario, che va adeguato alle nuove esigenze culturali, scientifiche, sociali ed economiche del Paese, attraverso la valorizzazione del merito ed una maggiore apertura al mondo sociale e produttivo.
I punti qualificanti della riforma sono:
• è introdotto un nuovo sistema di reclutamento dei professori universitari, che mira a garantire la qualità della docenza a livello nazionale, nel rispetto dell'autonomia degli atenei. In luogo degli attuali concorsi banditi dalle università, che hanno dato luogo a eccessivo localismo, insufficiente selettività e, talora, dubbi di trasparenza, viene introdotta una idoneità nazionale quale presupposto per la successiva chiamata da parte delle università, sulla base di trasparenti procedure di valutazione comparativa;
• è introdotta la nuova figura di ricercatore a tempo determinato, essenzialmente dedicata all'attività di ricerca, che consentirà un massiccio ingresso di giovani nel sistema universitario, assicurando la necessaria formazione di professionalità elevate, sia per l'accesso alla docenza universitaria, sia per le esigenze del sistema produttivo, degli enti di ricerca, e più in generale del Paese;
• è data soluzione concreta all'annoso problema dei ricercatori universitari, che da molto tempo lavorano nell'università e non hanno ad oggi avuto adeguate opportunità per l'accesso alla docenza. A favore di queste figure sono previste riserve e maggiorazioni nell'ambito dei giudizi di idoneità a professore associato, che in pochi anni consentiranno il passaggio di tutti gli attuali ricercatori nella fascia degli associati, una volta superato il giudizio rigoroso e selettivo di idoneità nazionale. A coloro che non intendessero partecipare ai giudizi di idoneità o che non li superassero è comunque attribuito il titolo di professore aggregato, quale riconoscimento dell'importante compito svolto;
• è introdotta in via legislativa la possibilità di chiamata diretta, sui posti di professore ordinario e associato, di studiosi stranieri o italiani impegnati all'estero che abbiano conseguito all'estero una idoneità accademica di pari livello, così da favorire il "rientro dei cervelli";
sarà possibile attivare posti di professore straordinario di durata temporanea, sulla base di convenzioni con imprese o enti esterni, a totale carico dei medesimi;
sono previste convenzioni di ricerca con imprese o enti esterni, che potranno prevedere compensi aggiuntivi a favore dei professori che vi partecipano;
• è previsto un eventuale trattamento accessorio in aggiunta al trattamento retributivo di base dei professori ordinari e associati, in relazione ai compiti aggiuntivi didattici, di ricerca e gestionali loro affidati;
• i concorsi per la copertura dei posti di ricercatore universitario a tempo indeterminato potranno essere banditi fino al 30 settembre 2013, con una priorità per gli attuali contrattisti e assegnisti, per i dottori di ricerca e per i borsisti post-doc.
L'esame del disegno di legge ha evidenziato l'esigenza, sottolineata da tutte le forze politiche, di istituire un organismo indipendente con il compito della valutazione del sistema universitario. Tale esigenza è stata condivisa dal Governo che si è impegnato ad introdurre la relativa previsione nella più idonea sede della legge finanziaria per il 2006.
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