da corriere.it
Domenica, 12 Novembre 2006
La prof e tre studenti nudi a scuola
La testimonianza: avevano spostato i banchi, lei era sdraiata sopra
MILANO — Quando ha aperto la porta dell’aula di sostegno, alla ricerca di cinque alunni che erano scomparsi, la professoressa di ginnastica non credeva ai propri occhi. Di fronte a lei c’era la sua collega di matematica, 33 anni, in compagnia degli studenti, tutti tredicenni. Lei era completamente nuda, circondata da tre ragazzini con i pantaloni abbassati, mentre gli altri due assistevano alla scena. «Credevo di svenire — ha raccontato l’insegnante ai carabinieri —. Appena mi hanno vista, i ragazzini si sono rivestiti e sono fuggiti via, mentre la mia collega ha cominciato a parlare, cercando di giustificare quello che avevo appena visto. Mi diceva che erano stati i ragazzi a convincerla a vivere insieme a lei quella che ha definito un’esperienza un po’ forte. Ma non sono stata a sentirla. Ero sotto choc, ho lasciato l’aula e sono corsa dalla preside alla quale, ho raccontato quello che avevo visto».
La vicenda è avvenuta due giorni fa in una scuola media dell’hinterland milanese. L’insegnante di matematica è già stata sospesa dal Provveditorato agli studi di Milano. Mentre i genitori dei ragazzi, informati dell’accaduto, hanno presentato denuncia ai carabinieri: ora la giovane professoressa è indagata per violenza sessuale e corruzione di minore. Nella scuola non c’erano state avvisaglie di alcun tipo sul comportamento della prof. L’altra mattina i cinque tredicenni insieme ai loro compagni di classe erano andati in palestra, per seguire la lezione di educazione fisica. Dopo mezz’ora si è presentata l’insegnante di matematica: «Questi ragazzi li porto via con me — ha detto alla collega —. Sono indietro con il programma, hanno bisogno di un po di ripetizioni di aritmetica».
La prof di educazione fisica le ha affidato i ragazzi senza alcun problema: la collega le era sempre parsa un’insegnante irreprensibile e appassionata del suo mestiere. E poi aveva un bel rapporto con i ragazzi. Solo alla fine dell’ora, la prof si è preoccupata: la lezione di educazione fisica era finita e la campanella era suonata, ma i cinque alunni non erano ancora ritornati. Così ha deciso di andare a cercarli. Prima nella loro classe:ma non c’erano. E’ tornata in palestra, quindi negli spogliatoi, poi nei corridoi. Niente. Allora, ha pensato di andare controllare nell’aula di sostegno. Ha aperto la porta, convinta di trovare i cinque studenti seduti sui banchi, con i quaderni di matematica e la penna in mano. Invece, si è trovata di fronte la scena che poi ha raccontato alla preside e ai carabinieri: i banchi erano stati tutti spostati in un angolo e sopra c’era l’insegnante di matematica, svestita, in compagnia di tre suoi studenti, anche loro seminudi. Gli altri due assistevano alla scena, uno in piedi e l’altro seduto su una sedia. Ora la Procura della Repubblica di Monza ha aperto un'inchiesta per violenza sessuale e corruzione di minore. Sull’episodio sta indagando anche il Tribunale dei minori di Milano.
Marco Mologni
La difesa dell'insegnante sorpresa nuda con tre allievi in una scuola media. I carabinieri chiamati cinque giorni dopo
La prof: «Mi facevano domande sul sesso»
«C'era forte simpatia con uno degli studenti». Lui: avevo anche il suo numero di cellulare
MILANO — I vestiti: «Non ero nuda. Lui, invece, s'era slacciato i pantaloni». Il rapporto: «Tra noi c'era una forte simpatia». Il sesso: «Sì, l'ho toccato». Il rammarico: «Gli ho dato troppa confidenza. E comunque ero convinta avesse 17 anni». Un interminabile ritornello: «Ero confusa». E una paura che la fa piangere: «Non nominatemi: al mio paese non potrei più vivere. Non me la perdonerebbero». Ce n'è già, uno, di paese, nell'hinterland milanese, che non gliela perdona, alla 33enne supplente — alla sua prima supplenza — di matematica in una scuola media sorpresa lunedì dalla collega di educazione fisica in «atteggiamenti inequivocabili» con tre alunni. Soprattutto con uno, di 14 anni e mezzo, bocciato due volte, che ha passato la domenica sulla sua bicicletta, nella piazza del centro, pavoneggiandosi con amici e coetanei: «Avevo perfino il suo numero di cellulare. Me l'ha cancellato il vicepreside, dopo che è scoppiata la bufera».
L'ALLARME — In verità, fosse stato per la scuola, la vicenda sarebbe rimasta sottobanco, come si è lamentato il procuratore di Monza Antonio Pizzi, a capo delle indagini. È stato grazie all'insistenza di alcuni genitori, e non dei vertici dell'istituto oppure del corpo docenti, che sono stati chiamati i carabinieri. Venerdì è partita l'inchiesta: con cinque giorni di ritardo. La 33enne, rientrata di corsa nel natio Molise, è indagata per violenza sessuale aggravata. Poiché la supplenza — ipotizzano gli inquirenti — iniziata due settimane fa sarebbe terminata a breve, la scuola era intenzionata a non dare l'allarme in quanto, appunto, la professoressa se ne sarebbe andata. Via il dente, via il dolore. Ora, invece, l'inchiesta cercherà di far più luce possibile. Ascoltando i docenti e, non è escluso, gli stessi ragazzini.
LA CONFESSIONE — Cinque gli alunni che, lunedì, erano nell'aula di sostegno dov'è avvenuto l'abuso. Due a cavallo dell'uscio, a far da palo e nel mentre a sbirciare dentro. Dove la supplente s'intratteneva con il 14enne e i restanti due. Come tutto sia iniziato, è stata la stessa insegnante a raccontarlo a un maresciallo del paese in cui ha sede l'istituto e poi al capitano della Compagnia di Desio. «Quel ragazzo aveva problemi in matematica. Così come gli altri quattro compagni. Lunedì mattina eravamo d'accordo che ci saremmo trovati per un'ora di recupero sottratta a educazione fisica. A un certo punto, ha iniziato a farmi domande esplicite sul sesso e sulle mie abitudini sessuali. Mi ha chiesto se facevo l'amore con il mio fidanzato, io che non ho neppure un fidanzato...». Domanda dopo domanda, «mi sono ritrovata a discutere di certi argomenti senza neppure rendermene conto».
GLI ALUNNI — I cinque protagonisti frequentano con assiduità l'oratorio. Il sacerdote che li segue dice che «la vicenda ha messo il paese sotto choc». Chi sono, i cinque? «Arrivano da famiglie che, qui, sono di un certo livello. È una storiaccia che rischia di avere strascichi negativi sulla formazione di questi ragazzi. Ne ho parlato con i genitori e i professori: bisogna pensare a come affrontare l'argomento e a che cosa dire». Anche perché, gli alunni della media — tutti quanti, non solo i cinque —, non fanno altro che ricordare lunedì scorso. In un mare di volgarità e dettagli pornografici — senza distinzione tra maschi e femmine — radunati nella piazza centrale i piccoli parlano e riparlano della professoressa. Una protesta: «E non era neanche bella: aveva il viso pieno di brufoli». Uno sbuffa: «Io non c'ero. Purtroppo».
Andrea Galli
Biagio Marsiglia
13 novembre 2006
Domenica, 12 Novembre 2006
La prof e tre studenti nudi a scuola
La testimonianza: avevano spostato i banchi, lei era sdraiata sopra
MILANO — Quando ha aperto la porta dell’aula di sostegno, alla ricerca di cinque alunni che erano scomparsi, la professoressa di ginnastica non credeva ai propri occhi. Di fronte a lei c’era la sua collega di matematica, 33 anni, in compagnia degli studenti, tutti tredicenni. Lei era completamente nuda, circondata da tre ragazzini con i pantaloni abbassati, mentre gli altri due assistevano alla scena. «Credevo di svenire — ha raccontato l’insegnante ai carabinieri —. Appena mi hanno vista, i ragazzini si sono rivestiti e sono fuggiti via, mentre la mia collega ha cominciato a parlare, cercando di giustificare quello che avevo appena visto. Mi diceva che erano stati i ragazzi a convincerla a vivere insieme a lei quella che ha definito un’esperienza un po’ forte. Ma non sono stata a sentirla. Ero sotto choc, ho lasciato l’aula e sono corsa dalla preside alla quale, ho raccontato quello che avevo visto».
La vicenda è avvenuta due giorni fa in una scuola media dell’hinterland milanese. L’insegnante di matematica è già stata sospesa dal Provveditorato agli studi di Milano. Mentre i genitori dei ragazzi, informati dell’accaduto, hanno presentato denuncia ai carabinieri: ora la giovane professoressa è indagata per violenza sessuale e corruzione di minore. Nella scuola non c’erano state avvisaglie di alcun tipo sul comportamento della prof. L’altra mattina i cinque tredicenni insieme ai loro compagni di classe erano andati in palestra, per seguire la lezione di educazione fisica. Dopo mezz’ora si è presentata l’insegnante di matematica: «Questi ragazzi li porto via con me — ha detto alla collega —. Sono indietro con il programma, hanno bisogno di un po di ripetizioni di aritmetica».
La prof di educazione fisica le ha affidato i ragazzi senza alcun problema: la collega le era sempre parsa un’insegnante irreprensibile e appassionata del suo mestiere. E poi aveva un bel rapporto con i ragazzi. Solo alla fine dell’ora, la prof si è preoccupata: la lezione di educazione fisica era finita e la campanella era suonata, ma i cinque alunni non erano ancora ritornati. Così ha deciso di andare a cercarli. Prima nella loro classe:ma non c’erano. E’ tornata in palestra, quindi negli spogliatoi, poi nei corridoi. Niente. Allora, ha pensato di andare controllare nell’aula di sostegno. Ha aperto la porta, convinta di trovare i cinque studenti seduti sui banchi, con i quaderni di matematica e la penna in mano. Invece, si è trovata di fronte la scena che poi ha raccontato alla preside e ai carabinieri: i banchi erano stati tutti spostati in un angolo e sopra c’era l’insegnante di matematica, svestita, in compagnia di tre suoi studenti, anche loro seminudi. Gli altri due assistevano alla scena, uno in piedi e l’altro seduto su una sedia. Ora la Procura della Repubblica di Monza ha aperto un'inchiesta per violenza sessuale e corruzione di minore. Sull’episodio sta indagando anche il Tribunale dei minori di Milano.
Marco Mologni
La difesa dell'insegnante sorpresa nuda con tre allievi in una scuola media. I carabinieri chiamati cinque giorni dopo
La prof: «Mi facevano domande sul sesso»
«C'era forte simpatia con uno degli studenti». Lui: avevo anche il suo numero di cellulare
MILANO — I vestiti: «Non ero nuda. Lui, invece, s'era slacciato i pantaloni». Il rapporto: «Tra noi c'era una forte simpatia». Il sesso: «Sì, l'ho toccato». Il rammarico: «Gli ho dato troppa confidenza. E comunque ero convinta avesse 17 anni». Un interminabile ritornello: «Ero confusa». E una paura che la fa piangere: «Non nominatemi: al mio paese non potrei più vivere. Non me la perdonerebbero». Ce n'è già, uno, di paese, nell'hinterland milanese, che non gliela perdona, alla 33enne supplente — alla sua prima supplenza — di matematica in una scuola media sorpresa lunedì dalla collega di educazione fisica in «atteggiamenti inequivocabili» con tre alunni. Soprattutto con uno, di 14 anni e mezzo, bocciato due volte, che ha passato la domenica sulla sua bicicletta, nella piazza del centro, pavoneggiandosi con amici e coetanei: «Avevo perfino il suo numero di cellulare. Me l'ha cancellato il vicepreside, dopo che è scoppiata la bufera».
L'ALLARME — In verità, fosse stato per la scuola, la vicenda sarebbe rimasta sottobanco, come si è lamentato il procuratore di Monza Antonio Pizzi, a capo delle indagini. È stato grazie all'insistenza di alcuni genitori, e non dei vertici dell'istituto oppure del corpo docenti, che sono stati chiamati i carabinieri. Venerdì è partita l'inchiesta: con cinque giorni di ritardo. La 33enne, rientrata di corsa nel natio Molise, è indagata per violenza sessuale aggravata. Poiché la supplenza — ipotizzano gli inquirenti — iniziata due settimane fa sarebbe terminata a breve, la scuola era intenzionata a non dare l'allarme in quanto, appunto, la professoressa se ne sarebbe andata. Via il dente, via il dolore. Ora, invece, l'inchiesta cercherà di far più luce possibile. Ascoltando i docenti e, non è escluso, gli stessi ragazzini.
LA CONFESSIONE — Cinque gli alunni che, lunedì, erano nell'aula di sostegno dov'è avvenuto l'abuso. Due a cavallo dell'uscio, a far da palo e nel mentre a sbirciare dentro. Dove la supplente s'intratteneva con il 14enne e i restanti due. Come tutto sia iniziato, è stata la stessa insegnante a raccontarlo a un maresciallo del paese in cui ha sede l'istituto e poi al capitano della Compagnia di Desio. «Quel ragazzo aveva problemi in matematica. Così come gli altri quattro compagni. Lunedì mattina eravamo d'accordo che ci saremmo trovati per un'ora di recupero sottratta a educazione fisica. A un certo punto, ha iniziato a farmi domande esplicite sul sesso e sulle mie abitudini sessuali. Mi ha chiesto se facevo l'amore con il mio fidanzato, io che non ho neppure un fidanzato...». Domanda dopo domanda, «mi sono ritrovata a discutere di certi argomenti senza neppure rendermene conto».
GLI ALUNNI — I cinque protagonisti frequentano con assiduità l'oratorio. Il sacerdote che li segue dice che «la vicenda ha messo il paese sotto choc». Chi sono, i cinque? «Arrivano da famiglie che, qui, sono di un certo livello. È una storiaccia che rischia di avere strascichi negativi sulla formazione di questi ragazzi. Ne ho parlato con i genitori e i professori: bisogna pensare a come affrontare l'argomento e a che cosa dire». Anche perché, gli alunni della media — tutti quanti, non solo i cinque —, non fanno altro che ricordare lunedì scorso. In un mare di volgarità e dettagli pornografici — senza distinzione tra maschi e femmine — radunati nella piazza centrale i piccoli parlano e riparlano della professoressa. Una protesta: «E non era neanche bella: aveva il viso pieno di brufoli». Uno sbuffa: «Io non c'ero. Purtroppo».
Andrea Galli
Biagio Marsiglia
13 novembre 2006