Più ombre che luci nella Finanziaria.
dal coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, 19/12/2006
Nella notte tra il 13 e il 14 dicembre è passato al Senato il maxiemendamento sulla finanziaria, per sabato 16 è attesa la fiducia.
Dalla lettura del documento sono rilevabili alcuni risultati positivi, frutto dell’intensa battaglia fatta di incontri con ministri e sottosegretari, di manifestazioni, proteste e dello sciopero del 7 dicembre. La sinergia degli interventi ha consentito di ottenere alcuni risultati importanti come ad esempio il cambiamento dell’ipotesi di cancellazione delle Graduatorie Permanenti, sostituita con la creazione della formula: “Graduatorie ad esaurimento”, che, come indichiamo da almeno due anni (ne fa testo il Libro Bianco sul Precariato), consente di salvaguardare le legittime aspettative di coloro che vi sono inseriti come abilitati ed abilitandi.
Altro emendamento accolto è l’eliminazione del doppio punteggio di montagna nelle tabelle di valutazione dei precari.
Viene confermato, tra i buoni propositi, il piano triennale di assunzione di 150.000 precari, sulla cui effettiva realizzazione pesa però il vincolo del futuro parere del Ministro dell’Economia e del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Sono confermati i pesanti tagli che si abbattono sulla scuola.
Anche rispetto alle voci che dovrebbero essere rassicuranti, quali l’investimento sull’edilizia scolastica, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, gli stanziamenti per l’innovazione tecnologica e per la gratuità parziale dei libri di testo, sorgono perplessità in quanto il potenziamento dovrebbe avvenire a fronte dell’investimento di una cifra che ci pare davvero irrisoria: 220 milioni di Euro.
Sempre nel maxi emendamento vengono infatti confermati i tagli di organico che deriveranno dall’aumento del rapporto alunni-classi, su cui abbiamo già ampiamente commentato, sparisce anche il maggior consolidamento dell’organico di sostegno, una nuova sconfitta per il Ministro Fioroni che ne aveva fatto un proprio cavallo di battaglia.
E’ prevista inoltre la formazione in lingua inglese per tutti gli insegnanti della primaria; si tratta di un corso biennale, anche a distanza, quindi presumibilmente on-line, sulle cui validità, ai fini della formazione, nutriamo davvero grandi perplessità, perplessità soprattutto sulla ricaduta qualitativa nell’insegnamento, ci sembra davvero una soluzione scandalosa.
Purtroppo anche gli “anticipi” alla scuola dell’infanzia di evocazione morattiana, sono rimasti anche se sotto mentite spoglie, ora si parla infatti di “Classi primavera” ma la sostanza sembra essere rimasta invariata. Si tratta dell’accoglienza nelle scuole dell’infanzia di bambini da 2 a 6 anni con una formula che ha tratto spunto da una sperimentazione avvenuta in alcune scuole dell’Emilia Romagna, sperimentazione dagli esiti positivi in quanto effettuata con le condizioni ottimali (pochi alunni per sezione, presenza di puericultrici affiancanti le insegnanti) per nulla non rispecchianti poi la realtà delle situazioni “normali” presenti nelle sezioni dell’infanzia che risultano di fatto sovraffollate. Pertanto si va a scaricare, ancora una volta, sulle spalle dei docenti, un onere in più, svilendo l’insegnamento ad una funzione assistenziale, quindi insegnanti demansionate a puericultrici, senza il vantaggio del numero ridotto di bambini previsto nel nido.
Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali (già scaduti da un anno) ed in particolare il contratto biennale economico 2006-07, le risorse stanziate si renderanno disponibili non prima del 2008; dunque slittando di un ulteriore anno ci faranno perdere un’intera tornata contrattuale, la situazione è a dir poco mortificante se consideriamo che stiamo ancora aspettando la corresponsione della coda del contratto già scaduto.
Infine, mentre nella precedente finanziaria, che pur penalizzava la scuola, i tagli venivano riciclati in parte all’interno del sistema, una forma di auto-cannibalismo che consentiva però un recupero di risorse, in questa finanziaria i tagli rimangono tali, sigillati definitivamente dalla clausola di salvaguardia.
La Gilda degli Insegnanti ha la coscienza di aver fatto la propria battaglia in difesa della Scuola Pubblica Statale con tutti i mezzi a propria disposizione, e dopo numerosi ed inascoltati inviti all’unità dei sindacati.
I sindacati confederali si sono assunti la responsabilità di dividere il fronte della protesta ed organizzare azioni di carattere più virtuale che reale.
Ci asteniamo da ogni giudizio che rimettiamo ai colleghi.
IL COORDINATORE NAZIONALE
(Rino Di Meglio)
Roma, 19 dicembre 2006
dal coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, 19/12/2006
Nella notte tra il 13 e il 14 dicembre è passato al Senato il maxiemendamento sulla finanziaria, per sabato 16 è attesa la fiducia.
Dalla lettura del documento sono rilevabili alcuni risultati positivi, frutto dell’intensa battaglia fatta di incontri con ministri e sottosegretari, di manifestazioni, proteste e dello sciopero del 7 dicembre. La sinergia degli interventi ha consentito di ottenere alcuni risultati importanti come ad esempio il cambiamento dell’ipotesi di cancellazione delle Graduatorie Permanenti, sostituita con la creazione della formula: “Graduatorie ad esaurimento”, che, come indichiamo da almeno due anni (ne fa testo il Libro Bianco sul Precariato), consente di salvaguardare le legittime aspettative di coloro che vi sono inseriti come abilitati ed abilitandi.
Altro emendamento accolto è l’eliminazione del doppio punteggio di montagna nelle tabelle di valutazione dei precari.
Viene confermato, tra i buoni propositi, il piano triennale di assunzione di 150.000 precari, sulla cui effettiva realizzazione pesa però il vincolo del futuro parere del Ministro dell’Economia e del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Sono confermati i pesanti tagli che si abbattono sulla scuola.
Anche rispetto alle voci che dovrebbero essere rassicuranti, quali l’investimento sull’edilizia scolastica, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, gli stanziamenti per l’innovazione tecnologica e per la gratuità parziale dei libri di testo, sorgono perplessità in quanto il potenziamento dovrebbe avvenire a fronte dell’investimento di una cifra che ci pare davvero irrisoria: 220 milioni di Euro.
Sempre nel maxi emendamento vengono infatti confermati i tagli di organico che deriveranno dall’aumento del rapporto alunni-classi, su cui abbiamo già ampiamente commentato, sparisce anche il maggior consolidamento dell’organico di sostegno, una nuova sconfitta per il Ministro Fioroni che ne aveva fatto un proprio cavallo di battaglia.
E’ prevista inoltre la formazione in lingua inglese per tutti gli insegnanti della primaria; si tratta di un corso biennale, anche a distanza, quindi presumibilmente on-line, sulle cui validità, ai fini della formazione, nutriamo davvero grandi perplessità, perplessità soprattutto sulla ricaduta qualitativa nell’insegnamento, ci sembra davvero una soluzione scandalosa.
Purtroppo anche gli “anticipi” alla scuola dell’infanzia di evocazione morattiana, sono rimasti anche se sotto mentite spoglie, ora si parla infatti di “Classi primavera” ma la sostanza sembra essere rimasta invariata. Si tratta dell’accoglienza nelle scuole dell’infanzia di bambini da 2 a 6 anni con una formula che ha tratto spunto da una sperimentazione avvenuta in alcune scuole dell’Emilia Romagna, sperimentazione dagli esiti positivi in quanto effettuata con le condizioni ottimali (pochi alunni per sezione, presenza di puericultrici affiancanti le insegnanti) per nulla non rispecchianti poi la realtà delle situazioni “normali” presenti nelle sezioni dell’infanzia che risultano di fatto sovraffollate. Pertanto si va a scaricare, ancora una volta, sulle spalle dei docenti, un onere in più, svilendo l’insegnamento ad una funzione assistenziale, quindi insegnanti demansionate a puericultrici, senza il vantaggio del numero ridotto di bambini previsto nel nido.
Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali (già scaduti da un anno) ed in particolare il contratto biennale economico 2006-07, le risorse stanziate si renderanno disponibili non prima del 2008; dunque slittando di un ulteriore anno ci faranno perdere un’intera tornata contrattuale, la situazione è a dir poco mortificante se consideriamo che stiamo ancora aspettando la corresponsione della coda del contratto già scaduto.
Infine, mentre nella precedente finanziaria, che pur penalizzava la scuola, i tagli venivano riciclati in parte all’interno del sistema, una forma di auto-cannibalismo che consentiva però un recupero di risorse, in questa finanziaria i tagli rimangono tali, sigillati definitivamente dalla clausola di salvaguardia.
La Gilda degli Insegnanti ha la coscienza di aver fatto la propria battaglia in difesa della Scuola Pubblica Statale con tutti i mezzi a propria disposizione, e dopo numerosi ed inascoltati inviti all’unità dei sindacati.
I sindacati confederali si sono assunti la responsabilità di dividere il fronte della protesta ed organizzare azioni di carattere più virtuale che reale.
Ci asteniamo da ogni giudizio che rimettiamo ai colleghi.
IL COORDINATORE NAZIONALE
(Rino Di Meglio)
Roma, 19 dicembre 2006