No dalla Lega, sì dell'Idv, Ma anche nella Chiesa c'è chi approva
Roma, 19 ott. (Apcom) - Dopo il via libera dal Vaticano per bocca del cardinal Martino, ieri lo stop della Cei con il presidente Angelo Bagnasco: la Chiesa si divide sulla proposta di introdurre l'insegnamento dell'islam nelle scuole avanzata dal deputato del Pdl e vice ministro Adolfo Urso.
L'ora di religione cattolica, nelle scuole di Stato, si giustifica in base all'articolo 9 del Concordato, in quanto essa è parte integrante della nostra storia e della nostra cultura", spiega il cardinal Bagnasco in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Pertanto, la conoscenza del fatto religioso cattolico è condizione indispensabile per la comprensione della nostra cultura. Non mi pare che l'ora di religione ipotizzata (di islam, ndr.) corrisponda a questa ragionevole e riconosciuta motivazione", taglia corto il capo dei vescovi italiani.
Di parere opposto il cardinale Georges Cottier, teologo emerito della Casa pontificia, secondo il quale "per milioni di immigrati la conoscenza è antidoto al fondamentalismo", e dunque la Santa Sede "non ha nulla in contrario a riconoscere agli studenti musulmani il diritto a approfondire la loro religione". Divisa è anche la politica, ed è una divisione che attraversa gli schieramenti.
Per il leghista Roberto Calderoli la proposta "è una mattata di cui non abbiamo bisogno", e il compagno di partito Roberto Cota assicura che "sarà rispedita al mittente". Anche il leader dell'Udc boccia la proposta chiedendo che "le istituzioni pubbliche, a partire dalla scuola nell'ora di religione, valorizzino l'identità cristiana del nostro Paese, minimo comune denominatore che unisce tutti gli italiani, credenti e non credenti. L'idea di Urso è senz'altro generosa, ma rischia di essere avventata".
A favore invece l'Italia dei Valori: il capogruppo alla Camera Donadi ritiene infati che "la conoscenza aiuta l'integrazione e combatte il fondamentalismo". Anche l'esponente del Partito Democratico Vincenzo Vita ritiene la proposta "ragionevole", così come il deputato del Pdl Benedetto Della Vedova. Firmano invece una nota congiunta Sarubbi (Pd) e Granata (Pdl) per chiedere di smetterla con "fughe in avanti" e di ragionare invece seriamente sulla loro proposta per accelerare la concessione della cittadinanza agli immigrati.