In Italia l'incidenza sul Pil della spesa in istruzione e formazione e' pari al 4,6 per cento (2008), valore inferiore a quello dell'Ue27 (5,2 per cento), ma gli studenti italiani nel 2009 hanno migliorato le proprie competenze rispetto al 2006. E' quanto emerge dal rapporto ''Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo'' messo a punto dall'Istat. Circa il 46 per cento della popolazione in eta' compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio piu' elevato soltanto la licenza di scuola media inferiore, valore che - nel contesto europeo - colloca il nostro Paese distante dalla media Ue27 (27,9 per cento nel 2009). I dati relativi al 2009 sul livello delle competenze, derivati dall'indagine Pisa promossa dall'Ocse, mettono in luce un recupero rispetto al 2006 dello svantaggio degli studenti 15enni italiani in tutte le literacy considerate, con punteggio nelle rispettive scale di valutazione pari a quello medio Ue in lettura, superiore di 9 punti in matematica e inferiore di 8 punti in scienze. La quota di giovani (18-24enni) con al piu' la licenza media, che ha abbandonato gli studi senza conseguire un titolo superiore, e' pari al 19,2 per cento e colloca il nostro Paese in una delle posizioni peggiori nella graduatoria Ue27 (media 14,4 per cento nel 2009). La partecipazione dei giovani al sistema di formazione dopo il termine del periodo di istruzione obbligatoria e' pari all'82,2 per cento nella fascia di eta' 15-19 anni e al 21,3 per cento tra i 20-29enni, rispettivamente 2,7 e 3,8 punti percentuali al di sotto dei valori medi dell'Ue27 (anno 2008). Nell'anno scolastico 2007/08, il 12,3 per cento degli iscritti al primo anno e il 3,5 per cento degli studenti del secondo anno delle scuole superiori abbandonano il percorso di studi prescelto senza completare l'obbligo formativo. Il 19,0 per cento dei 30-34enni ha conseguito un titolo di studio universitario (o equivalente), quota cresciuta di 3,3 punti percentuali tra il 2004 e il 2009. Tale livello e' tuttavia ancora molto contenuto rispetto all'obiettivo del 40 per cento fissato da ''Europa 2020''. I giovani Neet (Not in Education, Employment or Training), non piu' inseriti in un percorso scolastico/formativo, ma neppure impegnati in un'attivita' lavorativa, sono poco piu' di due milioni, il 21,2 per cento tra i 15-29enni (anno 2009), la quota piu' elevata a livello europeo. Gli adulti impegnati in attivita' formative, un elemento considerato cruciale nella lotta contro l'esclusione sociale, sono il 6 per cento del totale nel 2009, meno della meta' rispetto al livello obiettivo da perseguire entro il 2010 secondo la strategia di Lisbona (12,5 per cento).
ASCA (Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale)