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Programmi Ministeriali: La signora Letizia è anche cognata del presidente dell’Internazionale. (Terzo di 4 post, i primi due sono del 2 e 4 agosto u. s.)

Redazione
     La signora Letizia è anche cognata del presidente dell’Internazionale. (Terzo di 4 post, i primi due sono del 2 e 4 agosto u. s.)

     Letizia Brichetto Arnaboldi,  nata a Milano nel 1949 si è laureata in Scienze politiche nel 1972;  ha sposato un Moratti  (non quello dell’Inter) e ha avuto, come donna, due primati: presidente della RAI (1994-1996) e Sindaco di Milano.  E’ una delle 4 “regine” del Ministero dell’Istruzione, probabilmente quella di Quadri, tipicamente nobildonna, perchè la Jervolino Rosa è donna di Fiori…(possono nascere anche dal letame), i Cuori spettano alla Falcucci  e sicuramente alla Gelmini tocca il seme di Picche. La Moratti, tesserata in FI, è stata ministra MIUR (ex MPI) dal 2001 al 2006, occupando gli uffici già nobilitati dal filosofo Giovanni Gentile.  Come lui sarà ricordata per una riforma scolastica, con una piccola differenza che quella morattiana fu approvata  (con la legge 53/2003) e abrogata nel 2006, prima di entrare in vigore.
     La riforma Moratti prevedeva sostanziali modifiche nell'ordinamento scolastico italiano e suscitò sia pareri favorevoli (su provvedimenti come il ripristino del voto in condotta),  sia reazioni e proteste da una parte del mondo della scuola, e da tutta la coalizione di centro-sinistra. Riguardo alla sua riforma la Letizia ha anche pubblicato il libro La nostra scuola, che contiene una conversazione con Piero Ostellino. Nella scuola primaria venne abolito l'esame di 5ª elementare. Nella  secondaria di primo grado prevedeva una valutazione dopo il secondo anno, l'esame di Stato dopo il terzo. La durata dell'anno scolastico veniva ridotta a ventisette settimane, e si riducevano da tre a due le ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria (solitamente lingua francese); era prevista l'introduzione del cosiddetto "portfolio", un dossier che documentava le esperienze, scolastiche o meno, tramite le quali ogni studente aveva acquisito le varie "abilità". Come per la scuola primaria, anche nella scuola secondaria di primo grado venne abolito il tempo prolungato.
     Nella scuola superiore era previsto un primo biennio e un secondo biennio al quale si aggiunge un ulteriore anno. Nelle scuole professionali è prevista una durata graduata nel corso degli anni con periodi di alternanza fra scuola e lavoro. Era inoltre prevista la possibilità di cambiare indirizzo senza dover perdere gli anni già superati e facendo solo un piccolo esame integrativo delle materie differenti tra gli altri indirizzi. La riforma Moratti al Superiore prevedeva in sintesi due percorsi ben distinti, liceo e tecnico, e l'altro professione (gestito a livello regionale).  La riforma è stata però cancellata e azzerata durante il breve Governo Prodi.
     La cosiddetta riforma Moratti rimase solo un progetto. In realtà su una cosa il ministro era irremovibile: la scuola deve fare selezione, non è ammissibile un esame di maturità dove oltre il 90 % degli studenti è promosso. In realtà i giovani, che scendono in piazza, dovrebbero capire quanto la selezione sia importante e quanto sia falso che avvantaggi i figli delle famiglie più ricche e sistemate. Quando non è la scuola a fare selezione tra chi merita e chi no, sono altre le discriminanti che garantiscono l'affermazione come le raccomandazioni. Se cessa la meritocrazia viene inevitabilmente sostituita dal nepotismo, dalla cooptazione e da tutti quei favori ereditari nelle famiglie benestanti, affermate, allacciate saldamente al sistema clientelare. 

Non è facile esprimere un giudizio imparziale sui 5 anni ministeriali della Letizia e perciò preferisco offrire una selezione della sua Dichiarazione programmatica fatta nella settima  commissione di Camera e Senato nell’estate del 2001, lasciando ad ognuno la libertà di sentenziare come meglio o peggio gli pare:
     “L’istruzione è oggi al centro dei processi di crescita e modernizzazione delle società civili evolute. Per questo riteniamo che un grande progetto per l’istruzione debba ispirare profondamente il più ampio disegno di sviluppo e di innovazione della società italiana. (…) Il nostro impegno ha al centro i bisogni, gli interessi, le aspirazioni degli studenti, delle loro famiglie, degli insegnanti. Sono loro, i veri protagonisti della scuola, che ispirano la nostra azione legata a due principi fondamentali: solidarietà ed eccellenza. (…) L’Italia è oggi l’unico fra i grandi Paesi industriali nel quale la maggioranza dei lavoratori è rappresentata da persone che hanno completato unicamente la scuola dell’obbligo. (…) Siamo lontanissimi dall’avere i mezzi, i programmi, le strutture per formare i giovani in modo tale da consentire loro di affermarsi, realizzarsi in qualunque paese del mondo e contribuire al progresso generale. La nuova sfida alla quale siamo di fronte è quella della conoscenza e dei talenti. E’ quella che comincia, appunto, dalla qualità dell’istruzione, a partire dai livelli medi di scolarizzazione del Paese e dall’eccellenza delle strutture scolastiche e universitarie che determinano la capacità di attrarre investimenti, di fare nascere nuove imprese, di favorire progetti di ricerca. (…) Vogliamo innescare un circolo virtuoso che consenta ai giovani di "sapere, saper fare, saper essere". Vogliamo che i giovani si formino come persone e come cittadini per realizzare il loro progetto di vita. (…) Nell’istruzione lo Stato dovrà continuare a garantire unitariamente i principi di eguaglianza e di equità sociale, rafforzando il proprio ruolo di controllo ed indirizzo. (…) La nostra azione sarà determinata da una visione dei processi educativi e formativi che tenderà a coniugare le antiche contrapposizioni tra equità e competizione, tra valori di giustizia sociale e valori di merito, tra partecipazione e responsabilità; principi che non devono essere contrapposti ma vanno ricondotti a una visione unitaria e coerente: la solidarietà e l’eccellenza. (…) Ho già affidato ad un gruppo di lavoro ristretto l’esame di tutti questi punti in vista della organizzazione di quelli che potremmo definire gli "Stati Generali dell’Istruzione". (…) Sembra inoltre necessaria una riflessione sui docenti, che affronti i temi della qualità della ricerca e dell’insegnamento e della relativa valutazione. Essenziale è il tema del reclutamento, che va disciplinato in termini tali da consentire agli atenei di scegliere docenti di qualità. (…) “

     La situazione internazionale nel 2001 fu segnata fortemente dagli attentanti terroristici al WTC dell’11 settembre e le conseguenti guerre in Afganistan prima e in Iraq nel 2003. Nel  2005 morì papa Giovanni Paolo II. Mentre, due mesi dopo il mandato della Moratti, nel luglio del 2006, l'Italia vinse i Mondiali di calcio in Germania. 4 volte campioni del mondo! E tutti furono felici e contenti, compresa la Letizia ex ministra MIUR. (To be continued)

Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com









Postato il Sabato, 06 agosto 2011 ore 16:30:09 CEST di Giovanni Sicali
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