La sanatoria per legge del concorso a presidi per la Sicilia. 370 positivi.
Non riesco ad alzare il calice (amaro) per brindare all’esito positivo
della prova scritta preparata a casa dai 370 (ex 416) concorrenti DS in
standby dal 2004. Non c’è gioia nel mio volto repubblicano.
Nel
linguaggio della diagnostica e nei referti medici scrivere “positivo”
significa solo che il malato è grave e la patologia è importante.
Perché, effettuando una ricerca o un controllo medico per la presenza
di indicazioni di patologia, il risultato é positivo quando si trovano,
è negativo quando non sono presenti.
Abbiamo
assistito e stiamo assistendo allo svolgimento di una liturgia
smaccatamente anti democratica.
“Tu magistratura mi blocchi un concorso per
gravi vizi di forma? hai trovato un virus deleterio nella selezione
concorsuale per scelta dei DS? il sistema è infetto da bubboni che
denunciano la presenza di immunodeficienza democratica? No problem ! Io
Parlamento, con voto bipartisan, ti faccio una legge ad personas
e tutto finisce a tarallucci e vino”.
La legge 202/2010 ha come titolo: “Norme per la salvaguardia del sistema
scolastico in Sicilia e per la rinnovazione del concorso per dirigenti
scolastici indetto con decreto direttoriale 22 novembre
2004”.
Ho incontrato, tempo fa, un barone di nome
Montesquieu che mi ha fatto leggere una sua “tesina” sullo spirito
delle leggi. Oggi, rileggendola, mi accorgo che la 202/2010 è una legge
legittima ma antidemocratica.
“Io Parlamento non
posso mettermi contro la magistratura? E allora ti cambio le norme,
anzi voglio salvaguardare il sistema scolastico della Sicilia! Due
miserabili concorrenti del 2004 si sono messi contro l’amministrazione
statale? Rendiamogli la vita difficile. Un sasso in bocca. Tanto siamo
nella terra del Gattopardo, del bandito Giuliano, del Giorno della
civetta, della Mafia dei coltelli, delle pistole e dei colletti
bianchi. Con voto bipartisan non scrivo che ha torto il CGA Sicilia
(cassatore di concorsi e scassatore di zebedei), faccio la rinnovazione
del concorso voluto dal decreto direttoriale. Viva l’autonomia
siciliana che ci permette di essere l’Isola che non c’è. O meglio dove
non c’è e non deve trovare posto la giustizia”.
Almeno quei 370 (ex docenti, ora DS in
pectore) avessero fatto finta di svolgere una prova scritta su temi “a
sorpresa”. Un concorso sanatorio. No poverini. Preparassero una
relazioncina sul modo come hanno svolto in questi anni - di valzer e di
melina e di cessione del cerino acceso – la funzione dirigenziale nelle
loro scuole. Così tanto per avere un documento scritto. Casomai si
facessero aiutare da qualcun’altro a pagamento, per la forma perché per
il contenuto ci pensa internet e wikipedia. Alunni docent. Possibile che su 370 nessuno è stato
giudicato negativo? Certo. Siamo al Sud e i 100 e lode “fetunu”.
Il vecchio prof, e non solo lui, continua ad
essere realista (come El Che) perché
formula proposte di leggi impossibili. La mia ipotesi di elezione dei
presidi non è dettata soltanto da motivi economici. Ho sempre pensato
alla funzione del preside come ad un coordinatore, collaborato da tutto
il personale: dall'ultimo "Bidello" arrivato al più vecchio dei
docenti, dai genitori degli alunni al più piccolo allievo. Quanti
tesori nascosti all'interno di ogni comunità scolastica! Quanto spreco
di professionalità a scuola!
Il principio
alla base della repubblica è, secondo Montesquieu, la virtù, cioè
l'amor di patria e dell'uguaglianza. Ma quel barone non era né
italiano, né tanto meno siciliano.
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com