La preparazione di una prova strutturata richiede l'elaborazione di un certo numero di domande (o "quesiti" o "items") che rimandano ad alcune predeterminate alternative di risposte, fra le quali una è esatta e le altre sono "errate" (in relazione all'oggetto del quesito). La risposta esatta costituisce la chiave di risoluzione dell'item, mentre le risposte "errate", note con il termine di distrattori, hanno la funzione di disturbo. Considerando la domanda, della batteria di test per la prova preselettiva al concorso per Dirigente scolastico, n. 494 dell’ AREA 6 - Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse e gestione dell’istituzione scolastica, con particolare riferimento alle strategie di direzione, che cita: “Un quadro generale di competenze professionali dei docenti, da sottoporre a valutazione, potrebbe comprendere:”, ben tre risposte su quattro sono identiche e corrispondono alla risposta esatta. Quindi la chiave e due distrattori coincidono totalmente, un vero esempio di ottimizzazione del distrattore. E’ chiaro l’inadeguato controllo dell’ item da parte di chi è stato delegato dal MIUR a tale responsabilità. Siamo di fronte ad un vero paradosso, termine che deriva dal greco ed è composto da para (contro) e doxa (opinione). In altre parole siamo al cospetto di una domanda e quattro risposte formulate in evidente contraddizione con l'esperienza comune o con i principi elementari della logica. I paradossi come la domanda n. 494 dell’area 6 sono smagliature di assurdità nel tessuto della conoscenza che, in riferimento alla batteria dei test proposta, dapprima ci fa dubitare delle nostre credenze e poi ci spinge a ridefinire i nostri concetti. Ma forse evitando tutti questi “paroloni” è solo un copia- incolla fatto male.
Aldo Domenico
Ficara
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